MetaÃlice incontra Miriam Di Noto, un’autrice che arriva dalla calda e bella Sicilia, conosciuta grazie all’antologia di racconti Agorà. Il senso di un incipit, curata da Eugenio Pattacini.
In questa Agorà, come scritto in un precedente articolo, nove autori si sono cimentati a scrivere un racconto utilizzando un incipit comune a tutti. Entriamo nel mondo letterario di Miriam.
MetaÃlice – Chi è Miriam Di Noto. Di che cosa ti sei occupata nella vita e di cosa ti occupi oggi?
Miriam Di Noto – La mia passione, fin dall’adolescenza, per la cultura classica mi ha portata a laurearmi in Lettere Classiche e a insegnare tanti anni al Liceo Classico nella mia città, Vittoria in provincia di Ragusa. Ho cercato, e spero di esserci riuscita, di contagiare questa mia passione ai miei alunni, con cui mantengo ancora profondi rapporti umani e culturali. Dal 2020 sono in pensione e ho trovato, finalmente, il tempo di dedicarmi ad altre due mie passioni: la scrittura e i viaggi.
MAÃ – Che cosa ti ha condotto alla scrittura di libri?
MDN – Durante l’adolescenza scrivevo parecchio e il mio sogno era riuscire a pubblicare un libro, poi lo studio, il lavoro (per fortuna ho iniziato a lavorare quasi subito dopo la laurea), gli impegni familiari mi hanno allontanata da questo sogno. La scuola, i miei ragazzi, la mia famiglia, hanno riempito per anni tutta la mia vita.
MAÃ – In quali generi ti sei cimentata finora?
MDN – Ho scritto (dai 10 ai 16 anni) un romanzo d’avventura, frutto delle mie letture, con pirati, figli perduti e ritrovati, poi un romanzo di formazione in cui trasfondevo nella mia protagonista i miei problemi di adolescente timida e insicura, poi dei racconti un po’ (ma solo un po’) più realistici e delle poesie. Tutto ciò rigorosamente scritto a penna e conservato in quaderni dalla copertina a fiori. In realtà la mia prima vera opera è stata un saggio, nato dalla fascinazione della lettura di Tolkien solo due anni fa. Ho dovuto mettere per iscritto le riflessioni suscitatemi dalla lettura de Il Signore degli anelli.
MAÃ – Nelle tue letture, quali sono i temi e i testi che prediligi?
MDN – Amo molto i classici della letteratura da quelli Latini, Greci, naturalmente, a quelli italiani ed Europei in generale, i grandi autori Francesi, Inglesi e Russi. Mi affascinano le storie e le vite e l’approfondimento della psicologia dei personaggi, in cui mi piace ritrovare qualcosa di me stessa e delle mie inquietudini ed emozioni.
MAÃ – Leggo dalla tua biografia che ami viaggiare. Qual è il senso dei tuoi viaggi e che cosa ti lasciano?
MDN – Ho iniziato a viaggiare tardi, per motivi familiari (la salute della mamma con cui vivevo) non avevo molto spazio di manovra. Dopo il matrimonio, il viaggio di nozze in Spagna mi aprì un mondo nuovo. Con Mario, mio marito, ci siamo appassionati alla lingua e cultura spagnola e durante le vacanze estive abbiamo approfondito la conoscenza del paese, girandolo in lungo e in largo con i mezzi pubblici e frequentando anche un corso di lingua a Salamanca. Abbiamo visitato altri paesi europei e anche la Turchia, sempre con lo stesso spirito di condividere la vita delle persone del luogo, visitando musei e monumenti, ma anche supermercati e centri commerciali. Di ogni viaggio mi riporto soprattutto i modi di vita, la mentalità, i sentimenti della gente comune.
MAÃ – Pubblichi in self o con editori e, nel caso tu abbia esperienza con entrambi, che cosa pensi del self publishing rispetto alla pubblicazione con una casa editrice?
MDN – Alla mia primissima esperienza, con tanti dubbi e tanto entusiasmo, dopo una brevissima ricerca di un editore in carne e ossa nella mia zona, ho scoperto Youcanprint, o meglio l’ha scoperta mio marito, è lui il tecnologico in casa, e così mi sono lanciata, affidando a loro la mia prima creatura.
MAÃ – Veniamo al tuo saggio su Tolkien e Il Signore degli anelli. Che cosa ti ha stimolata a leggerlo in spagnolo e in seguito a scriverne?
MDN – Erano i primi mesi del 2021. Dopo la pensione, come racconto nell’incipit del saggio, siamo andati a Las Palmas de Gran Canaria, altra meta dei nostri viaggi precedenti, per trascorrervi qualche mese. Intanto infuriava il Covid, ci giungevano notizie drammatiche dalla nostra città, mentre noi vivevamo in un’atmosfera quasi incantata, a contatto con il mare, un clima mite, la situazione sanitaria controllata ma complessivamente serena.
Mi capitò di entrare in una libreria di libri di seconda mano. Complice un’offerta 5 libri, 10 euro, facemmo acquisti. E io presi i tre volumetti della trilogia de Il Signore degli anelli, per approfondire il mio spagnolo e per dilettarmi con un’opera, di cui avevo tanto sentito parlare, ma che non conoscevo affatto, neppure nella versione filmica. Immaginavo una lettura piacevole, ma fu molto di più, un vero colpo di fulmine e nei mesi successivi dovetti approfondire l’autore, per capire il motivo di tanto interesse e le riflessioni che sgorgavano, spontaneamente, dalla lettura le misi per iscritto, condividendole poi con le mie amiche e colleghe. Ho scoperto che il romanzo non è solo una bella narrazione fantasy ma tocca delle tematiche fortemente legate alle vicende e ai drammi del ventesimo e ventunesimo secolo e può trasmettere al lettore di oggi un messaggio molto profondo e ricco di valori.
MAÃ – Quanto ha influito il tuo lavoro di insegnante con il desiderio di cominciare a scrivere?
MDN – Effettivamente scrivendo pensavo ai miei alunni e a quanto mi sarebbe piaciuto condividere con loro le mie “scoperte”. Cosa che si è realizzata, perchè le mie colleghe hanno proposto proprio ai miei ex alunni la lettura del saggio e ne sono poi scaturiti degli incontri in presenza, molto belli e stimolanti.
MAÃ – In merito alle due antologie di racconti di Agorà a cui hai partecipato, che cosa puoi dire al riguardo. Che esperienza è stata per te. La consigli?
MDN – Sono state due esperienze bellissime, nate da rapporti di amicizia e stima con Eugenio Pattacini, conosciuto su Facebook per un like messo a un suo post. Gli ho inviato il mio saggio, che ha letto con estremo impegno, proponendomi poi un’intervista molto approfondita nel suo canale You tube. Così quando ha lanciato l’idea di un’antologia a tema amicizia gli ho inviato un mio racconto e quando ha proposto la seconda, basata su un incipit comune agli autori partecipanti, ho accettato la sfida ed è nato un racconto ad hoc. Sì, certo, consiglierei ad altri autori di provare esperienze di collaborazione e condivisione come questa, che sicuramente stimolano e fanno crescere da tutti i punti di vista.
MAÃ – Stai scrivendo altro, al momento?
MDN – Qualche anno fa lessi, sempre in spagnolo, Paula di Isabel Allende, mi colpì una frase “Ciò che non diventa parola il tempo cancella” e da lì mi nacque il desiderio di raccontarmi, così sto scrivendo dei racconti che nascono da esperienze di vita personali o di persone a me vicine, trasfigurate da un pizzico di fantasia. Inoltre sto lavorando a un saggio sul valore della cultura classica, contro gli attacchi della cancel culture.
MAÃ – Che cosa pensi dell’IA utilizzata per scrivere e trovare spunti per la scrittura?
MDN – Partendo dal principio di non demonizzare qualunque nuova scoperta e non avendo in verità, approfondito l’argomento, penso che per scrivere l’autore debba attingere alla sua fantasia e creatività, forse l’IA può aiutare nelle ricerche di materiale utile per ambientazioni storiche o sociologiche accurate e fondate.
MAÃ – Dove troviamo i tuoi libri e come è possibile rintracciarti?
MDN – Un incontro inaspettato. Riflessioni su Il Signore degli anelli di JRRTolkien è disponibile on line su Youcanprint, Amazon e altri store, nelle librerie fisiche su ordinazione. Agorà. L’Amicizia si fa in dieci e Agorà. Il senso di un incipit su Amazon.
Ho un profilo facebook con il mio nome e uno dedicato a “Un incontro inaspettato.” Uno instagram: miriamdi.n
Grazie Miriam, buona scrittura e buon viaggio!
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