Dal 2° maggio Enrico Gandolfi è entrato a far parte della famiglia Lombardi Converting Machinery come Direttore Commerciale Italia. Sentiamo in questa intervista fa il punto sul mercato delle etichette e come lo affronterà.

Come abbiamo annunciato in una precedente notizia flash, Enrico Gandolfi è il nuovo responsabile vendite Italia di Lombardi Converting Machinery (leggi qui). In questa intervista fa il punto su un mercato che ha visto crescere e cambiare in 25 anni.

MPA – Enrico Gandolfi, noi ci conosciamo ormai da diversi lustri e in un certo senso possiamo considerarti una istituzione nel mondo della stampa di etichette autoadesive. Da quanti anni sei sul campo e come hai iniziato?

Enrico Gandolfi – Da 25 anni sono in questo settore, inizialmente, per i primi due anni come tecnico, ma poi ho abbracciato il mondo delle vendite.

MPA – Hai quindi vissuto tutta l’evoluzione delle macchine per etichette e packaging a banda stretta. Come puoi riassumere dal punto di vista tecnologico questa evoluzione ?

E G – Potrei dire che inizialmente sul mercato c’era una prevalenza di macchine tipografiche e offset; con l’inserimento delle macchine flessografiche abbiamo assistito a una continua e rapida evoluzione di questa tecnologia, in continuo miglioramento. Piano piano la flexo ha eroso il mercato della offset.  Successivamente sono state sviluppate macchine a tecnologia mista con l’aggiunta di gruppi flessografici, serigrafici, rotocalco e offset, con l’aggiunta di cold foil e hot foil. Infine i gruppi digitali a getto d’inchiostro che hanno dato vita alle linee ibride, inizialmente per l’inserimento dei dati variabili, e poi con la qualità sempre più elevata, per le personalizzazioni o varianti nell’ambito di una gamma di etichette.

MPA – Da dove questa spinta? Dal mercato o dai produttori di macchine?

E G – L’evoluzione delle macchine ha seguito di pari passo l’evoluzione del mercato che chiedeva stampati sempre più complessi e a valore aggiunto, e che potessero realizzarsi con tempi di set up sempre più brevi.

MPA – Dal punto di vista del mercato, come è cambiato negli anni l’approccio da parte degli stampatori alle nuove tecniche di stampa ?

E G – Venendo a conoscenza di diverse tipologie di stampa che le nuove linee combinate gli presentavano, lo stampatore ha dovuto modificare il proprio modus operandi. È stata la logica conseguenza in un mercato che stava cambiando. Con richieste sempre più complesse da parte dei loro clienti finali, gli stessi stampatori per uscire dalla mischia dovevano proporre soluzioni sempre più innovative e performanti.

MPA – Secondo le tue conoscenze del mercato, come affronta il cliente finale l’evoluzione delle tecnologie? È ancora lo stampatore a suggerire le tecniche o è lui che stimola il suo fornitore in base a nuove esigenze?

E G – Lo stampatore viene sempre più coinvolto dal titolare affinché la scelta della linea da stampa da acquistare sia condivisa con chi poi dovrà essere fisicamente la persona addetta al suo funzionamento per ottenere il massimo risultato dall’investimento effettuato. Dall’altra parte il fornitore di tecnologia deve essere in grado di proporre soluzioni innovative e corrette in relazione alle esigenze del mercato.

MPA – In che misura la stampa digitale ibrida ha influenzato il mondo delle etichette?

E G – La nascita di linee ibride, che potessero realizzare in un solo passaggio anche etichette molto complesse, ma al tempo stesso in piccole quantità, è stata la risposta da parte dei costruttori a un’esigenza di tirature sempre più frazionate, ma di qualità. Oggi la linea ibrida soddisfa questa esigenza.

MPA – Come consideri questa nuova sfida con Lombardi?

EG – La sfida con Lombardi per me è molto interessante e ricca di opportunità di crescita sia da parte mia, sia della stessa Lombardi azienda che vedo dinamica e ben proiettata verso il futuro con diverse tipologie di linee e di tecnologie sia per il mercato delle etichette autoadesive, sia dell’imballaggio flessibile a banda stretta.

E ora una domanda a Lorenzo Lombardi, responsabile commerciale.

MPA – Gandolfi, come abbiamo detto, è un punto di riferimento nel mercato delle etichette e del packaging a banda stretta. Cosa vi aspettate da lui e come lo avete convinto?

da sinistra Massimo Lombardi; Lorenzo Lombardi, Enrico Gandolfi, Claudio Lombardi, Nicola Lombardi

Lorenzo Lombardi – Abbiamo scelto Enrico Gandolfi perché ha una profonda e collaudata conoscenza del mercato e anche una competenza tecnica due doti che ci possono portare a una crescita sul piano commerciale, ma anche a intercettare meglio le nuove esigenze dei clienti per poterle soddisfare. Per noi questa è una spinta per l’ulteriore accrescimento tecnologico sollecitato dall’utilizzatore finale.    A ben guardare, non abbiamo convinto Enrico Gandolfi, ma si sono venute a creare delle reciproche esigenze che hanno determinato l’inizio di una collaborazione che speriamo sia lunga e soddisfacente per entrambi.

Rimandiamo per un approfondimento, anche a questo breve filmato con una intervista collegiale insieme ai colleghi di altre testate (v. video)