Alle nostre domande sulla situazione attuale e in prospettiva in fatto di sostenibilità ambientale da parte dei produttori di inchiostri, risponde Giuseppe Ciriello, Head Technical Competence Center Gecko Europe.
MetaPrintArt – Quanto è percepita oggi dal mercato la necessità di un packaging a basso impatto ambientale e quali sono gli orientamenti delle vostre aziende verso un packaging del futuro?
Giuseppe Ciriello – Oggi immettere nel mercato un imballo più sostenibile è l’argomento principe a livello internazionale: sempre più il mercato sta richiedendo uno sforzo maggiore nello sviluppare prodotti intesi come imballi alimentari ad alto impatto sul riciclo riuso e fine vita con una forte azione di marketing. Ormai sia i clienti (convertitori, brand owner) oppure nei vari summit a livello mondiale l’imballo alimentare sempre più è legato al tema della sostenibilità e negli ultimi mesi la pressione esercitata a livello globale è aumentata esponenzialmente.
MPA – Come si stanno affrontando il PPWR e le normative UE in continuo cambiamento?
G.C. – hubergroup si impegna a continuare a minimizzare le sostanze classificate pericolose per l’ambiente che possono avere impatto sul fine vita dell’articolo. A oggi sono già attivi piani di azioni per eliminare totalmente le sostanze fluorurate come le cere PTFE dalle nostre formulazioni oppure il contenuto dei policlorobifenili (PCB) nei pigmenti utilizzati.
hubergoup, inoltre, fa parte di EuPIA (European Printing Ink Asociation) e ha siglato la EuPIA Exclusion Policy che ha l’obbiettivo di non far utilizzare determinate sostanze preoccupanti e pericolose nell’industria degli inchiostri e vernici. Per di più partecipiamo attivamente ai gruppi di lavoro dell’associazione, con particolare interesse per quei gruppi che hanno lo scopo di progettare prodotti sempre più sostenibili e che tengono conto anche del fine vita dell’articolo finito stampato.
Per gestire al meglio l’arrivo di continue nuove norme o relativi aggiornamenti diventa fondamentale partecipare ai tavoli di lavoro delle associazioni nazionali, europee e internazionali del settore.
MPA – Ai fini di un mercato in continua evoluzione e di un marketing sempre più aggressivo, si richiede uno sforzo continuo a chi progetta e stampa gli imballaggi. Ricerca di nuove soluzioni sulle materie prime, minor consumo e via dicendo. Questo richiede una continua ricerca e aggiornamento progettuale e di tecnologie. A che punto è la ricerca sui materiali innovativi e quali progressi si sono fatti realmente ai fini pratici per Sostenibilità e Praticità?
G.C. – huber cerca di collaborare sempre di più con i Convertitori e talvolta direttamente con i brand owner per costruire un network più robusto e proattivo nell’immettere nuove soluzioni nel mercato per avere più soluzioni disponibili e diversità di imballi che possono essere più sostenibili
Il nostro R&D è il cuore e il fulcro di questa attività, che però deve essere collegata a partner esterni per un maggior successo. A oggi nel nostro portfolio abbiamo già diverse proposte di inchiostro atte a coprire diverse applicazioni nel settore del riciclo e fine vita del materiale.
MPA – Considerando la difficoltà di riciclare gli inchiostri da stampa negli imballaggi, quali sono le implicazioni di questo sul processo di riciclo e quali potrebbero essere le soluzioni per affrontarlo?
G.C. – A oggi non è possibile riciclare l’inchiostro se formulato con resina NC, in quanto non è possibile ottenere un granulo riciclato con simili o uguali caratteristiche del granulo vergine.
Viceversa, utilizzando la resina NC come binder (legante) per gli inchiostri possiamo solo pensare ad applicazioni di riciclo meccanico attraverso il deinking oppure pensare a un fine vita degli imballi attraverso il compostaggio utilizzando supporti idonei per queste applicazioni. Dal punto di vista regolatorio, purtroppo in questo momento storico non esiste una legislazione ufficiale in merito, pertanto risulta fondamentale supportare e tenere un dialogo costante con la filiera, in particolar modo con i brand owner e i final converter.
Consideriamo la sfida di riciclare gli inchiostri come una opportunità in quanto ci sprona a migliorare sempre di più le formulazioni e ad avere un impatto ambientale e sociale positivo.
hubergroup si impegna in questo processo ed è parte attiva di Recyclass, avendo contribuito a definire e a sviluppare delle linee guida della riciclabilità, tanto da consigliarle e spiegarle ai nostri clienti.
MPA – Qual è la filosofia attuale nella scelta degli inchiostri e si prevedono cambiamenti futuri, specialmente nel settore alimentare?
G.C. – Seguendo le nuove disposizioni in corso per esempio NC Free inks e le opzioni che esistono oggi per il riciclo dell’imballaggio ogni applicazione è legata a una specifica opzione con la necessità di una serie di inchiostri o prodotti specifici
MPA – Quali sono le principali sfide e opportunità nel migliorare la sostenibilità degli inchiostri da stampa, considerando l’attuale stato degli inchiostri a base di NC e i progressi verso materiali rinnovabili?
G.C. – Come anticipato nella domanda precedente huber possiede già nel portfolio prodotti esenti NC atti a sostenere un imballo più sostenibile. La materia prima utilizzata e basata sulla chimica dei PU anche se il nostro R&D sta effettuando studi attraverso diversi screening sulle resine per poter avere più soluzioni differenti e non strettamente vincolate a un’unica resina come quella PU. Esistono nel mercato anche PU BioBased che hanno caratteristiche simili e/o uguali alle resine PU standard, ma purtroppo il costo è attualmente elevato e il mercato non può ripagare questa tecnologia. Al momento parlando di renewable RM, stiamo utilizzando RM da fonti rinnovabili come l’etanolo proveniente da fermentazione anziché di sintesi, utilizziamo resine naturali come co -binder. Purtroppo per quanto riguarda i pigmenti siamo ancora legati all’industria petrolchimica.
MPA – Potete quantificare la sostenibilità ambientale dei vostri prodotti?
G.C. – Per quantificare la sostenibilità ambientale dei nostri prodotti, stiamo avviando una attività con i nostri fornitori per valutare la sostenibilità delle materie prime utilizzate, in particolare richiedendo dati/informazioni sulla CO2 equivalente o studi LCA a disposizione. Anche qui il lavoro con le associazioni di settore è importante per ricavare i dati e per confrontarsi sulle migliori metodiche da seguire per il calcolo di sostenibilità.
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