Nota come ‘stampa litolatta’ questa tecnologia è tuttora legata alla stampa offset, ma in forte evoluzione in fatto di tecnologie. Il digitale? Forse, ma c’è ancora molto da fare.

Litolatta è il termine comune per i sistemi di stampa offset su fogli di metallo. La stampa, in particolare per contenitori alimentari, è prevalente su acciaio stagnato e non su alluminio.
Questo almeno quanto abbiamo potuto constatare visitando Gruppo ASA di San Marino. Dopo una precedente visita in occasione dell’installazione di una offset 6 colori nei primi anni 2000, oggi possiamo notare i notevoli cambiamenti tecnologici di questo particolare settore della stampa offset.

Innanzi tutto la nuova offset Koenig & Bauer 9 colori in fase di installazione.

ASA Roberto Ronchi

Roberto Ronchi plant manager ASA Group San Marino

Ne parliamo con Roberto Ronchi, plant manager nello stabilimento di Falciano (RSM) che è il sito produttivo principale del gruppo.

Nello stabilimento di Falciano avviene tutta la lavorazione dal taglio dei coil in fogli a singolo corpo, alla verniciatura. Questa avviene sulle linee apposite con diversi tipi di vernici, sia per interni che per esterni. Da una vernice interna color oro per lattine dedicate al mercato dell’olio a una esterna bianca per stampe su un fondo pieno. Da vernici pigmentate beige per contenitori destinati a prodotti base acqua, a quelle esterne trasparenti per litografie che ASA litolattanecessitino di effetti metallo.

Assemblaggio a km 0

Infine, la stampa vera e propria. L’assemblaggio dei contenitori è demandato agli stabilimenti del Gruppo, situati in varie parti di Italia ed Europa per essere vicino agli utilizzatori evitando inutili costi di trasporti voluminosi. Possiamo citare tra questi la realtà di Conversano (BA) dove vengono assemblate lattine per olio alimentare. Questo perché la Puglia è un mercato in cui dominano i piccoli frantoi, per i quali ASA produce fino a 6 milioni di lattine anonime. Analogamente, lo stabilimento di Ermatingen (sulla parte Svizzera del lago di Costanza) dove è molto forte il mercato delle lattine per latte in polvere.

Evoluzione della litolatta

Roberto Ronchi sottolinea come l’evoluzione della ‘litolatta’, sia legata all’evoluzione stessa del packaging in metallo, costretto a seguire le tendenze di un mercato caratterizzato da clienti sempre più esigenti.
È un mercato B2B, che almeno per quanto riguarda il settore alimentare, ha esigenze molto precise, legate non solo alla compatibilità degli inchiostri e vernici per il mercato alimentare, ma anche per l’elevata qualità di stampa richiesta dai brand owner.
I contenitori sugli scaffali dei supermercati sono essi stessi comunicatori del marchio e si deve porre estrema attenzione alla fedeltà del colore, ma anche alla leggibilità dell’etichetta.

L’olio

Basti considerare il settore dell’olio d’oliva, uno dei punti forti per il Gruppo ASA.
«Possiamo persino dire – afferma Ronchi – che ogni frantoio ha le proprie regole

Ma come? Ci sono le normative EU e nazionali…

«L’olio d’oliva è molto delicato. Occorre andare oltre alle normative. In molti casi i frantoi hanno delle preferenze, in base sia alla tipologia del loro olio, sia per ulteriori esigenze di qualità. Alcuni frantoi, ad esempio, richiedono particolari trattamenti di verniciatura su tutta la superficie interna del contenitore, con vernici poliesteri resistenti all’acidità dell’olio, ma anche al residuo d’acqua presente negli olî extra vergini.»

Un mercato particolare è quello del Giappone. Qui i brand owner cercano soluzioni per evitare il contatto diretto tra l’olio e la banda stagnata esigendo una riprotezione completa della lattina: all’interno, sul fondo e persino sul taglio del tappo e, naturalmente, sopra le saldature.
Quanto alle vernici, prima bastava l’epossifenolica. A seguito di una campagna contro il bisfenolo A, contenuto in queste vernici, oggi si sono messe a punto vernici a base poliestere.
ASA

Latte

Un mercato particolare è quello dei contenitori metallici per il latte. Un mercato particolarmente forte in Svizzera. Per il latte in polvere la banda stagnata non viene verniciata all’interno. Però, all’esterno, i produttori richiedono la stampa con colori metallizzati, e per questa è necessaria la stampa di inchiostri bianchi prima della esa- o epta-cromia.

La nuova 9 colori

Qui a Falciano vediamo in un nuovo reparto costruito da poco, le fasi di montaggio di una 9 colori offset Koenig & Bauer. Una macchina che si rivela, già da queste fasi del montaggio, assai complessa. A partire dal mettifoglio che richiede la gestione di fogli in acciaio di spessori variabili da 0,17 mm a 0,40 mm, con delle velocità tra i 7 e gli 8.000 fogli ora.
È una macchina che permette il setup di avviamento in 45 minuti (che può sembrare alto per la carta, ma veramente il minimo oggi possibile per il metallo) con 50-70 fogli di scarto.

Ma parlare di nove colori nella litolatta non è come le analoghe 8 o 10 colori per carta. Qui si tratta di gruppi in linea. Esacromia piú tre bianchi o eptacromia e due bianchi. C’è da meravigliarsi, ma l’eptacromia è ormai entrata nella ‘normalità’ della stampa su metallo.
Il mercato chiede un gamut colore molto esteso. Quello che si otteneva con i Pantone, e le relative sfumature, oggi si preferisce realizzarlo con i colori di processo. Certo la stampa su metallo per un packaging evoluto non si accontenta di approssimazioni.

Stampa digitale

Con il crescere delle tecnologie di stampa digitale nel packaging e nell’imballaggio in genre, viene spontanea la domanda. A quando la stampa su latta in digitale?
Il limite, oggi – ci dice Ronchi –, per la stampa digitale sui contenitori metallici, sta nella necessità di stampare testi in corpo 4 o anche meno, e anche in negativo, conservando una perfetta leggibilità.

Roberto Ronchi ci mostra fogli stampati con alfabeto arabo – i Paesi che si affacciano al Mediterraneo costituiscono un mercato molto importante – e realmente notiamo l’estrema precisione dei testi stampati in offset.
Un esperto di stampa digitale che è in visita con noi, ammette che al momento attuale la tecnologia inkjet non è ancora in grado da raggiungere gli stessi risultati.
Ma è molto ottimista perché la ricerca, in particolare quella italiana, è sulla buona strada.
La nota positiva quindi è proprio questa: sentire che la la ricerca italiana che è all’avanguardia in questo settore.