Riceviamo un appello, che volentieri pubblichiamo, perché siamo sostenitori convinti della libertà di stampa. Ciascuno ha poi il diritto di leggere o non leggere ciò che crede, ma ciascuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, purché con questo non leda i diritti di libertà degli altri.
Ciò premesso, riteniamo che un giornale come ‘il manifesto‘ per la sua storia, per le sue posizioni, a volte anche radicali, abbia fatto crescere il nostro Paese soprattutto in senso culturale. Le pagine culturali de ‘il manifesto‘ sono portate a esempio per i propri contenuti.
Questo il comunicato:
“Consapevole che la chiusura di un giornale di carta, figlio naturale della cultura gutenberghiana per la trasmissione dei saperi così come Il Manifesto, significa restringere il campo dell’informazione, anche scomoda, l’Armus appoggia l’invito di Arianna Di Genova, giornalista de Il Manifesto e di Giorgio Di Genova, intellettuale, amico dell’Armus:
COMPRIAMO UNA COPIA O PIU’ COPIE DE IL MANIFESTO PER I PROSSIMI TRENTA GIORNI, REGALIAMOLO AGLI AMICI, FACCIAMOLO CONOSCERE AFFINCHÉ UNA VOCE IMPORTANTE PER IL NOSTRO PAESE NON SIA COSTRETTA A TACERE PER SEMPRE.
L’Armus Archivio Museo della Stampa di Genova è vicino a tutta la Redazione.”
Dall’appello della redazione apparso sulla copia del quotidiano riprodotta qui a fianco:
“la fine del manifesto sarebbe la vittoria senza prigionieri di un sistema che considera la libertà di stampa non un diritto costitutzionale, ma una concessione per un popolo di sudditi…
siamo profeti disarmati contro il successso del populismo, che urla contro il potere assumendone modi e fattezze…
Adesso che tutti hanno imparato lo slogan dei beni comuni, lasciateci la presunzione di avere rappresentato una delle sue radici, antica e disinteressata,“…
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