Potrà essere una rivoluzione per la Chiesa Cattolica, e non solo, l’elezione del gesuita argentino, figlio di emigrati italiani, Jorge Mario Bergoglio a Vescovo di Roma. Certamente significativa è la scelta del nome Francesco, patrono d’Italia e soprattutto “il poverello d’Assisi” che aveva preso il saio abbandonando le richezze di famiglia e fondato l’ordine dei frati francescani, spesso osteggiati dal papato dell’epoca. Significativa e che fa ben sperare in una vera svolta non solo per la Chiesa, ma anche per tutta la comunità umana.
Questa la sua biografia del nuovo Papa tratta da Wikipedia :
Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio (in latino: Franciscus; Buenos Aires, 17 dicembre 1936), è vescovo di Roma e 266º papa della Chiesa cattolica nonché sommo pontefice della Chiesa universale, sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dal 13 marzo 2013[1].
Nato in una famiglia di origine piemontese da Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, frazione di Asti non lontana da Portacomaro[2], è figlio di Mario, funzionario delle ferrovie, e di Regina Sivori, una casalinga con sangue piemontese e genovese.
Durante gli anni giovanili ha studiato dapprima come perito chimico, lavorando per qualche anno ed avendo addirittura una fidanzata. Decide poi di entrare in seminario, quindi nel 1958 è entrato a far parte come novizio della Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires per laurearsi in filosofia.
Dal 1964 ha insegnato per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires, ricevendo poi l’ordinazione sacerdotale il 13 dicembre 1969.
Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a provinciale dell’Argentina è stato rettore della facoltà di teologia e filosofia a San Miguel e, nel 1986, è stato in Germania per il completamento del dottorato, prima del ritorno in patria, nella città di Córdoba, dove è diventato direttore spirituale e confessore della locale chiesa della Compagnia di Gesù.
Il 20 maggio 1992 è nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca.
Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d’Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina.
Il presidente dell’Argentina Cristina Kirchner riceve l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio alla Casa Rosada nel 2007.
Dopo la nomina cardinalizia da parte di papa Giovanni Paolo II, il 21 febbraio 2001 con il titolo di San Roberto Bellarmino, è stato eletto a capo della Conferenza Episcopale Argentina, dal 2005 al 2011, Bergoglio è stato da sempre considerato uno dei candidati più in vista per l’elezione a Pontefice nel conclave del 2005. Pur se tradizionalmente il presule aveva sempre rifiutato incarichi di un certo peso nella Curia Romana, Bergoglio aveva (secondo gli osservatori[senza fonte]) dalla sua parte lo schieramento compatto dei vescovi latinoamericani, e lo stesso Joseph Ratzinger, poi divenuto papa come Benedetto XVI sarebbe stato fra i cardinali che avrebbero appoggiato la sua elezione[senza fonte]. Secondo alcuni[senza fonte], contrarietà sarebbe stata espressa dall’allora Segretario di Stato Angelo Sodano.
La ricostruzione più puntuale del conclave, raccolta dal vaticanista Lucio Brunelli, e che consiste nel diario di un cardinale elettore, indica in Bergoglio il cardinale più votato in conclave dopo Ratzinger[3].
Nel tardo pomeriggio del 13 marzo 2013 è stato eletto papa assumendo il nome di Francesco (la “fumata bianca” alle ore 19.06).[1]
È il primo papa ad assumere tale nome, il primo Gesuita a divenire Papa, e il primo Pontefice di nazionalità Argentina (e del Nuovo Mondo – ndr).
Leggere qui il commento del quotidiano La Stampa di Torino.
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