Chi non ha giocato a carte da bambino con i coetanei o con i nonni? La sensazione di tenere in mano quei cartoncini plastificati è nota a tutti, anche se oggi ci siamo abituati a giocare su casino online come Starcasino comodamente dallo smartphone o dal PC.  Ma vi siete mai domandati quale sia la storia delle carte e come fossero prodotte nel tempo, e oggi? 

Le origini

Le prime carte da gioco arrivate in Europa provenivano dal bacino del Mediterraneo orientale, in particolare dalla Siria, dal Libano, da Israele e nord Egitto. Queste, vista la loro origine erano chiamate carte mamelucche. I simboli erano la coppa, la spada, il denaro (equivalente all’oro attuale) e il bastone (simile alla mazza). 

Durante i primi tempi in cui si giocava a carte, quando il gioco divenne popolare, la chiesa lo vietò in alcuni paesi. Gli ecclesiastici dicevano che il gioco toglieva tempo alla preghiera. Eppure i vari giochi  alle carte erano un passatempo apprezzato tanto dalle classi popolari quanto dalla nobiltà, e di solito il gioco era connesse alle scommesse. 

La produzione delle carte da gioco
Una xilografia delle carte da gioco

Una xilografia delle carte da gioco

Le carte da gioco più economiche, con cui giocavano le classi popolari, erano xilografate — una tecnica di stampa con lastre di legno su cui erano incise le figure ma non, almeno inizialmente e per le carte popolari,  i colori — poi colorate a mano. I mazzi più costosi erano fatti a mano da pittori e artisti del tempo, realizzati in modo personalizzato soprattutto per la nobiltà. Nel corso dei secoli, i pittori hanno continuato a lasciare la loro firma sulle carte da gioco. Persino Salvador Dalí ne disegnò una collezione che poi venne stampata nel 1967.

La fabbrica di carte Fournier, in Spagna

In Spagna, la marca Fournier è quella che produce un mazzo molto noto e tutt’oggi è possibile visitare a Vitoria il Museo Fournier delle Carte da Gioco.

Museu Fournier

Museu Fournier a Vitoria (Spagna)

La storia della fabbrica Fournier inizia più di 150 anni fa. Eraclio Fournier avviò la sua tipografia inizialmente con l’aiuto della moglie e poi assumendo donne nella sua tipografia, che divenne una delle prime grandi fabbriche della città.

Le operaie erano presenti durante tutto il processo di realizzazione delle carte. Erano loro che portavano i fogli stampati ad asciugare, che le tagliavano, che davano loro la finitura o che controllavano che le carte uscissero dalla fabbrica rispettando gli standard previsti. Il controllo della qualità può sembrare molto moderno e scontato per noi, ma nella fabbrica di carte Fournier era già uno dei punti di forza prima di un secolo fa.

Tutti i cliché dell’epoca sulle diverse abilità che erano più femminili – più attenzione ai dettagli, movimenti più delicati, ecc. – divennero la chiave che portò a preferire le donne per lavorare nelle fabbriche di carte e creare i mazzi. Gli uomini erano in minoranza,  e si occupavano principalmente di azionare i macchinari, mentre alle donne erano affidate tutte le altre operazioni.

Le “naiperas”, questo il nome di queste operaie, non erano solo la chiave in tutti i processi di creazione dei mazzi di carte, il loro lavoro, a differenza di altri lavori femminili contemporanei, aveva una certa considerazione sociale. Essere una “naopera” era ben visto ed era un’occupazione desiderabile.

Oggi, la maggior parte dei mazzi di carte viene stampata utilizzando un normale procedimento di stampa offset in quadricromia.