È la Libreria Antiquaria che fu del Poeta Umberto Saba a Trieste che riapre dopo un restauro durato un anno

Questa è una buona notizia anche se, forse, non interesserà al grande pubblico.  Ma la possibilità, e soprattutto la certezza che 28.000 volumi antichi siano a disposizione per le persone di cultura che così li potranno rivedere o acquistare è già un fatto positivo.

I volimi sono quelli che Umberto Saba (Trieste, 1883 – Gorizia, 1957) raccolse dal 1919 in Via San Nicolò 30/b a Trieste.
In quella Libreria, che prima dell’acquisto e la rivitalizzazione datale dal poeta non era che “un nero antro funesto”, come lui stesso la descrisse, Saba trascorse il resto della sua vita. E fu anche, durante gli anni delle persecuzioni fasciste, il luogo che costituì per il poeta la principale fonte di sostentamento.

La Libreria Antiquaria Umberto Saba ha ripreso ora anche l’attività di vendita al dettaglio tra cataloghi aggiornati, manuali antichi e le lettere firmate dal poeta, sotto l’affidamento del libraio Massimo Battista.

In un periodo in cui non solo il libro d’antiquariato, ma il libro in sé interessa sempre meno, questa è una sfida che fa onore a chi l’ha intrapresa.
Il curatore della libreria, figlio dell’amico importante di Saba “Carletto” (fidato aiutante che, dopo anni di lavoro a fianco del poeta, acquistò la libreria) è morto un anno fa.

Così Umberto Saba ne annunciava l’apertura nella sua Autobiografia:

Una strana bottega d’antiquario
s’apre, a Trieste, in una via secreta.
D’antiche legature un oro vario
l’occhio per gli scaffali errante allieta.
Vive in quell’aria tranquillo un poeta.
Dei morti in quel vivente lapidario
la sua opera compie, onesta e lieta,
d’Amor pensoso, ignoto e solitario”
(U. Saba, Il Canzoniere, Autobiografia, n. 15)