L’arte della stampa: dall’impostazione delle segnature alle lastre, dalla quadricromia sino alla funzione fondamentale del retino, spiegata in parole semplici ma con professionalità, avvicina anche i non esperti.
La semplicità con cui Roberto Nazzari, commerciale e marketing di Arti Grafiche Turati, ha spiegato in un video su Linkedin il principio della stampa in quadricromia e la funzione fondamentale del retino, mi ha incuriosita e spinta ad approfondire la sua conoscenza e quella della sua azienda. Avrebbero capito anche i bambini e ritengo che i paroloni non servano se non ci si rivolge agli addetti ai lavori ai quali il principio è ben noto.
Da Limbiate (MI) a Desio (MB) in uno spazio temporale di trentotto anni, tre imprenditori fondano Arti Grafiche Turati.
MetaÃlice – Benvenuto Roberto Nazzari, il mondo imprenditoriale è sempre attraente e MetaÃlice desidera scandagliare quello che ruota intorno alla cultura grafica e alla stampa. Qual è la sua formazione?
Roberto Nazzari – Ho frequentato l’ITI della scuola Grafica dei Salesiani di Milano negli anni ’80. Oltre alla indiscussa qualità dell’insegnamento proposto, mi aveva attirato un percorso formativo molto pratico. Già dopo il biennio iniziale a tempo pieno − mattina e pomeriggio − con tante ore di laboratorio, era previsto un triennio serale con la possibilità di lavorare durante il giorno unendo alla teoria la pratica “vera” del mondo della grafica. Ho avuto la fortuna di farlo in Officina Carte Valori Turati Lombardi & C SpA, un’azienda molto grande e dotata delle migliori tecnologie dell’epoca. Lì ho svolto attività lavorativa in tutti i reparti di produzione, cambiando mansione ogni 6 mesi; dalla prestampa alla realizzazione delle lastre e cilindri, al reparto di stampa offset, alla calcografica e alla tipografica per le numerazioni degli assegni, fino alla legatoria e allestimento degli stampati. Ho trovato anche il tempo di frequentare un corso di inglese per completare la formazione in vista dell’ingresso full time in azienda una volta ottenuto il diploma.
Al termine dei cinque anni, nel 1986, ho pensato che sarebbe stato meglio per la mia carriera unire alla formazione tecnica anche una formazione di Economia Aziendale e Management, quindi mi sono iscritto alla facoltà di Economia e Commercio all’università Cattolica di Milano. Nello stesso anno, però, veniva fondata Arti Grafiche Turati e quindi mi è venuto spontaneo lasciare la grande azienda per unirmi a questa nuova avventura che mi permetteva di coniugare studio e lavoro grazie alla flessibilità che mi dava un’azienda a conduzione familiare.
Arti Grafiche Turati Srl nasce a Limbiate (MI) nel 1986 dalla volontà di tre imprenditori − Giuseppe Turati, Felice Nazzari e Massimiliano Vurro − che precedentemente erano stati il cuore e il cervello di una delle più importanti aziende del panorama nazionale Officina Cartevalori Turati Lombardi SpA, da qui il nome Turati.
MAÃ – La pratica e la grammatica insieme fanno la differenza. Che cosa ha stimolato tre uomini a unirsi e fondare l’azienda?
RN – Erano tre manager di successo e di grande competenza, ormai in pensione, hanno lavorato insieme per tantissimi anni con grande stima e rispetto reciproco, e immagino abbiano pensato che sarebbe stato un peccato disperdere tutta questa esperienza. Così hanno deciso di creare questa azienda con l’intento di affidarla in breve tempo ai propri figli.
MAÃ – Di che cosa si occupava l’azienda di comune provenienza?
RN – Era uno dei principali produttori Italiani di carte valori, ovvero assegni, titoli azionari, ecc. In quegli anni erano strumenti diffusissimi sia per aziende che per i privati, caratterizzati da un’altissima tecnologia per l’anticontraffazione. Inoltre, è stata una delle primissime aziende a importare il know-how in Italia per la produzione dei moduli continui. Mio padre era stato inviato negli Stati Uniti a imparare e capire quali tipi di macchinari sarebbero serviti per avviare questo nuovo tipo di attività.
MAÃ – Di che cosa si occupa Arti Grafiche Turati?
RN – Qui devo fare un po’ di storia. La specializzazione fin dal principio fu quella della produzione dei moduli continui focalizzandosi nella produzione delle piccole e medie tirature di grande qualità. Si partì con tre dipendenti, una nuova rotativa cinque colori e gruppo numerazione, una vecchia macchina tipografica molto versatile, e le apparecchiature di raccolta e confezionamento.
Le capacità organizzative e commerciali si sono dimostrate vincenti portando nell’arco di un decennio a triplicare il numero di rotative e ancor di più quello dei dipendenti. In questi anni la famiglia Turati decide di lasciare l’azienda che rimane in mano agli altri due soci storici: Nazzari e Vurro. Il team commerciale, del quale sono responsabile dal 1997, riuscì a raggiungere e a collaborare con le più importanti aziende del panorama nazionale − banche, assicurazioni, editoria, logistica, industria − e cominciò dopo poco a maturare l’idea che oltre ai moduli continui potesse essere possibile la fornitura ai propri clienti anche di altri generi di stampati, come etichette, brochure, cataloghi, buste, carta intestata, ecc. Questa intuizione fu di grandissima importanza perché grazie a questa strategia l’azienda fu in grado di superare di slancio l’estinzione dei moduli continui. Questi sparirono dal mercato nell’arco di pochi mesi, sostituiti dalle stampanti laser e ink-jet a foglio e dallo sviluppo della posta elettronica avvenuto in grandissima velocità in occasione del passaggio della valuta nazionale da Lira a Euro che ha comportato il rinnovamento dei sistemi informativi di tutte le aziende.
Inizialmente furono stipulati accordi di collaborazione in outsourcing con aziende specializzate nella stampa a foglio e nelle etichette e man mano che i fatturati crescevano venivano fatti investimenti in macchinari, attrezzature, e formazione dei dipendenti per produrre internamente gli stampati più richiesti.
L’attenzione si sposta quindi di più sulla stampa a foglio e alla cartotecnica dove gli investimenti mirati portano in poco tempo al formato 70×100 cinque colori, GTO due colori, stampa digitale, macchine per piega, cordonature, raccolta, punto metallico, plastificazione, ecc., tutto installato reimpiegando il personale esistente in nuove mansioni, senza dolorose riduzioni che invece hanno caratterizzato tutti i principali competitor dell’era dei moduli continui.
Nel 2008 il trasloco nella nuova più moderna ed efficiente sede di Desio (MB) pone le basi per l’inizio di un ulteriore rinnovamento generale del parco macchine che ha portato, nell’arco di poco più di un decennio, alla completa sostituzione di tutti i macchinari con attrezzature modernissime, interconnesse tra di loro in industria 4.0. Integrando prestampa, ctp, stampa e nobilitazione digitale.
MAÃ – Qual è il segreto, se c’è, per andare d’accordo tra soci: la passione comune, il progetto, l’ambizione e che altro?
RN – Be’ non posso avere la presunzione di dare una risposta a una domanda così difficile, anche perché di sicuro varia da situazione a situazione. Ovviamente la passione e il progetto comune sono la base, senza queste caratteristiche un’azienda non può durare. Ci sono anche altri aspetti che per me sono fondamentali. Prima di tutto una chiara suddivisione dei compiti all’interno della struttura aziendale: è fondamentale che non ci siano sovrapposizioni. Ognuno deve sapere dove inizia e dove finisce il proprio compito, con grande rispetto del lavoro degli altri soci, consapevoli che non è possibile pensare e agire tutti nello stesso modo.
Poi è fondamentale incontrarsi spesso a parlare, senza lasciare nulla di “non detto” scambiandosi idee e pareri sull’andamento dell’azienda e sui programmi di investimento. Per noi è stato facile anche perché siamo in tre: io mi occupo della parte commerciale e marketing, mio fratello Enrico Nazzari della produzione, e il socio Alessandro Vurro della parte amministrativa e finanziaria.
MAÃ – Un’azienda versatile che ha saputo progettare alla lunga. Come avete affrontato il cambiamento, con quali risorse e idee?
RN – Il cambiamento per me è sempre stimolante, un moltiplicatore di energie. Bisogna essere “open minded”, pronti a cogliere i primi segnali, agire subito e individuare la direzione. Poi, visto che siamo una piccola realtà con risorse limitate, procedere con piccoli passi per poter attuare i necessari aggiustamenti man mano che lo scenario diventa sempre più chiaro, senza “bruciarsi”. Infine essere consapevoli che non ci sarà mai un punto di arrivo in cui fermarsi e dire “ora siamo a posto”, il mercato cambia in continuazione e così dobbiamo fare anche noi.
MAÃ – Un’azienda dovrebbe sempre investire sul personale per avere i risultati sperati e continuare a investire nel futuro. Come vi siete destreggiati in questo?
RN – Il cambiamento della produzione dai moduli continui alla stampa a foglio non è stato banale, sempre di stampa si tratta, ma sono mondi completamente differenti. Qui devo ringraziare i nostri collaboratori che hanno compreso la situazione e si sono messi a disposizione per imparare cose nuove con grande successo grazie alla continua formazione ‘on the job’.
MAÃ – I giovani sono una grande risorsa se sapientemente formati e indirizzati verso la professionalità. Quanto attingente al bacino delle scuole grafiche?
RN – Tantissimo e questa cosa mi piace molto. È bello avere gente giovane intorno, ti fa guardare al futuro con più fiducia e determinazione. Da anni ormai ospitiamo in stage gli studenti delle scuole del territorio contribuendo alla loro formazione, i migliori talenti li abbiamo poi assunti a tempo indeterminato e inseriti all’interno della nostra struttura.
MAÃ – Come è cambiata nel tempo la produzione di Arti Grafiche Turati?
RN – Negli ultimi anni abbiamo completato il ciclo di produzione interna del 90% dei nostri prodotti, usciamo solo per rilegature e fustellature particolari. Non tanto per una questione di costi, forse andare in outsourcing per alcune attività potrebbe essere più economico, ma per una questione qualitativa – tutto il ciclo sotto controllo – e soprattutto di velocità. Questo è quello che ci chiede il mercato al momento, tirature sempre più piccole, di altissima qualità, e in tempi di produzione rapidissimi.
MAÃ – Arrivando ai giorni nostri, di che cosa si occupa oggi l’azienda e qual è il suo sguardo verso il futuro?
RN – Siamo un partner completo per tutte le necessità di stampa, dai piccoli prodotti in stampa digitale ai grandi cataloghi, dal semplice packaging alle box e strutture più complesse. Siamo in grado ormai di realizzare dei “capolavori” di cartotecnica. Inoltre forniamo tutta una serie di servizi di picking, assemblaggi, e logistica che rappresentano il giusto corollario.
MAÃ – Ci può parlare della certificazione FSC per la carta, così importante nel mondo dei libri?
RN – Difficile farlo in due parole, anche perché l’Ente chiede un linguaggio molto rigoroso. FSC non è solo una generica attenzione all’ambiente e alla sostenibilità ambientale delle foreste ma anche una attenzione alla sostenibilità sociale di tutte le aziende coinvolte nel processo di produzione. Tutti devono essere rispettosi delle norme relative alla sicurezza sul lavoro, di quelle relative a qualsiasi tipo di discriminazione e di sfruttamento della manodopera.
MAÃ – Come definirebbe oggi Grafiche Turati?
RN – Una moderna e dinamica azienda di stampa e cartotecnica, specializzata nel fornire non solo un prodotto ma un servizio di stampa, che si concretizza sia prima che dopo la fase di produzione.
MAÃ – Che cosa conserverebbe del passato affinché non venisse distrutto o sostituito dall’evoluzione tecnologica?
RN – Ma… guardi, del passato conserverei solo la memoria. Il cambiamento è inevitabile, inutile opporsi o rimpiangere i tempi andati. Certo c’erano alcuni aspetti bellissimi dei primi miei anni di lavoro e li ricorderò sempre con grande piacere, ma ora ci sono nuove cose affascinanti da capire e imparare.
MAÃ – Ricordare il passato ma con lo sguardo dritto e attento nel futuro, potremmo dire.
Il suo ruolo in azienda è sicuramente strategico e importante, dunque, vista la sua esperienza, se dovesse in poche parole fornire una ricetta di buona cucina aziendale, per chi legge e forse medita di intraprendere un cammino simile, quale sarebbe?
RN – La domanda difficile l’ha tenuta per la fine! A parte il capitale iniziale, che in Italia è la parte più difficile, tutto parte dalla passione. Quando una persona individua un’attività che piace allora bisogna concentrarsi su quello. Questo le permette di far sì che sia facile e interessante studiare tutti gli aspetti tecnici e organizzativi in modo che il progetto funzioni. E poi avere sempre la curiosità di guardarsi in giro e interessarsi a quello che succede intorno a se stessi. Molte idee organizzative di Arti Grafiche Turati le ho colte da aziende clienti che facevano tutt’altro rispetto alla stampa.
MAÃ – Ringraziamo Roberto Nazzari e lo invitiamo a ritornare quando vorrà per parlarci delle innovazioni aziendali di Arti Grafiche Turati e aiutarci a fornire qualche piccolo ma utile ragguaglio sulla cultura grafica delle aziende italiane e stimolare i giovani ad appassionarsi al settore.
RN – Grazie a lei e a MetaPrintArt per l’intervista! E non si dimentichi di continuare a guardare i nostri video su LinkedIn e su Instagram e Facebook, dove spieghiamo in modo semplice i concetti più importanti del nostro mondo.
Rivolgiamo l’invito ai lettori e al mondo dei giovani a seguire la professionalità con parole semplici.
Qui si può visionare la spiegazione sulla semplicità della stampa in quadricromia
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