Ecco la periodica valutazione dell’andamento economico-finanziario da parte del nostro esperto. I dati e i grafici riportati sono stati presentati alla Camera di Commercio di Milano il 29 maggio scorso.

Ormai ogni uomo politico, nuovo o riciclato, arrivi a coprire delle cariche che in qualche modo coinvolgano responsabilità economiche, si affretta a strillare che vede la luce in fondo al tunnel, che la crisi è finita, che le cose potrebbero andare meglio ma comunque la ripresa è in atto. La forma della comunicazione è una questione di stile e di fantasia.

Sembra una cinica scommessa come chi continua a raddoppiare la posta giocando un colore alla roulette, perché così alla lunga si rifarà delle perdite e tutto finirà alla grande. Peccato che le fiches le paghi il cittadino, anzi il suddito, e come la favola di Pierino e il Lupo ci insegna fin da piccoli, l’azzardo di sperare che prima o poi fatalmente la previsione si avveri, si schianta contro una totale perdita di fiducia nelle parole di chi ci governa.

Oltre a generare qualunquismo, effetto devastante per il prosieguo di una convivenza civile e democratica, rischia di farti perdere anche la fiducia nei numeri. Non per niente gli anglosassoni hanno un detto che elenca il grado delle menzogne: Bugie, sporche bugie e … statistiche. Ma le statistiche, i numeri, non mentono mai. Mente chi cerca di girarteli su in modo di condir via la realtà secondo i suoi fini.

Come sempre io non ritengo di avere l’unica vera visione, chiara e incontrovertibile. Cerco di esaminare i dati, possibilmente ordinati in modo semplice e discuterne pacatamente con qualche amico. Sempre coi piedi per terra e sapendo che un Cigno Nero può atterrare all’improvviso nel nostro parco o come dicono i giovani, che la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Ciò tenuto rigorosamente presente, esaminare i numeri e discuterli consente un approccio molto realistico. Piacciano o meno i risultati che saltano fuori.

Poi se i grafici che ti sottopongo ti sembrano troppo schematici e vuoi provare ad approfondire le considerazioni, ti offro qualche centinaio di pagine appena pubblicate a fine maggio da due gruppi di ricerche: Markit, una fonte assolutamente credibile e l’Istat che fa del suo meglio per guadagnarsi fiducia e credibilità. Spesso ci riesce.

Markit ha appena rilasciato una disanima sulle condizioni dell’Unione Europea e puoi scaricartela qui.
ISTAT pubblica una fotografia dello stato dell’arte di ‘sto povero paese: Tutto questo serve a dare una cornice in cui inserire le notizie tecniche di settore fornite dall’Editore in questo portale, tenendo conto che il quadro generale condiziona il nostro particolare.

Un rapido giro-dell’oca nei punti di interesse del globo.

indici2 Cominciamo dagli USA. La grafica che ti presento non racconta tante cose sull’economia, ma dà un quadro sintetico e un po’ raccapricciante dell’ambiente in cui vivono sotto la bandiera a stelle e strisce. Sottolineo che stiamo parlando degli USA, la nazione leader mondiale nonostante gli sforzi della Cina. Mica parliamo di Sudan o Nigeria. A farla breve in due annetti la percentuale di persone normali che hanno ritenuto di sentirsi più tutelate possedendo un’arma è passata dal 48% al 57% . Sarà anche mica colpa dell’Obama, ma la sua amministrazione non ne esce bene.

PMI USA – La sigla è un acronimo delle iniziali di Purchase Manager Index, cioè l’indice dei capi ufficio acquisti. Indice geniale nella sua semplicità. Un po’ come raffrontare scatole e andamento dell’economia. Se aumenta il consumo di scatole vuol dire che servono per metterci dentro qualcosa che viene venduto. markit
Quindi le scatole e l’ondulato diventano un indice economico. Così se i capi ufficio-acquisti nei sei mesi successivi all’indagine prevedono di acquistare, vuol dire che ci sarà movimento. Se la vedono fiacca è facile prevedere una tornata recessiva. Ovviamente le informazioni vengono strutturate e rese facilmente leggibili perché la linea del livello 50 è il riferimento per passare da recessione a espansione. Ciò premesso tanto per inquadrare chi magari non mi abbia mai letto prima, può capitare anche se non riesco a nascondere la mia sorpresa (!) , eccoti la situazione degli ultimi mesi in USA. Dal 2010 l’indice è decisamente al di sopra del livello 50. Invidiabile ! anche se bisogna dire che il commento secco e asettico di Markit è che in maggio il sistema rallenta al punto peggiore da 16 mesi a questa parte.

zev ZEW – anche questo indice, siamo ora passati in Europa, è un acronimo: Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung, centro per la ricerca economica in Europa. Con IFO è una delle colonne che reggono la fiducia dei germanici e mica solo loro.
Come vedi dal grafico da qualche mese scanchigna un po’. Roba da far venire le palpitazioni. Se non mi regge la Germania siam messi male.

IFOIFO – un indice teutonico sul sentiment del mondo degli affari. Il commento dice che c’è un ritracciamento solo marginale. Il che consola un po’ dopo il dato precedente. In compenso va alla grande il successivo…

 

Fiducia del Consumatore tugnino. È questo un dato che viene 8da un osservatorio esterno, d’oltre oceano. In costante ascesa nelle ultime 9 rilevazioni. Facendo media tra tutti gli indici dovremmo stare tranquilli. Vero è che una volta ancora non troviamo un dato che confermi con decisione un trend chiaro. C’è sempre qualcosa di malaticcio nell’aria.

9 PMI tedesco
PMI Tedesco
– sembra confermare le trepidazioni dei 2 indici principali: Zew e Ifo.
Da rilevare che il ri-tracciamento del grafico non invalida la posizione saldamente arroccata sopra la linea 50.

PMI Grecia

 

 PMI Grecia – tanto per non limitarsi alle apparenze e prestare orecchio alle voci che fanno a chi urla o strepita di più. Sventuratamente anche i numeri confermano la situazione che appare sotto gli occhi di tutti. Ricordiamoci il significato della linea del livello 50.

giornali europei

 

 

Giornali europei – Un flash di testate di giornali francesi e inglesi. Una notizia che riscalda un po’ il cuore. Il mercato immobiliare sembra in netta ripresa in tutta Europa.
Se vogliamo una ripresa solida occorrono almeno due pilastri. La casa e l’occupazione. Per il secondo purtroppo siamo lontanissimi, per il primo incomincia a mettersi meglio.

PMI Europa PMI Europa – con la Germania che tira avanti senza infamia ma senza lode, anche l’Europa fatalmente ne risente.

 

 

 

                                            La situazione italiana

Ora guardiamoci un po’ in tasca. Vediamo che cosa stia succedendo a casa nostra. Sempre numeri alla mano e cercando di non farci coinvolgere emotivamente.

Disoccupazione – il proposito è facile a dirsi un po’ meno metterlo in pratica, soprattutto se incominciamo col guardare la situazione dell’occupazione. I due trend, occupati e indice di disoccupazione, si confermano a vicenda. Quindi la tendenza è forte e decisa. Particolarmente angosciante la situazione della disoccupazione giovanile, come viene confermata dal grafico successivo.

DisoccupazionITdisoccupe Giovanile – uno stato civile amministrato da politici responsabili non dovrebbe presentare situazioni simili. Quanto alla esistenza di sacche di riserve schizzinose nella scelta del lavoro da parte dell’interessato, in realtà non può essere negata. Fanno fede i casi che di tanto in tanto per la risonanza che destano arrivano anche all’orecchio del grande pubblico. Ultimo in ordine di tempo quanto successo per le assunzioni all’Expo, rifiutate perchè il lavoro comportava impegno durante il week end e le vacanze estive. Ma al di là di considerazioni circa l’eventuale eccezionalità rispetto alla totalità dei disoccupati giovanili, casi simili non dovrebbero essere tollerati e decisamente scoraggiati da una chiara normativa.

pmi_IT PMI Italico – finalmente un raggio di sole.
Non resta che augurarsi che l’indice resista al di sopra del livello 50 che sembra finalmente aver rotto con decisione.

 

 

 

 

produz indProduzione Industriale – Le buone notizie in campo nazionale sembrano essere confermate dall’andamento della produzione,sempre secondo i dati ISTAT.

 

 

Vendite al Dettaglio PMI – il dato di marzo è positivo quanto al 18 retailcomportamento del mese, ma pesantemente penalizzato da una posizione che da tempo si trascina sotto la linea 50

 

 

Debito Pubblico – interessante disanima dello Studio Mazziero che sottolinea una chiara componente stagionale nell’andamento del grafico.20debito Purtroppo balza all’occhio come ogni anno la curva parta da livelli sempre più alti e continui a crescere.

 

Misery Index – è un indice rilasciato da Confcommercio che porta un nome poco casereccio pur rilevando magagne domestiche. Negli ultimi tempi sembra essersi stabilizzato, anche se per ora non mostra segni di ripensamento.

gifco
GIFCO
– un paio di interessanti indici settoriali che provengono da un attualissimo rapporto rilasciato da Gifco, Associazione di categoria relativa agli operatori del cartone ondulato. Abbiamo i dati storici a superficie e peso relativi alla produzione di cartone ondulato. Va ricordata la stretta correlazione tra Pil e cartone ondulato, spiegabile in modo molto elementare. Se le vendite tirano, quasi tutto quello che vendo devo inscatolarlo e quindi se aumentano le scatole è perché stanno aumentando le vendite. Cioè l’economia va bene.

CIG CIG – la cassa integrazione, pur mantenendo un andamento con chiare caratteristiche stagionali, mostra un apparente netto miglioramento. In realtà la cosa è anche stata recentemente sottolineata in TV da un soddisfatto uomo politico che se ne assumeva vanti e merito. Un paio di considerazioni ridimensionano il valore di quello che è un dato di fatto. La diminuzione del numero di ore di CIG è stata ottenuta grazie ai due grafici sulla disoccupazione che abbiamo visto poco fa. Inoltre la botta finale è arrivata dal governo che ha drasticamente tagliato gli stanziamenti relativi. E’ chiaro che se non la finanzio, la CIG non può che diminuire.

Fatturato ITFatturato e Ordini – I dati rilasciati da ISTAT relativi a marzo, confermano una situazione leggermente positiva che abbiamo visto con altra firma. Il fatto di poter esaminare lo stesso fenomeno da diversi punti di vista, consente un duplice controllo e una verifica che ogni tanto è meglio fare.

 

vendite dettaglioVendite al dettaglio – come anticipato quando abbiamo considerato lo studio di Markit con il PMI del Dettaglio, anche ISTAT conferma

 

 

 

 

 

 

Fiducia fiducia consConsumatori – Istat rileva una caduta della fiducia e tutto sommato mica posso meravigliarmi tanto. Puoi far su la gente per un po’, ma poi uno comincia a farsi delle domande e sollevare qualche sopracciglio.

 

 

 

Vendite CARTA – l’andamento dei consumi di carta ormai conferma mese dopo mese la tendenza di un mercato in crisi non congiunturale.carta

Consumi Carta Uffici – si tratta delle rismette che tutti noi ormai abbiamo imparato a vedere come complemento usuale della nostra stampantina.  Anche questo può essere visto come un indice dell’andamento degli affari, vista la pesante computerizzazione di ogni operazione amministrativa. Oggi però sono intervenuti altri fattori a ridurre i consumi. La tendenza nelle economie più avanzate ad eliminare il supporto cartaceo, il nostro paese si è aggiunto recentemente con la Pubblica Amministrazione, e mirano a trasformare le transazioni e quindi anche fatturazione e relative documentazioni in digitale.

Un breve sguardo al resto del mondo, partendo dal paese che sta sgomitando per rubare la ribalta del primo della classe agli USA. Sto parlando del Celeste Impero.

chinePMI Cina – le notizie dalla Cina parlano di un rallentamento dell’economia. Ciò appare indubbio dal grafico di Markit, ma non dobbiamo dimenticare che comunque quello che viene correttamente definito un tono minore, correlato alla serie storica, è ancora un sogno per le economie occidentali.

Trasporti Internazionali – In cauda Venenum. Per ultimo ci troviamo un pugno nello stomaco, menato dalla situazione dei commerci internazionali. trasporti
I trasporti di ogni genere, rappresentati dal grafico superiori vedono un crollo deciso. L’indice Baltico, che considera i trasporti e quindi i commerci con l’estremo oriente, non riesce a risollevarsi dai livelli cui ormai da mesi è sceso.

Ciò detto puoi trarre tu le conclusioni. Non tutto va male, questo è fuori di dubbio. Qualche segno positivo lo abbiamo visto. Ma parlare di ripresa è un cicinin azzardato, con l’eccezione di qualche paese o mercato.

Come premio per chi ha retto (e letto) fin qui diamo da scaricare questo dizionario del risparmio gestito.