ARGI
Si prospetta ‘interessante’ l’andamento dell’industria grafica secondo i risultati dell’osservatorio ARGI.
L’Associazione nazionale di riferimento dei produttori e distributori di macchine, sistemi e prodotti per le arti grafiche (ARGI) ha fornito i dati del settore nel primo semestre 2018.
Il nuovo biennio di presidenza ARGI tocca a Antonio Maiorano (HP) che succede a Roberto Levi la cui presidenza è stata caratterizzata da “una corsa a perdifiato”.
Una mission, ha detto Levi, rivolta agli ambiti etico, tecnico-professionale, didattico e divulgativo. Roberto ha ringraziato i colleghi che hanno lavorato con lui e ha passato il testimone a Maiorano.
Il neo presidente ha quindi illustrato l’osservatorio dei dati di mercato del primo semestre dell’anno.
Da questi emerge la crescita di domanda nei settori etichette e packaging, e una costante crescita delle macchine da stampa digitale.
Mentre se ormai è un dato di fatto che il digitale si colloca nel campo della stampa a foglio 50/70, ci si attende per il futuro a breve anche l’invasione nel 70/100.
Parlando di ciclo di vita delle macchine offset a foglio, pareri discordanti sono emersi tra gli 8 anni secondo Luca Fattorossi (Heidelberg) e i 15 anni secondo Silvano Bianchi (Komori). Un contrasto non indifferente su cui occorrerà fare chiarezza.
Passando i numeri, il fatturato del primo semestre (macchine di importazione) ammonta a 145.083 €. In proiezione si dovrebbe a fine anno raggiungere o superare la quota dei 300mila € del 2016, superando forse abbondantemente il 2017.
Suddivisi i dati per settore, si nota una lieve ripresa nella prestampa (macchine e servizi). In termini di macchine offset a foglio, i 41mila € del primo trimestre fanno presagire un anno migliore rispetto al 2017, ma in lieve calo sul 2016.
Il settore dopostampa e cartotecnica, dopo il massimo raggiunto nel 2016 (84.284 €) il primo semestre si attesta sui 35.394 €, al livello del 2017.
Più vivace il settore della stampa digitale. Il primo semestre chiude a 35.554 €, facendo superare, in prospettiva, i due anni precedenti, con l’obiettivo di raggiungere o superare il massimo registrato nel 2015.
Nel dettaglio, dominano le macchine a foglio (63,7%), seguite dalla macchine digitali per etichette (21,8%) e macchine a bobina (14,4%).
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