Be Packaging nasce da un sogno, il sogno di un bambino che ha sempre desiderato di fare l’imprenditore. Ce lo racconta Biagio Flavio Mataluni in questa intervista esclusiva.

Così Biagio Flavio Mataluni racconta la sua passione per il packaging: «Fin da piccolo ho immaginato di seguire le orme di mio padre, mi divertivo giocando tra i magazzini e le linee di produzione. Mi sono appassionato al packaging quando, ancora adolescente, all’inizio degli anni 2000, mio padre decise di investire nella creazione di un reparto per la produzione degli imballi che servivano all’azienda stessa, seguendo da vicino la progettazione dello stabilimento e delle linee di produzione

Al termine del Convegno “L’efficacia della stampa in un mondo digitale” (di cui riferiamo a parte) organizzato da Be Packaging nel proprio stabilimento di Montesarchio, abbiamo intervistato Biagio Flavio Mataluni.
Dopo la laurea e percorsi di formazione, Biagio Flavio Mataluni entra nel 2008 negli Oleifici Mataluni, azienda di famiglia, dove inizia il suo percorso nell’ufficio export. Nel corso degli anni ha acquisito competenze in tutti i rami aziendali.
Nel 2015 la famiglia decide di trovare un partner per l’azienda, operazione conclusa al termine dello stesso anno con l’ingresso di un fondo di investimento negli Oleifici Mataluni.

Ha potuto così dedicarsi al suo sogno fondando la Be Packaging.
«Desideravo creare qualcosa di mio, che nascesse da una mia idea, avevo la necessità di dimostrare a me stesso di essere un imprenditore capace e di poter guidare un’azienda non solo perché figlio d’arte. Pensando al futuro, ho avuto l’intuizione di fare uno spin-off del reparto packaging e creare un’azienda autonoma

A vedere, oggi, questa azienda, la sua struttura organizzativa, i suoi reparti produttivi, sia nelle linee per lo stampaggio di preforme in PET e le linee di soffiaggio per i contenitori, sia nelle linee di stampa e nobilitazione di etichette autoadesive e termoretraibili, siamo positivamente sorpresi per la rapidità con cui sono stati ottenuto questi risultati nel giro di soli tre anni.
Be Packaging stampa

Qual è stata la vostra forza?
«Gli investimenti, ma non solo in macchine. Soprattutto nel capitale umano. La fortuna di aver trovato collaboratori validi e motivati, a partire dal direttore generale Antonio Lonardo

Tuttavia, il territorio non è favorevole per un formazione tecnica specifica…
«La mancanza di scuole grafiche ci penalizza. Ma abbiamo potuto contare sulla collaborazione di nostri fornitori e su consulenti esperti che hanno formato i nostri giovani. Oggi abbiamo in azienda circa 40 dipendenti, tutti competenti nei loro ruoli

Be Packaging è un’azienda giovane e dinamica. Quali sono le prospettive di sviluppo a medio termine?
«Abbiamo un team valido e affiatato, abbiamo un management competente ed esperto col quale abbiamo analizzato i mercati di riferimento, per cui siamo fiduciosi di raggiungere a breve il nostro obiettivo primario di far crescere il fatturato da 5 a 20 milioni, e di sviluppare la produzione su tre turni. Naturalmente ci vogliono nuovi investimenti e nuove assunzioni

Quali sono i mercati di riferimento?
«Abbiamo due strategie di base. Fare marketing nei confronti dei clienti all’estero perché gli italiani sono percepiti come stampatori di qualità. A loro dobbiamo offrire prodotti ad alto valore aggiunto con le tecnologie più avanzate. Ma dobbiamo anche guardare ai mercati del Mediterraneo e anche in Africa. Ci sono Paesi che hanno stabilità politica e crescita economica, verso i quali siamo orientati e dove formeremo una rete di agenti specializzati e affidabili

Avete annunciato la prossima apertura di uffici commerciali a Milano. Come si presenteranno?
«Una presenza reale a Milano è per noi fondamentale e gli uffici saranno in pieno centro, perché sono uffici di rappresentanza dove saranno presenti agenti esperti provenienti dal settore. L’idea è di presentarci al cliente non per i prodotti, ma come un’azienda di servizio per le loro esigenze.»

Ne abbiamo avuto conferma con il convegno di oggi, in cui l’azienda ospite si è posta in secondo piano rispetto ai relatori delle aziende fornitrici, dell’Università di Salerno e dei consulenti tecnici, che hanno tracciato un quadro esaustivo di come evolve il settore in quanto a tecniche di stampa e gestionali e materiali innovativi.

Prospettive?
«Guardando al futuro non potevamo non investire nel digitale e non potevamo farlo se non con HP, leader indiscusso a livello mondiale nel nostro campo specifico. Così come la scelta dei sistemi gestionali di SAS Italia, che sono alla base di tutto il nostro processo produttivo. Lo stesso possiamo dire per il rapporto instaurato con il Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Salerno e con gli esperti di Atif, l’associazione dei tecnici della flessografia

Biagio Flavio Mataluni