In questa intervista a Ettore Maretti e Andrea Buttafava di REM, si analizzano aspetti sociali, ambientali ed economici del settore della stampa di etichette e packaging. Ne emerge un quadro attuale e approfondito su come superare i virus sanitari e politici, che raccomandiamo a tutti i nostri lettori.
MetaPrintArt – Abbiamo sentito di una iniziativa di REM per la distribuzione di mascherine ai bambini delle scuole cinesi. Di cosa si tratta?
Andrea Buttafava – In realtà si tratta di un progetto nato su iniziativa di Fabrizio Decio di Wink, che ha chiesto collaborazione a diverse aziende. A causa della carenza di mascherine nelle zone colpite dal virus, i bambini di molte scuole cinesi non potevano riprendere la normale attività scolastica. Come REM abbiamo aderito anche se in maniera marginale, in quanto, per via della psicosi virus giunta anche nelle nostre zone, sembra impossibile reperire congrui quantitativi da poter inviare.
MPA – Nonostante le difficoltà, è un’iniziativa importante.
A. B. – Assolutamente sì. Collegandomi a questo argomento, molto importante e contingente, sul quale, ripeto, siamo purtroppo al momento riusciti a fare ben poco, mi piace segnalare che come REM, da tempo seguiamo una politica di rispetto per la tutela dell’ambiente e per le politiche sociali.
Giusto per fare un esempio lo scorso Natale sotto l’albero, abbiamo voluto mettere dei regali particolari, marchiati A.G.E.O.P, finanziando un’associazione che dal 1985 favorisce la ricerca scientifica contribuendo alla lotta contro il cancro infantile.
Abbiamo anche intrapreso una politica aziendale plastic free e adottato un alveare 3Bee cercando nel nostro piccolo di tutelare e preservare il futuro di tutti.
MPA – REM importa macchine per etichette e packaging flessibile dalla Cina: state risentendo della situazione coronavirus?
Ettore Maretti – Sarebbe sciocco negare l’assenza di ripercussioni legate alla attuale situazione, se si pensa che la Cina ha assunto un ruolo sempre più rilevante per l’economia globale. Giusto per dare un dato statistico che ho recentemente acquisito,è passata dal 4% del Pil mondiale di 17 anni fa, al 16% nel 2019. Ma, ancora più importante, è passata dalla produzione di beni a basso valore aggiunto a una produzione di beni ad alto valore aggiunto ormai commercializzati in tutto il mondo. Noi, REM, ne siamo un esempio: solo alcuni anni fa sarebbe stato impensabile riuscire a importare e distribuire con successo in Italia e in Europa macchine da stampa cinesi in un mercato come quello della stampa di etichette di qualità.
Oggi REM, solo nel mercato nazionale, vanta oltre 35 installazioni eseguite con successo e con soddisfazione degli utilizzatori finali.
Per tornare alla domanda, al momento, stiamo risentendo marginalmente della situazione; tutte le nostre installazioni e assistenze tecniche sono seguite da personale italiano e il nostro magazzino è sempre molto fornito; questo ci permette di far fronte a tutte le eventuali richieste dei clienti, ‘giocando in casa’. Ovviamente tutto dipenderà dal protrarsi della situazione ma, per fortuna, già si vede l’inversione di tendenza nel numero dei contagi giornalieri.
MPA – Indipendentemente dalla situazione sanitaria, quali sono le prospettive di mercato in Italia per Weigang?
A. B. – Weigang è un’azienda costantemente in crescita, che produce quasi 300 macchine all’anno. È il primo costruttore di linee da stampa nel mercato cinese e attualmente, il primo costruttore di macchine offset semirotative fascia stretta a livello mondiale. Nei prossimi due anni lo stabilimento, attualmente di 30.000 mq, si svilupperà su un’area produttiva coperta di 100.000 metri quadrati. In più, nuovi progetti vedono la luce ogni anno.
MPA – Ci sembra che ci sia anche un vostro apporto tecnico, come abbiamo constatato in diverse installazioni presso vostri clienti. Di cosa si tratta?
E.M. – REM ha da sempre creduto nelle potenzialità di Weigang e, con l’intervento dei nostri tecnici , ha contribuito al miglioramento delle linee di stampa multiprocesso distribuite nel nostro territorio, tanto da creare un brand Rem Edition dedicato ai mercati Europei. In circa quattro anni, le installazioni portate a termine con successo all’interno degli etichettifici italiani sono oltre 35 e dal punto di vista commerciale le richieste sicuramente non mancano.
MPA – Numeri che parlano chiaro…
A.B. – Infatti. Le linee stampa offset semirotative di Weigang, considerando affidabilità, qualità del prodotto e la loro grande versatilità, sono state e si riconfermeranno come uno dei prodotti trainanti all’interno delle nostre proposte.
MPA – Oltre alle etichette, anche il packaging flessibile è un vostro settore chiave.
E.M. – Riteniamo che quello dell’imballaggio flessibile sia un mercato in crescita e sempre alla ricerca di nuove soluzioni. Il nostro asso nella manica risiede in un progetto che sarà ufficialmente presentato a breve e che si concretizzerà con l’introduzione di una nuova linea di macchine offset rotative Weigang con tecnologia sleeve. Macchine che operano nelle fasce da 480 mm fino a 1.200 mm. La sfida è quella di portare i vantaggi della tecnologia offset – bassi costi di impianti, bassi costi legati agli inchiostri, ma elevatissima qualità di stampa – al prezzo di un’ottima flexo europea.
MPA – REM distribuisce anche macchine e prodotti di fornitori italiani: quali sono i settori al momento più attivi e promettenti?
E. M. – Parlando di prodotti 100% Made in Italy Rem, come ben sai, rappresenta sul territorio nazionale le macchine di Prati Company, con la quale ha una storica collaborazione. Prati è da sempre sinonimo di qualità, tecnologia, affidabilità e costituisce la spina dorsale della nostra azienda. I tavoli di controllo e le linee di finishing per il digitale di Prati sono sicuramente due tra i prodotti di punta e più attivi al momento. Quindi direi sicuramente che i settori di spicco si rivelano essere ancora una volta l’etichetta autoadesiva con particolare attenzione al settore enologico e, operativamente, al digitale.
Altre due aziende italianissime con cui REM collabora già da tempo e che stanno portando e porteranno grandi frutti, sono De.Co. System di Firenze, che produce sistemi di visione 100%, con le sue linee Sentinel, che rappresenta una tra le realtà all’avanguardia nel settore. Altra azienda è la Gutenberg Gerp, che produce software gestionali snelli e performanti per etichettifici. Entrambe le tipologie di prodotti destano oggi un forte interesse in un mercato sempre più attento al controllo della qualità e dei costi, ma anche alla coordinazione delle risorse, al contenimento e ottimizzazione dei tempi gestionali e produttivi.
MPA – Parlando di Prati accennavi al finishing digitale.
A. B. – Da tempo si evidenzia una tendenza del mercato volta al digitale sia per la stampa sia per il finishing, con un trend esponenziale. Quindi REM, oltre alla collaudata collaborazione con la nipponica Screen per le macchine da stampa digitali inkjet, sta sviluppando progetti volti a implementare le attrezzature per il finishing digitale.
MPA – Metaprintart ha recentemente pubblicato un articolo sugli indici di fiducia consumatori e imprese: se gli hai dato una rapida lettura, qual è il tuo commento?
E. M. – Premettendo che andrebbe appurato se le stime riportate nell’articolo fanno parte di una analisi “pre-virale”, come presumo, le previsioni ottimistiche che evidenziano da parte dei consumatori un miglioramento dell’indice di fiducia, si potrebbero attribuire in parte alla legge di stabilità, che ha momentaneamente scongiurato l’aumento dell’IVA. Viceversa spostando il punto di visita dal lato delle imprese, dove il clima di fiducia registra un sostanziale calo, ciò si potrebbe attribuire alla perenne incertezza politica regnante da tempo e che non incentiva investimenti nel territorio. Se aggiungiamo le nuove normative introdotte dalla legge di bilancio 2020 tra cui la famigerata Plastic tax giusto per fare un esempio, forse comprensibile a livello ambientale, [in realtà questa legge è solo ‘fumo negli occhi’ per accontentare una opinione pubblica sensibile agli annunci, ma poco incline ad approfondire – ndr] ma meno virtuosa se consideriamo l’aggravio dei costi a carico delle imprese produttrici (non dimentichiamo che il settore del packaging ci rientra in gran parte se non in toto), forse si capisce il clima poco ottimistico che serpeggia tra le imprese stesse.
Le politiche volte al sociale e all’ambiente, non supportate da veri incentivi statali o Europei per lo sviluppo pongono le aziende in una situazione di impasse, in cui, come evidenziato anche nel vostro articolo, si trovano a dover valutare se: non attuare una politica ambientale e sociale attirandosi le critiche generali; oppure attuare una tale politica con investimenti che daranno loro sì visibilità, ma che comunque si tradurranno in un inevitabile aggravio di costi per il consumatore finale, che dovrà fare i conti con un ridotto potere di acquisto; le ripercussioni nel breve/medio termine si evidenzieranno con il peggioramento dell’indice di fiducia da parte dei consumatori stessi. In sostanza un cane che si morde la coda dove chi dovrebbe trovare una soluzione che possa far fronte alle esigenze di tutti spesso si limita a litigare per una poltrona.
Ringraziamo Ettore Maretti e Andrea Buttafava per le risposte esaustive e molto utili per la comprensione dell’andamento dei mercati e della politica economica del nostro Paese.
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