Come affrontano l’emergenza Coronavirus (Covid-19) e lo spostamento di drupa e di tutte le fiere internazionali al prossimo anno? Lo abbiamo chiesto alle aziende coinvolte che hanno dovuto cambiare la loro programmazione. Pubblichiamo le risposte in questa serie di articoli (leggi qui il primo).
Invitiamo le aziende fornitrici e di stampa e packaging a dare il proprio contributo.

 

Peter Andrich, KOENIG & BAUER filiale italiana

Peter Andrich KBA Come state affrontando questa emergenza in azienda e fuori?
Dal 24 febbraio abbiamo implementato misure rigide di prevenzione, per evitare il diffondersi di questo virus, adottando misure di sicurezza ben oltre i consigli comunicati dalle autorità. Preparati così abbiamo scelto una combinazione di presenze ridotte, smaltimento ferie e ROL. Distanze intrapersonali aumentate, smart working, assistenza remota e disponibilità di servizio. Molti dei nostri clienti fanno parte della filiera alimentare e dei farmaci, che producono astucci d’imballaggio. Per questo motivo abbiamo anche una responsabilità importante per tenere in piedi il circuito alimentare e farmaceutico, e lo facciamo con massima tutela del personale e con assistenza tecnica.

Quale effetto avrà l’annullamento di drupa? Se avevate in programma di presentare qualche novità, come pensate di supplire alla mancanza della fiera piú importante del settore?
Avendo una forte presenza nel mercato italiano, sia di quota di mercato, sia di assistenza tecnica, con o senza Drupa non vediamo grandi differenze per il risultato dell’anno 2020. Sicuramente, presenteremo qualche novità nei prossimi mesi. Ci stiamo organizzando per come presentare le novità in base alla situazione sanitaria.

In questa emergenza stiamo imparando il lavoro smart: l’unico vantaggio che abbiamo scoperto è che forse si può lavorare con meno stress e senza correre, e forse con meno consumi. Qual è il tuo parere?
Certi lavori vanno avanti bene in qualsiasi luogo dove si possa realizzare lo smart working, per esempio nel reparto commerciale. Altri lavori, che richiedono un’interazione costante tra colleghi, documentazione in archivio, magazzino ricambi, e ricevimento/spedizione merce rendono la soluzione di smart working più difficile, o lo permettono solo parzialmente, e con efficienza ridotta. Una soluzione più permanente e più ampia dello smart working sarebbe benvenuta, però richiederebbe anche una buona preparazione dei sistemi informatici e anche un altro sistema retributivo, più “all’americana”: cioè retribuzione di base ridotta con una quota variabile importante e dinamica in base ai raggiungimenti degli obiettivi, quindi più imprenditoriale. Questo però lo vedo difficile da realizzare in Italia finché non si sarà creato un ambiente che lo permetterebbe.

Roberto Levi AcobasRoberto Levi Acobas, PRINTGRAPH

Come state affrontando questa emergenza in azienda e fuori?
Cercando di garantire il massimo della sicurezza ai nostri colleghi e dipendenti. Di conseguenza, come nel nostro caso, avremo una risposta molto efficacie sulla produttività.  In due parole,salute e proteggere la produzione.

Quale effetto avrà l’annullamento di drupa? Se avevate in programma di presentare qualche novità, come pensate di supplire alla mancanza della fiera piú importante del settore?

La drupa rimandata sicuramente porterà alle aziende delle grandi complicazioni. Nel caso nostro, vista la situazione attuale sicuramente delle opportunità, e i nostri nuovi prodotti comunque verranno comunque presentati cambiando strategie. Stiamo già pensando al piano b, aspettiamo che la situazione migliori per poi cominciare ad attivarci con nuove azioni mirate sul mercato del nostro settore.

In questa emergenza stiamo imparando il lavoro smart: l’unico vantaggio che abbiamo scoperto è che forse si può lavorare con meno stress e senza correre, e forse con meno consumi. Qual è il tuo parere?

Onestamente credo che il consumismo elevato alla massima potenza non potesse più essere sostenuto e contenuto nello stesso tempo. È arrivato il momento per tutti per fermarci e rivedere, tutti insieme, un nuovo modello di consumismo. Se questo avvertimento non verrà capito allora a mio parere sarà la ripartenza della fine.
Mi rendo conto che le mie parole sembreranno molto forti, ma credo che solo la gravità storica in cui tutti ci ritroviamo non possa che farci riflettere, rivedere e riscrivere insieme tutti i valori e i comportamenti della nostra vita.

Ettore Maretti, REM con Roberto Cotterchio

Ettore Maretti, REM con Raffaele Berti e Luigi Gandini di Rotograf Varese al Labelexpo 2019

Ettore Maretti, REM – WEIGANG

Come state affrontando questa emergenza in azienda e fuori?
Come Rem ci stiamo ovviamente attenendo a tutte le direttive emanate fino ad oggi dal Governo e quindi abbiamo attuato le procedure per lo Smart working. L’ufficio rimane comunque operativo anche se a personale ridotto, sempre nel rispetto delle norme, per poter garantire a tutti i clienti, qualora si rendesse necessario, assistenza telefonica, assistenza on line e la spedizione di eventuali parti di ricambio. Al momento risultano leggermente più complesse le assistenze on site, ma ancora una volta le ns. attrezzature si stanno dimostrando molto affidabili e ad oggi non sono stati richiesti interventi.

Quale effetto avrà l’annullamento di drupa? 
Sicuramente avrà delle ripercussioni sia in termini economici, dato che molte aziende intenzionate a investire erano magari in attesa di vedere le ultime novità per poi prendere una decisione e siglare gli ordini. Sia in termini logistici considerando, salvo ulteriori rescheduling, che nel 2021 sarà in programma il Label Expo Europe a settembre e a ridosso della Drupa anche il Print4All. Senza contare aziende internazionali come Weigang che nell’arco di breve tempo affronteranno Drupa e China Print che dovrebbe tenersi nel mese di maggio 2021. Questo rappresenterà sicuramente un notevole impegno economico e di risorse umane e logistiche. Guardando il bicchiere mezzo pieno, posticipare un evento così importante consentirà ai vari produttori ed espositori di prendersi del tempo per sviluppare e perfezionare ulteriormente le proprie proposte considerando il fatto che negli ultimi mesi, quasi tutte le aziende sia Europee che mondiali, a causa del COVID 19, hanno subito degli stop forzati e il rischio sarebbe stato di arrivare in affanno per la Drupa.

Se avevate in programma di presentare qualche novità, come pensate di supplire alla mancanza della fiera piú importante del settore?
Come Weigang avremmo dovuto presentare delle importanti novità in ambito stampa convenzionale, con una offset servo full rotary con tecnologia sleeve, nelle fasce che vanno da 480 mm a 1.200 mm; l’intento, come già anticipato in altre interviste, è quello di portare i vantaggi di una tecnologia offset, con bassi costi di impianti, bassi costi di inchiostri ed elevatissima qualità di stampa, al prezzo di un’ottima flexo Europea. La nostra sfida è quella di presentarci in un settore come quello del packaging flessibile che appare in forte crescita e nel quale crediamo molto.
In campo stampa digitale, parlando di Screen abbiamo nel cassetto parecchie novità che avremmo dovuto presentare in Drupa, come le nuove linee True Press Jet SAI nelle varie configurazioni, con velocità di stampa fino a 80 m/min., 7 colori, teste per il priming in linea, inchiostri a bassa migrazione e molto altro.
Sempre in campo stampa non convenzionale siamo coinvolti in un nuovo progetto di finishing digitale, sul quale stiamo puntando molto e investiremo molte risorse anche in futuro. Anche in questo caso avremmo presentato le soluzioni in anteprima a Drupa , ma visto che rimanderemo di qualche mese e sicuramente la cosa ci consentirà di perfezionare al meglio la proposta.
Nel frattempo ci concentreremo sul nostro Open House Weigang lo “Spring open day” e al quale forse dovremo cambiare nome, che era stato programmato per aprile dove avremmo presentato una offset semirotativa multiprocesso WL 340 presso l’etichettificio Cograf di Torino (progetto che avevamo annunciato in occasione di Labelxpo 2019) e che siamo ovviamente stati costretti a rimandare. Appena le circostanze lo permetteranno gli inviti sono già pronti per essere spediti, ci manca solo il nuovo nome da dare all’evento.

In questa emergenza stiamo imparando il lavoro smart: l’unico vantaggio che abbiamo scoperto è che forse si può lavorare con meno stress e senza correre, e forse con meno consumi. Qual è il tuo parere?
Il lavoro smart rappresenterà sicuramente il futuro e una società evoluta non potrà sicuramente astenersi dal metterlo in atto. Ovviamente non tutte le attività legate a un’azienda come la nostra si potranno svolgere stando comodamente seduti del salotto di casa; solo per fare un esempio, penso alla parte puramente commerciale che richiede ancora la necessità di un contatto, di una presenza e del confronto. Un’azienda che affronta un investimento importante come una macchina da stampa o di finishing, convenzionale o digitale, ha necessità di testare sul campo e di avere delle certezze sul prodotto che sta acquistando e non può permettersi uno sbaglio in questi termini. La nostra politica è sempre stata di trasparenza nei confronti dei clienti e riteniamo fondamentale che chi si appresta ad acquistare una nostra linea debba essere convinto della scelta che sta per fare. Questo si può solo mettere in atto valutando le macchine durante le normali fasi produttive.
In tempi come questi, di assoluta immobilità, riusciamo comunque a condurre trattative commerciali con i nostri clienti attuando tecnologie smart come le videoconferenze.
Ma forse sarebbe troppo ambizioso avere la presunzione di concludere dei contratti importanti via Skype… o forse no?

Marco Calcagni

Marco Calcagni allo stand Labelexpo

Marco Calcagni, OMET

Come state affrontando questa emergenza in azienda e fuori?
Da subito OMET si è attrezzata permettendo a tutti gli impiegati di poter lavorare da casa attraverso lo smart working e consentendo alla produzione e all’area logistica di lavorare in sicurezza, mantenendo attivo il servizio di assistenza clienti a livello mondiale grazie al supporto dei tecnici delle nostre sedi estere e delle nostre agenzie di rappresentanza.

Quale effetto avrà l’annullamento di drupa? Se avevate in programma di presentare qualche novità, come pensate di supplire alla mancanza della fiera piú importante del settore?
La fiera non è annullata, è solo posticipata di 10 mesi. Considerando che i mesi precedenti a questa importante manifestazione sono quelli più importanti in termini di prove tecniche e di comunicazione, credo sia stato un bene per noi, ma anche per tutti gli espositori che la fiera sia stata posticipata. Sicuramente creerà qualche disagio a livello organizzativo e delle sovrapposizioni con altri eventi, ma a conti fatti è stata una scelta saggia.

In questa emergenza stiamo imparando il lavoro smart: l’unico vantaggio che abbiamo scoperto è che forse si può lavorare con meno stress e senza correre, e forse con meno consumi. Qual è il tuo parere?
Personalmente sto apprezzando questa possibilità di lavoro che non avevo mai provato in precedenza. Permette di lavorare in modo più sereno, flessibile e con maggior concentrazione. Ma per un breve periodo, perché ritengo che la presenza in azienda sia indispensabile per un confronto e un monitoraggio adeguato dei lavori. Però servirà a tutti per analizzarsi, mettersi in discussione e migliorare la qualità del proprio lavoro.

Nicola Lombardi

Nicola Lombardi al Labelexpo 2019

Nicola Lombardi, LOMBARDI CONVERTING MACHINERY

Come state affrontando questa emergenza in azienda e fuori?
È certamente il momento più buio che abbia mai provato in vita mia. Di colpo le certezze in cui ci siamo cullati da sempre si sono sgretolate da un giorno all’altro creando un forte senso di agitazione e paura. Stiamo affrontando questa emergenza seguendo tutte le indicazioni che il governo, la sanità e la scienza ci hanno dato, sia nella vita privata sia sul lavoro. Fare il proprio dovere nel rispetto della famiglia, della società e dell’azienda credo che sia l’unica cosa giusta da fare ora. In azienda abbiamo messo in sicurezza la produzione, reparto vitale non solo per la nostra azienda, ma per l’intera economia nazionale, con ogni strumento a nostra disposizione: distanze di sicurezza, disinfettanti, dispositivi di protezione individuale, controlli in costante aggiornamento. E, credetemi, mettere in atto tutto questo non è stato facile). Nervi saldi. La paura anche irrazionale si diffonde molto facilmente, e forse anche più rapidamente del Covid 19. Sta a noi cercare il più possibile di mantenere i nervi saldi per impedire quest’altro problema che rende ancora più drammatica la situazione.

Quale effetto avrà l’annullamento di drupa? Se avevate in programma di presentare qualche novità, come pensate di supplire alla mancanza della fiera piú importante del settore?

L’annullamento della Drupa era logico. Siamo stati colpiti prima di altri paesi e quindi ci siamo subito resi conto della gravità di ciò che ci stava accadendo. In una realtà pre Covid 19 in questi giorni sarei stato eccitato all’idea di andare per la prima volta alla Printec Vietnam 2020, o alla Labelexpo in Thailandia a maggio per poi dedicarmi a dare il tutto e per tutto per la Drupa. Ma oggi non è affatto così. Oggi dobbiamo pensare a stare chiusi nelle nostre case, limitare i rapporti sociali, limitarci le liberà… in poche parole a salvarci da questa catastrofe. Una volta salvi ci rimboccheremo le maniche e si riprenderà, feriti, sanguinanti, ma si ripartirà. Anzi, onestamente, se fino a qualche tempo fa vedevo i 10 giorni di Drupa come un qualcosa di infinto e interminabile, ora darei qualsiasi cosa per farli e tornare alla normalità. Si farà più avanti, quando ci sarà la possibilità, ripartendo da dove abbiamo interrotto.

In questa emergenza stiamo imparando il lavoro smart: l’unico vantaggio che abbiamo scoperto è che forse si può lavorare con meno stress e senza correre, e forse con meno consumi. Qual è il tuo parere?

Smart working, ferie, turn over e organizzazione sono altre armi a nostra disposizione per combattere questa guerra contro un nemico Lo smart working è molto utile, questo shock violento ha portato a utilizzarlo volenti o nolenti.
Dà flessibilità all’azienda, riduce i costi e infonde fiducia in questi momenti così difficili. La gente si trova costretta a utilizzare la tecnologia che soltanto fino al giorno prima non considerava. Un esempio? Ho amici che in questo momento fanno problem solving per le loro attività più su whatsapp che tramite email. L’utilizzo delle videochiamate ora che siamo distanti diventa indispensabile, anche per chi non ne conosceva l’esistenza fino all’altro ieri. Questa minaccia collettiva che chiunque nel mondo sta provando, mi sta facendo sentire parte di un’umanità ferita e spaventata che però trova la forza di farsi coraggio tramite messaggi, foto, dirette. Tutto ciò che possiamo avere a disposizione per rialzarci uniti ma distanti.

In questo VIDEO l’omaggio musicale di Nicola Lombardi a tutti gli operatori del converting e delle Arti Grafiche

VISTA L’ELEVATA RISPOSTA AL NOSTRO APPELLO QUESTA È LA SECONDA SERIE DI INTERVISTE CUI ALTRE SEGUIRANNO PER TENERVI INFORMATI. 

LEGGI QUI LA PRIMA SERIE