ATIF, l’Associazione della stampa in flessografia, punta oggi su seminari di economia, sulla formazione, sulle comunicazione tecnica, il marketing e l’internazionalizzazione. Questo in sintesi il programma illustrato dal presidente Marco Gabardella, all’apertura dei lavori del FlecoDay 2021 a Bologna. Un convegno tornato in presenza con relazioni tecniche di tutto riguardo e confronti tra convertitori, fornitori di tecnologie e brand.

Dopo le rapide anticipazioni sui programmi da parte di Marco Gambardella, ha aperto le danze Ira Nicoletti (Diaven) in qualità di Coordinatrice della Commissione Education di Atif.
Una relazione molto significativa la sua perché ha dimostrato come sia possibile, opportuno e vantaggioso per tutti ‘fare rete di filiera’.
La stampa flexo e il packaging non devono restare a guardarsi all’interno, ma uscire e mettersi in relazione con i settori produttivi che comunque del packaging hanno bisogno. Anche i pasticceri.

Per questo ha illustrato il progetto formativo avviato per portare la flessografia nelle scuole. Come risultato a partire dal prossimo anno sarà introdotta la materia flessografia nel programma dell’Istituto Engim SFP Turazza di Treviso, in sinergia tra i corsi per grafica e per pasticceri. Questi ultimi sono stati invitati a produrre un biscottino per il quale i grafici hanno progettato l’involucro. Tutti gli studenti sono stati poi invitati in Diaven, in cui Ira Nicoletti è responsabile sviluppo, per seguirne le fasi di produzione.

Altro punto di forza della Commissione Education di ATIF, la consegna della borsa di studio BestStudentinFlexo 2021 andata quest’anno alla studentessa Camilla Dal Pozzo.

Le relazioni tecniche sono iniziate con la relazione ”Dalla offset alla flexo su cartone ondulato”. Gerardo Budetti Coordinatore del Comitato Tecnico Atif, ne ha illustrato il percorso di transizione per la stampa su cartone ondulato, con riferimento al DIC 17 di ATIF, cui Andrea Tullini dello Scatolificio Medicinese ha esposto il lato pratico spiegando come l’azienda abbia deciso di inserire nel proprio stabilimento un casemaker flexo, opportunità venuta al momento giusto e il cui successo ha fatto decidere per incrementare con una seconda linea di stampa flessografica.

Cos’è l’algoritmo genetico?

È un algoritmo utilizzato per tentare di risolvere problemi di ottimizzare per i quali non si conoscono algoritmi efficaci di complessità lineare o polinominale.  Un concetto non certo semplice, ma che Marco Mingozzi insieme a Nicola Sandrolini e Giorgio Cattani di Z Due, con grande vivacità, grazie all’aiuto del comico Paolo Cevoli, hanno spiegato le loro più recenti innovazioni quali BlueEdge e Vortex, due tecnologie basate su algoritmi in grado di migliorare la qualità di stampa pur con un investimento modesto, e senza dover cambiare le macchine da stampa.

Silvano Tamai, di Tesa ha illustrato come sia possibile promuovere la sostenibilità nella stampa flexo con le maniche autoadesive comprimibili Twinlock.  Sono infatti maniche riutilizzabili che aiutano a ridurre fino a 500 kg di materiali plastici, pur mantenendo inalterata la qualità di stampa. Anche se, come ha detto Tamai, questa può sembrare una soluzione in antitesi con i nastri comprimibili proposti da Tesa, i Twinlock permettono di ridurre gli scarti e quindi questo è un passo avanti che Tesa sostiene per i propri clienti, alcuni dei quali lo hanno già adottato come IPI, fornitore di sistemi integrati per il confezionamento in cartone asettico per liquidi alimentari, che ne ha magnificato i vantaggi nella sua relazione, in cui ha detto come tra le azioni messe in campo da IPI per la sostenibilità, l’impiego di Twinlock abbia contribuito a ridurre notevolmente gli scarti di produzione con riduzione dei consumi di materiale.

Di “Biodegradabilità e compostabilità, dagli inchiostri al prodotto stampato” ha parlato Andrea Vittadello di Mérieux Nutrisciences Italia. Una relazione istruttiva per comprendere le differenze tra biodegradabilità e compostabilità, puntualizzando che non tutte le bioplastiche sono biodegradabili e quale sia l’importanza di parametri come temperatura, tempo e modalità di compostabilità. Ha quindi fatto riferimento alla norma UNI 13432:2002. Per quanto riguarda la deinchiostrazione ha fatto riferimento a INGEDE.

Ha terminato gli interventi del mattino, Sante Conselvan, I&C-Gama, che con il contributo in video di Giuseppe Gianetti, esperto di inchiostri da stampa, ha analizzato il comportamento dei fluidi nella stampa flexo, spiegandone i concetti : viscosità, temperature, dosaggi, interazione dei fluidi con tutti gli elementi del sistema di inchiostrazione delle macchine da stampa, e i sistemi di controllo indispensabili per verificare i risultati della stampa e i consumi di materie prime.

Siamo pronti per la stampa?

Prima della tavola rotonda del pomeriggio, Caterina De Gaetano e Massimo Radice del Comitato Tecnico Atif hanno presentato il Doc. 12 “Pronti per la stampa?” un documento, che sarà pronto nel 2022, e che analizza i vari passaggi attraverso i quali produrre una check list in modo che ogni stampatore, possa verificare in base al proprio processo produttivo, che tutto sia a posto prima di andare in stampa.
Il concetto parte dal fatto essenziale che occorre avere le giuste informazioni, ed è quindi anche un problema di comunicazione tra stampatore e cliente perché “se c’è un aspetto che fa imbufalire un imprenditore è perdere ore di macchina da stampa per mancanza di informazioni” – ha detto Massimo Radice. Ci vuole quindi una guida di dialogo per la filiera produttiva, occorre anche che gli stampatori aderiscano al Comitato Tecnico Atif per ampliare le proprie competenze oltre a offrire anche il proprio contributo alla stesura di questo indispensabile documento.

Alla tavola rotonda “Siamo pronti per la stampa?” moderata da Armando Garosci, giornalista di Largo Consumo, ha avuto come protagonisti i brand owner Esselunga e Grissin Bon e come stampatori Cartastampa, Scatolificio TS e Niederwieser.

E appunto con riferimento al DOC 12 hanno tutti sottolineato quanto sua importante la condivisione di informazioni tra committente e brand owner e il fornitore. La necessità di formare un rapporto di partnership, a volte ancora applicato con difficoltà. Un buon esempio lo abbiamo illustrato in uno dei nostri “Dibattiti” su produttività e sostenibilità nel packaging, cui rimandiamo, che ha visto protagonisti SIT, Orogel e Grafikontrol.

Il presidente Marco Gambardella ha concluso i lavori auspicando di arrivare quanto prima a un protocollo di intesa per migliorare tutto il processo produttivo, ricordando che quando il consumatore entra in un supermercato, il packaging è uno dei primi influencer per l’acquisto di un prodotto.FlexoDay sala