Oltre all’acqua buona a Melfi c’è una azienda che produce macchine per etichette apprezzate da un mercato in espansione a dall’ottimo rapporto qualità prezzo.
Alcuni lustri fa, quand’ero redattore di Rassegna Grafica, conobbi un simpatico tipografo di Melfi per il quale scrissi un articolo. Oggi ricordo solo che mi invitò nella città di Federico II, Città delle Costituzioni e dal 1562 sede del principato dell’ammiraglio genovese Andrea Doria e discendenti fino al 1735, dove, mi disse, “non abbiamo altro, ma qui l’acqua è buona”.
Era Antonio Risolo, che un giorno disse al figlio Federico: “Noi stampiamo etichette e invece di comprare le macchine perché non ce le costruiamo noi?” E così fecero.
Oggi, a oltre vent’anni di distanza, a Labelexpo incontro Federico Risolo, che si sposta di continuo tra lo stand DecoSystem dove espone una sua macchina “tavolo di controllo” per il controllo di qualità di stampa delle etichette, la Speedy Roll 370 dotata del sistema di controllo Sentinel e quello di Sermar, specializzata in macchine piegatrici, dove espone l’ultimo modello della sua EasyRoll New Tech, macchina modulare per produzione di etichette neutre o stampate fino a 8 colori.
Gli chiediamo come nacque l’idea di diventare produttori di macchine, ma il fatto stesso che Federico è laureato in ingegneria all’Università Federico II di Napoli, ci sembra coerente.
«Sí, è vero, mio padre ebbe questa idea» conferma Federico Risolo.
Quando avete iniziato, e con che tipo di macchine?
«Abbiamo iniziato nel lontano 1995, quando cominciavamo a sentire l’esigenza di ampliare il parco macchine nel nostro etichettificio, ma avevamo bisogno di macchine performanti specifiche per il nostro settore che era quello delle etichette per prezzatrici e pesa-prezzo. Da lì l’idea di mio padre di costruire una macchina specifica per le nostre esigenze.»
Immagino che quando avete iniziato, abbiate cominciato a produrre macchine semplici aggiungendo progressivamente nuove funzionalità, grazie anche a partnership con aziende, come oggi Sermar e DecoSystem. Ci spieghi questa evoluzione?
«Certamente, abbiamo progettato e costruito il primo prototipo per la produzione di etichette neutre in maniera artigianale e collaudandolo nel nostro etichettificio e siamo riusciti a mettere a punto una macchina molto performante per la produzione di etichette neutre e stampate.»
Qual è il vostro mercato? Sia come tipologia di etichettifici, sia come aree in Italia e all’estero.
«Il nostro mercato si rivolge a tutti gli etichettifici e soprattutto a quelli che non vogliono sostenere grossi investimenti e che capiscono che anche con investimenti contenuti possono ottenere gli stessi risultati che si ottengono con investimenti milionari.»
A Labelexpo ho notato affluenza e interesse intorno alla flessografica modulare Easyroll New tech, per quanto qui esposta in una versione semplice. Pur senza entrare nel dettaglio, quali sono le sue caratteristiche salienti, tra cui, ho sentito, una elevata lineatura che permette di stampare etichette di qualità?
«Sì, ci pregiamo di affermare che siamo riusciti a produrre una macchina flessografica con altissima qualità di stampa con lineature paragonabili alla stampa offset e con un registro di stampa fantastico! E, ribadisco, sempre con investimenti contenuti.»
Allo stand ho incontrato alcuni vostri clienti, ma direi amici. Qual è il vostro rapporto, tecnico e commerciale, con gli stampatori?
«Noto con piacere che hai afferrato il nostro modus operandi. I nostri clienti sono amici e l’amicizia è sacra. Rispettiamo ogni loro richiesta, risolviamo ogni loro esigenza e spesso personalizziamo la macchina per utilizzi specifici.»
Progetti per il futuro a breve termine?
«I nostri progetti sono molto ambiziosi. Adesso che le nostre macchine sono state messe a punto alla perfezione siamo pronti ad espandere ulteriormente il nostro mercato in Italia e all’estero. Per ora posso dire che il prossimo passo è il Labelexpo di Barcellona dove presenteremo una sensazionale novità…»
E che, naturalmente, al momento teniamo nel cassetto, ma quando sarà il momento vorremo essere i primi a parlarne. Auguri, quindi e buon lavoro.
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