Ormai non lo diciamo solo noi due, cioè l’Editore e io. Sembra essere di dominio pubblico: c’è una netta divergenza tra l’andamento dei mercati finanziari e le cose nostre, quelle in cui ci imbattiamo tutti i giorni. C’è chi a posteriori si diverte a dimostrare che ciò che è accaduto è giusto e le cose non avrebbero potuto andare diversamente. Di solito sono gli esperti o i tuttologhi. Io mi limito a guardare insieme a te che cosa succede, cercando di non lasciare che ce la contino su, prendendoci per il bavero e anche molto più giù.
di Vittorio E. Malvezzi
I mercati finanziari vanno alla grande, chi più chi meno, ma se mi guardo in tasca do fuori di matto. Basta guardare una pagina finanziaria o ascoltare le note trionfalistiche di qualche giornale radio. Le borse tirano, anche se il nostro FTSEMib è rimasto indietro rispetto ai colleghi d’oltre oceano. L’indice milanese ha strappato a 2 cifre, ma se avesse fatto la strada degli indici di Wall Street oggi (19 settembre) dovrebbe essere tornato almeno a 44000.
Abbastanza logico, gli USA riescono ancora a produrre ricchezza. Vera o finta che sia, visto che gli interventi di Bernanke continuano a forzare la mano e a creare di fatto una situazione in apparenza migliore.
Una volta tanto siamo partiti in Europa a dare il là.
Un italiano prestato all’Europa ha avuto il coraggio di metterci la faccia, promettendo qualcosa che se poi sarà in grado di mantenere, intriga e sostiene i mercati. Il mio scetticismo deriva da un carattere diffidente per esperienza di promesse dimenticate per strada. Il dott. Draghi è una persona seria che cerca di fare il suo lavoro al meglio. Ma se veramente non vuole creare nuova moneta, come ha promesso, dovrà reperire i fondi sul mercato. E qui casca l’asino, absit iniuria verbis. Lui ha garantito interventi “illimitati” e già questo in economia suona come un ossimoro. Difficile comprare quantità illimitate, ma ancora più difficile è trovare sul mercato le palanche in quantità illimitate. Nel recente passato un tentativo BCE ha avuto scarso successo. Se stessimo giocando a poker, direi che è un bellissimo bluff, giocato in modo molto professionale. Spero solo che nessuno “vada a vedere”.
Fra l’altro questa montagna di soldi che salta fuori da tutte le parti, sembra dare delle conseguenze negative marginali.
Il che se è ragione di consolazione, può essere pericoloso. Molto pericoloso, anche se per ora i miei timori sembrano condivisi solo dai colleghi tedeschi, che hanno nel DNA il nome Weimar. Io non mi ricordo francobolli dal costo di migliaia di marchi, se non per una vecchia collezione filatelica. Ma mi ricordo di aver fatto il pieno a un’auto di grossa cilindrata spendendo 5000 Lire. Oggi con l’equivalente in Euro compro poco più di un litro. Sono cose che fanno riflettere, soprattutto per come abbiamo imparato ad accettarlo. Una volta nella marina commerciale genovese, le gilde avevano accettato due tipi di imbarco. Con o senza diritto di mugugno. Cioè un poverocristo rinunciava a una piccola parte dei guadagni per potersi sfogare. Senza che peraltro ne seguisse alcun vantaggio pratico. Ti ricorda nulla? ma come dice WhatTheyThink …”What’s a few billion dollars amongst friends?” cosa sono pochi miliardi di dollari tra amici…
Europa e Cina
Abbiamo incominciato dunque a dare un’occhiata in giro se ci siano condizioni di mercato a giustificare l’esuberanza dei Tori, come oltre oceano chiamano i rialzisti. Mi aiuto con qualche grafico, come al solito.
Germania, la Locomotiva d’Europa. Sicuramente meglio di noi, anche se qualche birichino ha avanzato l’idea, scrivendo rigorosamente in tedesco su stampa tedesca, che il sistema adottato per rilevare i dati del debito pubblico, nasconda una bella fetta di guai. Parliamo allora di fatti, non faccio pettegolezzi. Lo ZEW e l’Ifo sono indici che misurano sentimente status economico.
È roba seria e soprattutto fatta dai tedeschi, quindi al di sopra di ogni sospetto. Sono da un po’ negativi.
Il PMI è un indice di cui ti ho già parlato. Purchases Manager Index è un indice costruito da Markit interpellando i capi ufficio acquisti e seguendo una logica di una coerenza ferrea. Se gli uffici acquisti non acquistano, mancano gli affari. Nella gradazione dell’Indice, 50 è il break-even-point. Sopra siamo in espansione, sotto in recessione.
Come vedi dal graficoc’è poco da stare allegri.
Italia. Quello che segue non è un indice di sentiment molto scientifico, lo ammetto. Da un paio d’anni risparmio per sostituire l’auto di famiglia, ma quanto accantonato se ne va in tasse. Non c’è dunque un grosso contributo ai consumi. Gli amici cui ho posto la domanda, mi confermano che la loro situazione personale è peggiorata, ma proprio come vissuta, non come ci sgonfiano parlando di “modo di avvertire del consumatore”.
Come se fossimo dei visionari che si sognano qualche problemino tutti i giorni, tanto per tirar sera. Passando a qualcosa di più ortodosso, prendo il PIL.
È comunemente accettato che 3 mesi di seguito di Prodotto Interno Lordo negativo, sia tecnicamente la conferma di una recessione in atto.
Oggi navighiamo verso il settimo mese negativo di fila. Con buona pace dei Tori. Per darti un quadro più completo prendo in considerazione anche la Cassa Integrazione. Tutti leggiamo quotidianamente di chiusure aziendali, riduzione di personale e problemi di occupazione. Ciò nonostante la CIG è aumentata del 20% dall’anno scorso. Anche il trend, pur mantenendo il suo andamento stagionale, è peggiorato. Pare che “il Peggio deve ancora arrivare” almeno secondo Yahoo Finance.
Anche il nostro PMI da un po’ affonda sotto 50 (vedi grafico riportato sopra).
La Cina secondo come butta è: il nemico N.1, un paradiso dove produrre a basso prezzo (e se ci diamo la zappa sui piedi nel medio termine, ‘fa-nagotta’, detta in milanese stretto, ossia ecchisseneimporta) o il Settimo Cavalleria che salverà Italia e Europa. Ha anche lei i suoi cavoli amari. Tiro fuori il solito PMI, e l’andamento del PILper altro comune al secondo gigante asiatico. Tanto per confermare trattarsi di un male generalizzato.
Torno in USA dove ragioni politiche rendono più sfumata la situazione economica. Un popolo pragmatico come l’Americano, giudica i propri amministratori soprattutto su due cose. L’economia e come viene trattata l’America nel mondo. Per l’economia l’Istituto indipendente ECRI per lo studio della congiuntura da un paio di mesi è nel dubbio se la recessione negli USA sia già in atto o se sia sul punto di scoppiare. Tieni presente che da quando ha incominciato, non ha mai cannato una previsione. Adesso si è aggiunto un altro studioso.
L’Editore ti ha già segnalato quando io ho annunciato http://www.soldionline.it/network/mercati-usa/li-hanno-sgamati.html.
Inoltre come già ti ha detto l’Editore, la recente azione della Fed americana è il riconoscimento ufficiale di una situazione disperata. Quanto al punto 2, cioè come vengano considerati gli States nel mondo, giudicheranno gli elettori USA se sia ammissibile lasciare assassinare tranquillamente un proprio ambasciatore.
Situazione mondiale
Proprio nell’articolo citato c’è una dichiarazione di Marc Faber, il dr. Doom. Ha detto che le probabilità di una recessione globale sono del 100%.
Mi sembra che la dicotomia tra ciucca rialzista e la situazione che noi meschinetti viviamo tutti i giorni, sia documentata “al di là di ogni ragionevole dubbio”. Come ci hanno insegnato i violenti serial americani.
Dicono che i mercati finanziari “anticipano” le situazioni economiche; ma il discorso non regge dato che, come abbiamo visto, proprio le proiezioni economiche e finanziarie sono da tempo negative.
Non è infrequente che i due aspetti di ogni situazione finanziaria, quanto ci dice l’Analisi Tecnica e quanto si rileva dai Fondamentali, possano essere in disaccordo per un periodo più o meno lungo. Ma questa non è una situazione che possa durare per sempre. Prima o poi le due analisi devono concordare. Anche se per ora i mercati finanziari sembrano decisi a non mollare.
A questo punto decidi tu come interpretare i fatti. Io sono solo un analista o uno scribacchino, vedi tu. Puoi decidere se l’economia andrà a ruota con il boom dei mercati finanziari, o se questi daranno un occhio ai grafici che ti ho sottoposto. Ma guarda che quando parlo di economia, io intendo qualcosa di molto semplice, qualcosa che viviamo entrambi ogni giorno.
Un esempio? Mettiamo che tu o qualche tuo amico stiate cercando un posto di lavoro e improvvisamente arrivano 10 offerte. O io che sto risparmiando per acquistare l’auto nuova, finalmente mi ritrovo in tasca i soldi per farlo.
Tante situazioni così vorrebbero dire un’economia in miglioramento, ma non prendiamoci in giro con frasi fatte come la luce in fondo al tunnel e menate del genere.
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