Questa di UV RAY presso Non Solo Etichette srl è la prima installazione in Sicilia per il trattamento UV LED su una macchina serigrafica piana in bobina. Ne parliamo con i protagonisti, Calogero Quartana e Alberto Maiano, che ci descrivono questa soluzione da cui l’azienda agrigentina ha ricevuto una spinta decisiva per affermarsi su un mercato in evoluzione e sempre più attento alla sostenibilità oltre che alla qualità.

Una foto storica di Vito Quartana con un suo giovane compositore ai tempi della composizione a mano sul ‘vantaggio’
Non Solo Etichette srl a Sciacca (AG) è la classica tipografia di famiglia, che dalla Stella e la piano-cilindrica su cui lavorava il fondatore Vito Quartana è cresciuta nel tempo adeguandosi al tipico mercato locale siciliano: rivolto alle industrie di trasformazione per acciughe, tonno e per le conserve e, ultimamente, dal 2017, con le etichette per olio e vino che richiedono maggiore attenzione alla qualità e alla nobilitazione. Dove, naturalmente, domina la stampa con inchiostri UV e, oggi, l’essiccazione UV LED.
Per meglio inserirsi in questi mercati e per migliorare la qualità di stampa e nobilitazione delle etichette, Calogero Quartana, figlio di Vito, che dal 2017 con la trasformazione in srl della Non Solo Etichette ha deciso di affrontare l’avventura della stampa con gli inchiostri UV sulla nuova macchina serigrafica, precisamente una Sericonvert di Franchini nel formato 330, uno standard delle macchine serigrafiche.
Calogero aveva sentito che UV RAY è un’azienda italiana da anni apprezzata per i suoi impianti UV LED di qualità soprattutto nel mondo delle etichette da vino e ha quindi deciso di rivolgersi a loro per trovare una soluzione adatta alle proprie esigenze.
«Ci hanno contattato – ci dice Alberto Mariano, titolare di UV RAY – sapendo che abbiamo installato impianti UV LED di tutto rispetto tra macchine offset, serigrafiche e anche tipografiche, anche se questa è la prima nostra installazione in Sicilia. Quando ci ha chiamato, Calogero Quartana ci disse che intendeva “migliorare la qualità delle etichette in serigrafia con inchiostri UV”, chiedendoci se potevamo aiutarlo.»
Nello specifico ‘Non Solo Etichette’ stampa su una Franchini serigrafica 330 2 colori con gruppo per l’oro a caldo in linea e fustella, oltre a una Shinoara 64×44 a 4 colori su cui stampa il cartoncino per le scatolette, e le macchine tipografiche con cui Vito avviò la tipografia, oggi utilizzate per fustellare scatolette tipo farmaceutico e alimentare.
Inoltre, per aumentare la produzione ha recentemente installato anche una macchina a bobina Mida di fascia 250 a sei colori con cinque gruppi tipografici e uno flexo e fustellatura in linea, cui ha aggiunto una piega incolla e una plastificatrice GMP e, per garantire ai clienti una fornitura senza errori scarti, un tavolo di controllo Prati. Un deciso passo avanti per una piccola azienda che fino a pochi anni fa stampava etichette a foglio su una macchina in piano.
In breve, da piccola realtà famigliare, l’azienda di Sciacca si è avviata sulla strada dei fornitori di tutto rispetto per un mercato oggi certo più esigente che in passato, come ci conferma Calogero, quando gli chiediamo se con l’inserimento degli UV LED pensa che si possano estendere a nuovi settori: «Più che entrare in nuovi mercati – ci dice – dove non possiamo competere con le grandi aziende, pensiamo che per noi sia meglio consolidare il nostro mercato attuale e fidelizzarlo. Questo possiamo farlo solo migliorando sempre la qualità di stampa e il servizio di prestampa e impostazione dei fileche forniamo al cliente.»
“Ci siamo affidati a un fornitore di esperienza”
Riguardo alla stampa con inchiostri UV, che avevano già iniziato usando le lampade tradizionali, avevamo riscontrato problemi di asciugatura perché con il calore delle lampade i materiali si deformano e in avviamento si perdeva il registro e aumentava quindi lo scarto.
«Per questo ci siamo rivolti a UV RAY, avendo saputo della loro esperienza sia con le lampade, sia oggi con i LED. Ci siamo affidati a loro e ora con gli UV LED della UV RAY si lavora a bassa temperatura e in fase di avviamento già dopo 10/15 metri andiamo a registro .»
E aggiunge «Con gli UV tradizionali devi necessariamente tenere accese le lampade, con l’inconveniente della deformazione della carta e dei supporti che stai stampando mentre gli UV LED nei fermi macchina si spengono e alla ripartenza si riaccendono. Un altro problema con gli UV tradizionali è che quando ci sono dei fondi pieni questi non asciugano bene e l’oro a caldo non attacca.»
Insomma sembra molto soddisfatto della scelta perché ha ottenuto risultati oltre le aspettative grazie ai suggerimenti di Maiano, come ci spiega.
«Devo anche ringraziare l’avvedutezza di Maiano che collabora con Sun Chemical, perché con le nuove composizioni ecologiche degli inchiostri abbiamo ottenuto risultati che non ci aspettavamo e in linea con le esigenze della sostenibilità. E poi ora con i LED sulla superficie stampata non ci sono mai macchie perché asciugano in modo uniforme.»
Ci rivolgiamo ancora ad Alberto Maiano per chiedere come ha vissuto questa nuova esperienza in Sicilia, con questa prima istallazione.
«Un’esperienza molto positiva, perché abbiamo incontrato Giuseppe Interrante uno stampatore, Giuseppe Interrante, attento e volonteroso di risolvere al meglio tutte le problematiche di una produzione che non è certo banale.»
Come è stato l’approccio con un cliente nuovo che aveva esigenze particolari?
«Giuseppe ci ha ascoltato e ha seguito tutti i nostri consigli, anche perché abbiamo potuto far tesoro delle nostre precedenti esperienze, per cui oggi può stampare senza alcun problema su carta vergata oppure su supporti plastici di tutti i tipi. Il fatto stesso di avere una collaborazione con i fornitori di inchiostri, come Sun Chemical ma anche con Colorgraf e Toka con cui facciamo i test nel nostro laboratorio di ricerca e sviluppo, ci ha dato la possibilità di trovare le soluzioni migliori ad esempio anche e soprattutto con i colori opachi in quanto la lunghezza d’onda dei LED migliora notevolmente l’adesione su tutti i tipi di supporti, pur mantenendo una durezza superficiale maggiore degli inchiostri UV tradizionali.»
Ma la stampa serigrafica comporta un certo spessore dell’inchiostro: come si comporta l’UV LED e come avete potuto verificare che andasse bene per le etichette da vino?
«Questa è la prima istallazione su una macchina serigrafica piana a bobina in Sicilia, ma eravamo certi che andasse bene perché avevamo già istallato degli impianti su serigrafiche rotative in precedenza» ci conferma Maiano.
Curing perfetto
L’asciugatura è completa? Avete riscontrato problemi di controstampa ?
Ci risponde Calogero Quartana: «L’asciugatura è perfetta anche se gli spessori sono molto elevati e non abbiamo riscontrato nessuna controstampa sul rotolo, il curing è perfetto per la laminazione a caldo in linea nella stazione successiva, senza subire alcun rallentamento della velocità di stampa.»
Pensate di utilizzare UV LED anche sugli astucci e sulla stampa tampografica?
«L’UV LED si può utilizzare anche nella stampa di astucci e nella stampa tampografica anche se questo è un mercato di nicchia.»
Cosa vi aspettate, in termini di mercato, da questa soluzione?
«Ci aspettiamo di convertire gli impianti serigrafici esistenti perché abbiamo riscontrato notevoli vantaggi tecnici, energetici e per l’ambiente. Esiste una normativa nazionale, che alcuni applicano alla lettera e altri no, che vieta di espellere in atmosfera l’ozono generato dalle lampade UV. I LED non producono ozono e il sistema LED UV richiede anche meno energia.»
Ringraziamo Calogero Quartana e Alberto Maiano per queste interessanti risposte, che riteniamo possano costituire un altro passo avanti verso una produzione di etichette serigrafiche più efficace e più green.
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