Il perché e il come di una nuova categoria sulla nostra rivista online, che intende affrontare con professionalità un trend tecnologico di grande importanza per l’imprenditoria italiana.
Anche se l’affermarsi della stampa digitale tessile risale a più di dieci anni fa, solo recentemente si parla diffusamente della tecnologia inkjet anche negli ambienti della stampa convenzionale e della serigrafia in particolare. Viscom 2013 a Milano ci ha dato notevoli esempi di stampa tessile, tanto che alcuni stand sembravano quasi delle sfilate di moda.
Ormai tutti i produttori e distributori di plotter per la stampa a getto d’inchiostro puntano non solo alla stampa su supporti cartacei, adesivi, plastici e canvas, ma anche alla stampa di tessuto ai fini non tanto della comunicazione visiva o per parati, quanto decisamente alla moda.
Ciò nonostante ci sembra che i due mondi – quello tecnologico e quello dell’art design – siano ancora lontani tra loro dal punto di vista della comunicazione.
Per questo, Metaprintart, precedendo come sempre i colleghi della carta stampata, ha preso questa iniziativa unica nel suo genere: parlare di stampa tessile, ma con un preciso riferimento ai trend della moda. E lo farà affidandone la redazione a veri esperti del settore.
Un po’ di storia
La prima fiera in cui la stampa inkjet fu protagonista per il tessile risale al 2002 e fu la Avantex di Francoforte. Non solo vi furono espositori con i propri plotter di stampa, ma si organizzarono convegni e tavole rotonde. Ormai la stampa digitale si era affermata nel campo della stampa convenzionale e quella di largo formato si imponeva nel campo della stampa per la comunicazione esterna. I tempi erano maturi per estenderne l’applicazione a nuovi settore del mercato. In particolare il tessile, settore che peraltro stava già subendo contraccolpi negativi a causa dello spostamento della produzione nei Paesi emergenti dell’estremo oriente. Anche se per la vera crisi economica globale si doveva attendere ancora qualche anno, in campo tessile era già palpabile: riduzione dei metri di tessuti stampati e arresto della crescita ciclica della domanda di tessuto stampato legata alla moda, il cui calo era già in atto da un paio di decenni.
Ne seguì un drastico calo dei prezzi degli articoli stampati provenienti da mercati a basso costo del lavoro e, di conseguenza, uno svilimento del prodotto di qualità. A questo punto furono molte le imprese di stampa tessile italiane, ma anche europee, costrette a chiudere.
Gli ordini per il tessuto stampato già all’epoca non superavano i 1000 metri il che rendeva antieconomica la stampa con le macchine e sistemi tradizionali.
In un recente incontro con un produttore italiano di questi sistemi, che stava affrontando il cambio generazionale proprio negli anni della crisi, abbiamo avuto conferma che la soluzione poteva venire proprio dalla stampa digitale a getto d’inchiostro, tale da permettere margini accettabili su piccoli lotti di produzione. Unico problema era, ancora, la qualità di stampa, la resistenza degli inchiostri ai lavaggi, il finissaggio.
Ciò che invece va ad assoluto vantaggio della stampa digitale – una volta risolti e superati i problemi qualitativi e tecnici – è che ne trae profitto la variabilità nel disegno del tessuto di moda, soggetto com’è ai cambi stagionali che portano alla riduzione delle dimensioni dei lotti e a una grande varietà di proposte.
E questo è stato il successo della stampa digitale, tanto che possiamo affermare che nel caso specifico la tecnica ha dovuto inseguire le esigenze di un mercato che non poteva attendere.
La stampa inkjet di grande formato è entrata inizialmente in sostituzione della laboriosa stampa serigrafica per stampare bandiere, striscioni e anche in certo abbigliamento sportivo. Solo ultimamente l’evoluzione delle testine di stampa, degli inchiostri e degli stessi plotter di stampa, sia a rotolo sia in piano, ha permesso di estendere l’applicazione a tessuti di pregio e anche di alta moda.
Oggi poi, alla stampa digitale si stanno aggiungendo altre innovative tecniche di stampa il cui sviluppo e le cui applicazioni saranno una sfida per i produttori di tessuti, di accessori in particolare, e per i graphic designer che potranno suggerire soluzioni inedite.
Ma di questo parleremo in altre occasioni.
È soprattutto – ma non solo – a questo settore che dedicheremo la nostra attenzione, abbinando la tecnica alla ricerca su design, tendenze e materiali.
Questa è la vera novità, e il valore aggiunto, che MetaPrintArt intende dare ai suoi lettori – stampatori tradizionali in cerca di nuovi sbocchi di mercato, progettisti grafici, e anche produttori e stampatori di tessuti che si sono aggiunti al nostro già ricco database di follower.
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