Qualità più elevata, tirature più corte in economia, resa incrementata e soddisfazione del cliente sono i punti fermi che guidano le tendenze del packaging flessibile.

by Dieter Niederstadt
Il packaging continua a essere u mercato in crescita e all’interno di questo il packaging flessibile è quello più attivo. Secondo il rapporto di Smithers Pira (Future of Global Flexible Packaging to 2020), il mercato globale del packaging flessibile è proiettato verso una crescita del 18% da qui al 2020. Ma questa crescita porta a nuove sfide per gli stampatori flexo. La prima è l’aumentata diversità degli imballaggi – dimensioni ridott, ampia varietà di prodotti e formati, crescente desiderio di regionalizzare l’imballaggio e una più accentuata stagionalità.
Sempre secondo Smithers Pira il packaging flessibile è il metodo più economico per conservare e distribuire il cibo e altri prodotto deperibili e di consumo. Riduce anche i costi della catena distributiva (supply chain) rispetto al metallo e al vetro.
(Vale la pena qui ricordare una novità assoluta nel campo della protezione con un innovativo inchiostro argento, compatibile con il packaging alimentare, da stampare in flexo in grado di sostituire la metallizzazione, come si può leggere in questo articolo – ndr).
Così, mentre il packaging flessibile è in crescita, gli imballaggi in vetro e metallo sono in declino in molti Paesi. I pesi inferiori riducono infatti i costi di materiale e di trasporto. Ma aumentano anche la comodità da parte del consumatori, sia per la facilità di conservazione, sia per l’istantaneità del loro utilizzo, anche fuori casa. Una tendenza forse americana, ma che si sta diffondendo a macchia d’olio.
Le associazione dei consumatori spingono per prodotti che siano utilizzabili con il forno a microonde per la loro comodità.
Per tradizione il packaging flessibile che viene stampato in flessografia consiste in lotti di 15.000 metri in media. In molti impianti, i cambi lavoro possono richiedere da un’ora a 90 minuti, a seconda delle attrezzature, dal numero di colori da cambiare, dalla modularità delle macchine da stampa. Chiaramente, come diminuiscono le tirature dei lotti l’economicità della stampa flexo diventa una sfida da vincere.
Per questa ragione c’è un crescente interesse per le soluzione di stampa digitale per le etichette ma anche per il packaging flessibile, ma queste tecnologie oggi disponibili sul mercato permetteranno alla flexo di rafforzare le propria competitività in particolare per le piccole tirature, per assicurare che la flessografia rimanga il processo dominante anche nel prossimo futuro.

La paletta colori

Le possibilità di palette olori sofisticate aprono nuove potenzialità al mercato. La stampa con una gamma colori ampia sta affermandosi e oltre agli inchiostri di processo CMYK, sono sempre più popolari i gruppi aggiunto formando una paletta CMYK + Arancio, Verde e Viola o Blu.
Quest’ultima dà origina alla stampa a Gamut esteso (ECG) che può eliminare l’uso di colori spot e dare una qualità maggiore anche alla quadricromia.

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Alcuni esperti stimano che ECG possa coprire il 90% dei 1726 colori spot Pantone. Oltre alla eliminazione dell’uso di diversi colori spot, la paletta ECG riduce i tempi di avviamento e cambio lavoro. Infatti, in molti casi non è più necessario lavare gli anilox con notevole risparmio di tempo in quanto è sufficiente cambiare le matrici. Per le stampa flexo UV il break point è di circa 400 metri di lunghezza lavoro. Usando una paletta fissa ECG è possibile anche ridurre lo stock di inchiostri a magazzino e ridurre gli scarti. È anche possibile impostare lavori diversi, anche per clienti diversi in una sola tiratura. Sono tutti risparmi significativi che assommati tra loro portano a grandi vantaggi.

Mentre certi colori richiederanno sempre il colore spot,il numero di inchiostri necessari diminuisce comunque notevolmente e, soprattutto, diminuisce la necessità dei lavaggi tra un lavoro e un altro.

La stampa digitale

Se la vostra azienda è già attrezzata per la stampa digitale dove i colori sono più di quattro,perché non farlo anche nella stampa flexo? Dopotutto siete già pronti per la separazione colori in esacromia. Per lavori che richiedono colori spot è necessario riformulare il colore in un set prefissato creando un colore di processo apposito piuttosto che utilizzare un colore speciale. L’abilità della fotolito sta appunto nel formulare correttamente i colori secondo le esigenze delle stampatore e del cliente finale. Anche la macchina dovrà essere profilata e il profilo colore deve essere convalidato secondo le norme FOGRA o altro, soprattutto ai fini delle ripetibilità.

PaletteIl punto critico è la messa a punto di un processo che assicuri consistenza a lungo termine (in Italia abbiamo per fortuna ottimi esperti in questo campo nella associazione TAGA in grado di fornire i giusti suggerimenti e soluzioni – ndr).
Per quanto la stampa digitale nel packaging flessibile sia una tecnologia di nicchia, può essere d’aiuto nel trasferire alla flexo gli stessi principi dell’uso degli inchiostri.

La scelta delle lastre

È anche importante la scelta corretta delle lastra di stampa. L’uso di colori di processo anziché colori spot, richiede un registro ottimale e la capacità di prevedere con la massima accuratezza la combinazione tra i colori. Un approccio è quello di usare maniche fotopolimeriche incise. La capacità di registro nella stampa flexo è oggi una tecnologia che ha raggiunto ottimi livelli con l’impiego delle sleeve. Tuttavia oggi le sleeve sono ancora sotto utilizzate ((5% a livello mondiale) e quindi la domanda, e quindi la disponibilità, è ancora bassa.
Altro limite o difficoltà si trova nell’incisione delle sleeve in quanto le dimensioni variano e a volte la reperibilità sul mercato non è immediata.