In questa intervista Alberto Maiano, CEO di UV RAY, ci spiega come rendere attuali e altamente performanti le macchine a banda stretta per etichette e packaging con retrofit UV performanti ad alta affidabilità. Con piena soddisfazione per il cliente finale in una operazione win-win.
Che sia stampa offset o flessografica, una macchina revisionata a volte non ha nulla da invidiare a molto più costose installazioni nuove e di ultima generazione. L’esperienza maturata da UV Ray con la collaborazione delle migliori officine di assistenza e revisione di macchine per etichette ne è un esempio.
Sono molti gli stampatori con esperienza nella stampa commerciale che, specialmente dopo il forzato ‘riposo’ nel lungo lockdown del 2020, hanno deciso di convertire o affiancare la loro produzione al settore delle etichette.
Ne parliamo con Alberto Maiano CEO di UV RAY che ha installato negli ultimi mesi diversi interdeck con lampade UV su rotative, in particolare sulle macchine Gallus a banda stretta.
MetaPrintArt – Quali sono gli interventi tipici che vi richiedono i clienti e su quali macchine specifiche ?
Alberto Maiano – In genere ci rivolgiamo a officine ben attrezzate e in grado di effettuare qualsiasi tipo di revisione. Alcune officine ci hanno interpellato per la necessità di effettuare revisioni totali per clienti che intendono iniziare con macchine revisionate. Ma in particolare ci chiedono l’inserimento nella macchina di dispositivi per applicazioni speciali e, con l’espandersi della stampa con inchiostri e vernici UV, ci chiedono di inserire interdeck in retrofit per l’asciugatura UV.
Noi produciamo diversi tipi di lampade, però per alcune applicazioni e in particolare per i settori delle etichette e del packaging flessibile, che richiedono una rapida essiccazione senza sviluppo di calore, suggeriamo il modello Atom 300 .
MPA – Ci sono motivi particolari?
Alberto Maiano – Innanzitutto l’esperienza ha insegnato a chi revisiona le macchine che devono fare una attenta valutazione qualità/prezzo per i retrofit e ritengono che siano molto affidabili i sistemi UV Ray. Teniamo anche conto che UV Ray è un costruttore italiano e quindi può fornisce un servizio rapido e completo.
MPA – Ci hai accennato al modello Atom 300. Cos’ha di particolare?
Alberto Maiano – Sulle macchine a banda stretta in genere consigliamo di installare il modello Atom 300, perché è un piccolo riflettore UV disponibile per la stampa flessografica, ma dotato di una struttura robusta in alluminio estruso. Nel caso più recente, su una Gallus 8 colori lo abbiamo scelto di comune accordo anche con il cliente finale, per le sue elevate prestazioni e le bassissime temperature di lavoro. Atom 300 è un riflettore dicroico con vetro di borosilicato con trattamento multistrato. È anche dotato di cilindro raffreddato per poter stampare tutti i tipi di supporti, quindi anche etichette autoadesive e pellicola fino a 18 micron di spessore. Il montaggio degli interdeck UV da parte di chi cura l’intera revisione e upgrade della macchina è stata un’operazione che ha dato soddisfazione non solo a UV Ray, ma al cliente finale, che ne è rimasto completamente soddisfatto. Una vera operazione win-win.