Una prospettiva diversa per la riduzione dei costi è la proposta di FTA Europe di cui riassumiamo funzione, caratteristiche e vantaggi per la stampa flessografica.
“New Perspectives to Cost Savings with ECG” (Una nuova prospettiva per la riduzione dei costi) è stata presentata da Kai Lankinenin nel webinar FTA Europe del 27 marzo scorso. Vediamo di riassumere qui le caratteristiche e i vantaggi del ECG – Expanded Color Gamut – per gli stampatori in flessografia.
Ne parliamo con Sergio Molino coordinatore tecnico del Technical Committee di FTAeurope, che ha seguito con noi la presentazione.
MPA – È stata una presentazione molto tecnica, certamente rivolta a veri esperti della stampa. In parole povere, mi sembra di capire che si tratta di un metodo e piuttosto una proposta da parte della Associazione Europea di Flessografia per migliorare il gamut colore soprattutto nel packaging flessibile.
Sergio Molino – È una proposta metodologica per contenere I costi di stampa utilizzando degli inchiostri aggiuntivi, il verde, il viola, l’arancio oltre ai 4 colori di base della quadricromia. Questo permette di avere in stampa un gamut molto più ampio per coprire I diversi colori speciali, I Pantoni, che vengono utilizati nei lavori di stampa.
MPA – Quindi la eptacromia (o esacromia se non consideriamo il nero) sta diventando uno standard nella flessografia?
Sergio – In effetti nel packaging flessibile la qualità di stampa è sempre piú elevata come è richiesta dai clienti finali che hanno bisogno di riprodurre sempre piú fedelmente i colori brand. E questi si ottengono usando i sette colori. Tuttavia con i metodi attuali la copertura, diciamo della scala Pantone, non supera il 50%. Da qui la necessità di trovare metodi ancora piú accurati.
MPA – In parole povere, la proposta è quella di estendere il gamut.
Sergio – Sí , ma non solo. Anzi, soprattutto è un problema di produttività, e quindi di costi. In flessografia, come in rotocalco, i tempi e i costi di avviamento sono ancora alti e lo scopo è quello di agire proprio su questi, oltre che sulla qualità di stampa. Oggi le aziende che stampano packaging flessibile hanno da affrontare due problemi: il primo è la costanza delle qualità sulle lunghe tirature. Il secondo non meno importante, è il fatto che aumentano i cambi lavoro per turno, quindi le tirature sono piú corte e quindi i costi produttivi crescono. Occorre quindi agire su questo. Teniamo conto che a un’ora di avviamento, spesso segue un solo quarto d’ora di stampa produttiva.
MPA – Per cui bisogna intervenire su questo. E come risolve il problema questa proposta tecnologica?
Sergio – Creando un profilo colore specifico per ogni macchina, cosa che richiede metodo e conoscenza. Oggi in Italia, e in genere in Europa pochi lo fanno, perché sono abituati a procedure ormai acquisite e che difficilmente vogliono cambiare.
MPA – Il classico “abbiamo fatto sempre così”…
Sergio – In effetti nei Paesi che non hanno una lunga tradizione di stampa, ad esempio nel sud America o in diversi paesi in Asia, gli stampatori sono piú propensi ad adottare metodi piú aggiornati, proprio perché non solo legati alla tradizione. È per questo che FTA insiste che occorre adeguarsi a nuove tecnologie. Come FTA Europe, stiamo cercando di cambiare la mentalità della standardizzazione dei processi di stampa per ridurre le problematiche di avviamento e in tiratura. Per questo la proposta che abbiamo sentito nel webinar da parte di Kai Lankinenin può dare ottime prospettive, di estendere il gamut a percentuali molto alte, di gran lunga superiori al 90%, e di accorciare i tempi di avviamento, con un controllo accurato dei fattori di stampa, quali inchiostro, temperatura, umidità, condizioni della macchina e calibrazione dell’intero processo di stampa.





Scrivi un commento