Dal 17 al 20 aprile Macchingraf ha organizzato tre giornate di open house dedicate alle etichette: è la prima volta, grazie alla rappresentanza di Gallus.

Andrea Citernesi illustra le caratteristiche della Gallus CTS 340

Andrea Citernesi illustra le caratteristiche della Gallus ECS 340

Andrea Citernesi, figlio d’arte, è l’anfitrione delle tre giornate “Label Day” dedicate alla stampa di etichette organizzate da Macchingraf.  Un’idea per presentare la Gallus ECS 340, rotativa flessografica che combina la produttività con la qualità, ma non solo.
Ed è legittima la sua soddisfazione nel vedere una nutrita partecipazione – una settantina di aziende specializzate nella stampa di etichette autoadesive, tra le quali abbiamo notato numerose aziende di primo piano proveneienti da diverse regioni – e nella risposta positiva di aziende partner, che hanno completato l’esposizione di attrezzature e materiali anche con alcune interessanti novità.
Tra queste, due nuovi partner di Macchingraf: Mcor Technologies, società del gruppo Staples, produttore di una nuova linea di stampanti 3D, e Scodix la società israeliana che produce il sistema “digital print enhancement” per la produzione di una vasta gamma di nobilitazioni in rilievo, tra cui la stampa Braille.

Flessografia per etichette commodities

Al centro della dimostrazione la rotativa flessografica Gallus ECS 340, che fu presentata al Labelexpo 2009 e sorprese per le sue spallein granito, un espediente per evitare le vibrazioni.  Oggi la ECS 340 è tra le macchine per etichette commodity più vendute grazie alla modularità, alla versatilità e ai ridotti tempi di avviamento e messa a registro, come dimostrato nel corso delle presentazioni.

Il gruppo di laminazione può essere inserito ovunque

Il gruppo di laminazione può essere inserito ovunque

La macchina presente al Label Day era configurata con sei gruppi flexo, un gruppo laminatura a freddo, curiosamente posto dopo il secondo gruppo stampa a dimostrazione della flessibilità della macchina, che utilizzava una lamina cold foil Alufin KPW OP di Kurz-Luxoro, su carta autoadesiva UPM Raflatac RCOAT PLUS ProLiner PP30, con inchiostri e lastre flessografiche Flintgroup.
Un gruppo digitale Heidelberg Linoprint L personalizzava le etichette stampate con codici a barre e altre personalizzazioni. Questi gruppi digitali sono commercializzati con il nome Linoprint L e sono prodotti dalla CSAT specializzata in sistemi digitali drop-on-demand per la stampa complessa di etichette. Le lastre erano preparate su CtP Luescher Multi DX 220.
A parte, ma pronto per essere inserito come modulo aggiuntivo, Screeny, il gruppo per stampa serigrafica rotativa di Gallus con lastre pre-accoppiate per applicazioni di nobilitazione di qualità.

Il modulo serigrafico Screeny di Gallus

Il modulo serigrafico Screeny di Gallus

Il flusso di lavoro utilizzato dell’azienda belga CERM è tra i più noti nella stampa di etichette di breve tiratura, e si basa su un sistema software gestionale e di automazione in grado di fornire soluzioni customizzate per tutti i tipi di workflow e per tutta la catena del valore di una stampatire di etichette autoadesive.
Durante le dimostrazioni sono state stampate etichette per olio d’oliva e alcune etichette personalizzate.

UV LED innovativo e italiano

Tra le innovazioni abbiamo notato un sistema UV LED di produzione italiana. È la PrintabLED, azienda emiliana, che utilizza una invenzione di Massimiliano Dal Pont, che già conosciamo per le sue idee innovative – come la macchina serigrafica-offset a foglio presentata nel 2009 (si può leggere l’articolo sul nostro sito).

La nuova proposta LED UV di PrintabLED

La nuova proposta LED UV di PrintabLED

Questi moduli sono altamente innovativi in quanto permettono di ridurre dell’80% i consumi di energia pur raggiungendo i 20 Watt/cm², grazie sia alla particolare disposizione degli elementi LED, sia al sistema elettronico delle connessioni, un brevetto che potrebbe rivoluzionare questa tecnologia.
Il fatto di poter disporre di ‘lampade’ UV con un aumento di soli 0,6 °C sul supporto e l’assenza di ozono senza richiedere cappe aspiranti, la lunghissima durata delle lampade (30.000 ore) e l’omogeneità di irraggiamento, ne fanno un sistema che potrà rivoluzionare la stampa di etichette, packaging flessibile, oltre naturalmente alla stampa di alta qualità. Torneremo su questa innovazione con approfondimenti dopo Grafitalia.

La nuova Macchingraf

In chiusura un breve scambio di idee con Alberto Mazzoleni, AD di Macchingraf, persona che pensa positivo, ci ha dato qualche speranza sulla ripresa, sia pur lenta e difficile, di un settore paricolarmente colpito dalla crisi degli ultimi anni. Mazzoleni  sta cogliendo sul mercato segnali positivi, non tanto nella stampa convenzionale, quanto nelle possibilità innovative che la stampa in generale può dare non solo alla comunicazione, ma anche e forse soprattutto in campi finora insospettati. Macchingraf completamente ristrutturata in questi ultimi due anni, ha oggi un orientamento che da un lato punta alla assistenza ai clienti che perseguono la stampa convenzionale (uno zoccolo duro che ha tenuto salda l’aziende in questo periodo di crisi di vendite di nuove macchine), dall’altro nelle nuove tecnologie, come dimostra l’ingresso nel settore 3D i cui sviluppi saranno tutti da seguire, oltre a quello delle etichette e packaging, che negli anni passati sembrava solo marginale.