Visitiamo Cartotecnica Moreschini che integra nel proprio parco macchine Bobst, la nuova prima piega-incollatrice EXPERTFOLD 165/A3, prima in Italia. Scopriamo un’azienda dinamica dove il gioco di squadra interno ed esterno è al centro della sua attività quotidiana.

Quando visitammo, nel 2014 il Competence Centre di Bobst a Losanna per conoscere l’innovativa piega-incollatrice EXPERTFOLD 145/165, naturale evoluzione delle Alpina, rilevammo che Cartotecnica Moreschini avrebbe installato la prima in Italia e seconda in Europa (leggi qui). Installata nel nuovo funzionale stabilimento di via Ca’ Bianca a Castel S. Pietro Terme (BO) la EXPERTFOLD 165/A3 è operativa con piena soddisfazione dall’autunno 2015.

Cartone teso e ondulato

La nuova sede di Cartotecnica Moreschini

Ma cosa cambia la nuova macchina nell’attività della Cartotecnica? Roberto Moreschini, titolare della Cartotecnica – azienda fondata da suo padre nel 1954 come per lavorazione conto terzi – , oggi trasformata da Chiara Moreschini, la terza generazione. Il dinamico presidente dell’associazione Comunico Italiano, che rappresenta una cinquantina di aziende del settore grafico e della comunicazione, ce ne parla con l’entusiasmo che gli conosciamo da anni.
«Questa EXPERTFOLD 165/A3 ci permette di raddoppiare le potenzialità operative, non solo ma è la prima piaga-incollatrice che soddisfa le nostre esigenze di lavorare scatole e astucci partendo dal cartoncino teso, poi passare a tutte le microonde, fino a giungere alle doppie onde accoppiate
Non scendiamo nei dettagli della EXPERTFOLD che Roberto Moreschini vuole, giustamente, mettere in evidenza a conferma delle sue convinzioni: la struttura solida e che al tempo stesso permette una agevole accessibilità a tutte le parti della macchina; l’uscita prolungata della piegatura per garantire pieghe perfettamente regolari; il collegamento remoto con Bobst per il monitoraggio delle funzioni; l’intercambiabilità degli accessori con le due precedenti Alpina installate, la prima delle quali nel 2000 «quando la vidi a Losanna capii che questa macchina era il futuro della piega-incolla» ci dice Roberto.

Partnership in primo piano

L’uscita allungata permette la piega ‘dolce’ delle scatole

Essendo una macchina acquistata quasi come prototipo, per Bobst fu un vantaggio che fosse proprio Moreschini a sceglierla. E infatti vediamo un paio di piccole modifiche suggerite e apportate alla macchina per quei piccoli, ma utilissimi, miglioramenti che solo l’esperienza di chi ogni giorno deve risolvere problemi dei clienti è in grado di valutare.
Questo è infatti uno dei punti di forza della Cartotecnica Moreschini: «Alla base del nostro rapporto con il cliente è la comprensione delle sue esigenze. Evitiamo la battaglia dei prezzi, offrendo un servizio che va oltre la consulenza, ma è una vera partnership
Questo della partnership è da sempre il pallino di Roberto: con tutti. Con i fornitori, con i clienti, con i colleghi e persino con gli istituti tecnici: «Solo con un continuo interscambio di esperienze e conoscenze c’è crescita – ci dice – . Nessuna azienda di stampa o converting deve pensare di essere autosufficiente, e solo la collaborazione può portare a risultati di alto livello
«Sarò campanilista – aggiunge – ma questa è un po’ una prerogativa dell’Emilia Romagna; basti vedere il successo nel campi dei motori, solo per fare un esempio
E così Moreschini è instancabile nel collaborare con le scuole, sono ormai 5 anni che fa formazione a docenti e studenti (tra gli operatori Bobst troviamo due suoi ex allievi), con TAGA nella preparazione delle linee guida per la cartotecnica.

Alcuni prodotti della Cartotecnica Moreschini

Ma anche all’interno dell’azienda. La figlia Chiara, pur con soli 23 collaboratori, alcuni provenienti da altri continenti, è riuscita a impostare l’azienda secondo i principi della lean production. Tutti possono, o meglio sono invitati a dare i propri suggerimenti per migliorare la produzione; non solo ma anche nella vita privata c’è una stretta collaborazione, basata sulla comunicazione, la collaborazione, i momenti di svago in comune. In pratica una famiglia allargata. Un metodo di impostazione del lavoro che con tecnologia interamente BOBST, ha portato a incremento produttivo del 22%.
Questo da quando l’azienda si è trasferita nel nuovo stabilimento dove è stata studiata una logistica innovativa e funzionale, che permette un flusso di lavoro senza intoppi e ritardi, dove dominano la pulizia e l’ordine, dove l’impegno a essere protagonisti si nota in tutti gli operatori, forse anche grazie all’iniziativa del “buono lode” che viene assegnato secondo un decalogo messo a punto dai collaboratori stessi.
Insomma lo ‘spogliatoio’ funziona proprio come in una buona squadra sportiva.