In vista del cambio al vertice di ACIMGA – Associazione Costruttori Italiani Macchine per l”Industria Grafica, Cartotecnica, Cartaria, di Trasformazione e Affini – incontriamo il presidente uscente, Felice Rossini, che in contemporanea passerà il testimone anche come presidente della filiera carta e stampa. Da lui abbiamo una sua valutazione sull’andamento del mercato in questi anni di presidenza.

Quattro anni alla guida di ACIMGA hanno coinciso con i due anni previsti per la presidenza, a rotazione, della Federazione della Filiera della Carta e della Grafica (la prossima spetterà ad Assocarta). Un onere non indifferente se consideriamo anche il periodo difficile con cui Felice Rossini ha dovuto tener testa a due gruppi di associati assai differenti tra loro.
Ma tralasciando per il momento il mondo stampa e converting, soffermiamoci su quello dei produttori di macchine. Acimga_logo
Per una semplice ragione: ACIMGA, vale a dire i costruttori italiani di macchine grafiche, gode di buona salute (per i dati si veda l’
articolo del 22 marzo scorso)
Ne avevamo già accennato nei nostri articoli su Converflex e Grafitalia e in particolare con l’
intervista a Guido Corbella a pochi giorni dall’apertura.
I produttori italiani del settore, praticamente tutti nel campo delle macchine flessografiche e rotocalco per imballaggio flessibile e cartone, macchine a banda stretta e attrezzature accessorie, hanno chiuso un 2012 sostanzialmente in positivo e avviato un 2013 non negativo. Questo nonostante il mercato italiano sia molto fiacco, anzi, per dirla con le parole del presidente, “dorme e non dà segni di risveglio”. 

Un settore amalgamato

È quindi l’export che tiene e lo fa con grande successo per le nostre aziende. Ma qual è il loro segreto?
Felice Rossini non ha dubbi nell’indicare in ottima tecnologia, flessibilià, disponibilità verso il cliente, le ragioni del successo. Tanto da suscitare invidia nei competitor tedeschi, come dimostra l’acquisizione di Flexotecnica da parte di KBA.
Un passaggio anche significativo visto che pochi anni prima Cerutti (cui appartiene Flexotecnica) aveva rilevato il business della divisione rotocalco di KBA.
Come sottolinea infatti Rossini, mentre la stampa rotocalco per il packaging flessibile è ancora forte in Asia (ma anche in Italia presso le aziende più quotate del settore), la stampa flexo, oltre a essere prevalente in America, sta crescendo in Europa, grazie alle tecnologie digitali in prestampa, ma anche, alla qualità delle macchine italiane. Possiamo aggiungere che anche Rossini Spa fa la sua parte producendo quelli che sono riconosciuti universalmente i migliori rulli flessografici al mondo.
Del resto Felice Rossini, come presidente, ha trasferito in ACIMGA gli stessi principi della sua azienda: l’attenzione al cliente e quindi produzione di macchine pressoché su misura, la ricerca (sono numerosi i brevetti depositati) e l’amalgama tra gli associati, così come, in casa propria, tra i collaboratori, sia negli stabilimenti italiani e in Spagna dove si effettua anche ricerca e sviluppo, sia nello stabilimento di Atlanta negli Stati Uniti e, siamo certi, in quello in costruzione in India.
All’assemblea di giugno Rossini, dopo aver svolto anche il compito di accompagnare il cambio generazionale, passerà il testimone. Non ci sono dubbi che la strada tracciata dal presidente uscente sarà un buon punto di partenza e di riferimento per il prossimo presidente, tra le cui candidature si fa sempre più insistente il nome di Marco Calcagni di OMET.