Recensione del recentissimo libro che ha per sottotitolo “L’uomo nuoce gravemente alla salute del pianeta”. È l’ultima chiamata o opportunità per salvarci.

È la raccolta di “30 testimonianze di speranza” portate nel corso di un anno in una trasmissione televisiva di una emittente locale (1). Testimonianze di studiosi, politici, attivisti, cittadini, sul degrado ambientale in città, nei fiumi, nell’aria e, in particolare, nel mare.

Dal problema dei cinghiali che invadono le città dove trovano cibo facile, ma anche bocconi avvelenati, all’alto Tirreno, dalla Francia alla Toscana e la Sardegna, dove volontari e ricercatori cercano di salvare cetacei e migliaia di animali marini dalla plastica che li sta uccidendo. Dai problemi del particolato sulla salute dell’uomo come delle specie che continuano a estinguersi a ritmo serrato.

Sono tutte testimonianze che devono far riflettere perché, come si spiega bene nell’introduzione, siamo troppo vicini al ‘punto di non ritorno’ per voltare la testa e far finta di nulla.

I 24 COP (Conferenza delle Parti) che ogni anno si svolgono in ogni parte del mondo (2) – la COP 25 del 2019 che si doveva tenere in Brasile forse salta perché il neo presidente ha deciso di allinearsi alle strampalate tesi di Donald Trump “quella del riscaldamento globale è una emerita cavolata” (in realtà Trump ha usato un altro termine).

Purtroppo le ‘cavolate’ le facciamo noi da decenni. O meglio dai tempi della rivoluzione industriale. Tanto che ogni anno siamo costretti a anticipare il fatidico overshoot day il giorno a partire dal quale si è superata la soglia del consumo di risorse naturali (3) .

Tra i killer più citati ricorre la plastica. Di conseguenza, molte di queste testimonianze riportano varie iniziative sia volte al recupero e riciclo (4), sia ai suggerimenti per farne un minor uso.
Non solo testimonianze ma idee, raccomandazioni e soluzioni perché ciascuno faccia la propria parte (5).
Tra le raccomandazioni, ma soprattutto l’impegno, val la pena citare l’intervista all’astronauta Franco Malerba, impegnato a fondo nella salvaguardia del pianeta (che lui ha visto da fuori). Secondo Malerba ci restano due generazioni e avverte che «i nostri nipoti non potranno più vivere all’aria aperta» (6) (in parecchie città non lo si può fare già oggi).

Appunto testimonianze di speranza. Perché tutti siamo responsabili della sesta estinzione (7), di cui si parla come fosse un film di fantascienza, ma che è in atto da anni per numerosissime specie animali. La prossima specie sarà homo sapiens, quello che qualcuno ha giustamente definito ‘homo stupidus‘.
Ultima ChiamataNOTE

  1. Programma televisivo “Ri-ambientiamoci” in 30 puntate andato in onda nel 2018-19 su TeleGenova.

  2. Che, visti i risultati, non sono che un ulteriore danno all’ambiente per lo spostamento in aereo di decine di migliaia di politici da 113 Paesi, con giornalisti al seguito. Per non parlare delle cene e delle happy hour.

  3. Nel 2018 è caduto il 1° di agosto e quest’anno cadrà in luglio.

  4. Ogni anno ciascuno di noi genera mezza tonnellata di rifiuti. Due delle iniziative prese a Genova sono tRiciclo e la app Toorna. Associazioni a spinta tecnologica che promuovono il riutilizzo anziché l’usa e getta, e dare una seconda vita a ciò che non serve più. Sul tipo del CONAI ma a iniziativa privata.

  5. Un esempio viene dai pannolini che rappresentano circa un milione di tonnellate di rifiuti all’anno in Italia. Rifiuti che (a livello mondiale) sono costituiti da 82mila tonnellate di plastica. Per produrli richiedono un consumo di 1 milione e 300mila tonnellate di polpa di legno (altro che la carta per la grafica e l’editoria!), 3,5 milioni di galloni d’olio. E un’enorme quantità di acqua.

  6. Malerba dispone dei dati presi dallo spazio che dimostrano inequivocabilmente (e Trump se ne faccia una ragione) l’aumento della temperatura in atmosfera e lo scioglimento dei grandi ghiacciai. È pur vero che nelle varie ere geologiche ci sono stati forti cambiamenti di clima, verso il freddo e verso il caldo, ma a parte l’ultima glaciazione, l’uomo non c’era.

  7. Da anni in tutto il mondo stanno scomparendo anfibi, chirotteri e una quantità di specie tra uccelli e mammiferi. A qualcuno può importare poco di rane, pipistrelli e api, dimenticando la loro essenziale importanza nel ciclo vitale dei pianeta.

    “Care generazioni future: vi prego di accettare le nostre scuse. Eravamo ubriachi di petrolio”  – Kurt Vennegut

Walter Pilloni – Alberto Bruzzone. Ultima chiamata. L’uomo nuoce gravemente alla salute del pianeta. 30 testimonianze di speranza. De Ferrari Editore. Aprile 2019. € 15