Con la stampa 3D, oltre alle opere d’arte e le pizze, si possono costruire case.

Ha fatto il giro dei media la casa costruita con la stampa 3D.  Una novità nella pratica, ma non certo nel concetto di cui avevamo già dato notizia nel 2013 . Tanto più che oggi fa notiazie perché viene dagli USA, ma il primo progetto era di un ingegnere italiano. (leggi qui)
La notizia è stata diffusa inizialemente dai colleghi di Futurix: “Pensate a una casa di 65 m² realizzata in meno di 24 ore, con stampa 3D ad un prezzo stupefacente.”
Questo si riferiva all’annuncio del primo prototipo realizzato dalla startup texana Icon di Austin. Un progetto di casa low cost realizzato in collaborazione con una organizzazione no profit, che mira a rivoluzionare il settore delle costruzioni sostenibili, non solo nei paesi in via di sviluppo ma soprattutto nelle condizioni d’emergenza in caso di terremoti, evitando le roulotte provvisorie che poi diventano pressoché definitive.

La stampa 3D utilizza una malta che, uscita dall’ugello stato dopo strato costruisce i muri, in automatico. In seguito la casa sarà completata da mano d’opera locale per installare porte, finestre e tetto.

Particolari quali pareti curve, normalmente costose e difficili da costruire, diventano facili con una stampante 3D e farebbero la felicità di Gaudí.
Nell’alloggio costruito ora trovano posto un soggiorno, una camera da letto, un bagno e persino una veranda esterna. L’eclettico sistema lascia persino alle comunità locali, la possibilità di personalizzare le case secondo le proprie esigenze specifiche. Sull’argomento Futurix aveva già pubblicato nel 2013 La casa del futuro? Stampata in 3D e relativo video.
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