È una scuola estiva nata a Cherasco (CN) organizzata dall’Associazione Cherasco Cultura dedicata allo studio, alla conoscenza e all’approfondimento del libro antico con il patrocinio della Sezione Piemonte dell’Associazione Italiana Biblioteche – AIB.

La presentazione dei corsi si è svolta a Cherasco dal 6 all’11 settembre scorso, il titolo completo della manifestazione “I mille volti del libro antico: (fra) storia, diffusione, conservazione, valorizzazione, modernità” è già di per sé intrigante, perché all’arte tipografica associa la storia, la conoscenza di manoscritti, incunaboli, cinquecentine e l’evoluzione dell’arte tipografica nei secoli da Manuzio fino a oggi.

Il primo ciclo di lezioni è stato preceduto nella giornata introduttiva da un Convegno a ingresso gratuito – i cui contenuti sono disponibili sulla pagina Facebook della Cherasco Summer school – moderato da Giovanni Saccani della Biblioteca Nazionale Universitaria.

Da ricordare, tra gli altri, gli interventi di Marco Cicolini che, sulla base del suo percorso nel commercio del libro antico, ha illustrato le origini del commercio e del collezionismo librario, e le dinamiche attuali del mercato italiano in comparazione con quello straniero e ruoli di sorveglianza e controllo degli organi di tutela.

Book of Kells – miniatura – (prima rappresentazione in ambito occidentale della Vergine col bambino)

Nel suo l’intervento Eleonora Tallone della Alberto Tallone Editore, ha illustrato la dotazione tipografica dell’atelier di Alpignano, a partire dai caratteri in stile medievale Inkunabula al rinascimentale Bembo, ai barocchi Janson e Baskerville, fino al neoclassico Bodoni fino ai tipi novecenteschi, come ad esempio le polizze di Da Milano, Butti e Novarese; tutti caratteri conservati nel laboratorio della Casa editrice, che i partecipanti al corso hanno poi visitato.

Editoria proto-industriale

Da segnalare, all’interno delle lezioni, che sono state seguite da circa 40 persone, in presenza e in modalità streaming, l’intervento del professor Andrea Ottone – visiting Research Fellow presso il Max Planck for the History of Science di Berlino e docente a contratto presso la Technische Universität e il Bard College della stessa città – che ha ripercorso la storia del commercio librario nel Rinascimento, in particolare con l’avvento della stampa a caratteri mobili che comportò una generale riconfigurazione del mercato del libro. La modalità di produzione proto-industriale determinò una progressiva invasione degli spazi culturali e commerciali dedicati alla propagazione della cultura scritta.

Inoltre, occupando un’area di intersezione fra mercato e comunicazione, la stampa ebbe un impatto di rilievo su entrambi. Il libro a stampa si configurava come un manufatto senza precedenti nella società preindustriale; replicato su larga scala con modalità di standardizzazione allora sconosciute, il libro, attraverso i maestri tipografi, viaggiava per il continente europeo e non solo, portando con sé notizia della propria provenienza, committenza, produzione e data di fabbricazione. Tutti questi aspetti spinsero presto gli operatori del settore a ripensare i sistemi di comunicazione commerciale e la sistematizzazione dell’informazione di mercato.

Santa Caterina da Siena, xilografia con primo esempio di carattere corsivo

Molto interessante anche la presentazione sulla introduzione e l’evoluzione delle illustrazioni dei libri antichi che ci ha fatto Alessandra Basso, a partire dai primi libri xilografici o “tabellari” del Quattrocento fino ad arrivare alle litografie ottocentesche.

Frontespizio calcografico con emblema dell’Accademia della Crusca