Dopo essere stata esposta a Final Borgo e prorogata fino al 15 aprile per la grande richiesta di visitatori, la mostra “100 anni di xilografia italiana” prosegue a La Spezia dove si resterà dall’11 maggio al 14 ottobre, per poi trasferirsi a Collesalvetti (LI) dal 26 novembre al 24 gennaio 2013. Una mostra “in progress” che a ogni tappa aggiungerà nuove opere.
Era il 1912 quando la rivista “L’Eroica” fondata da appena un anno, organizzò a Levanto, porta delle Cinque Terre nel levante ligure, la prima mostra di xilografia, vero e proprio Manifesto della xilografia moderna. Fu certo anche grazie a quella esposizione e alla stessa rivista che “la xilografia si affermò non solo nel campo dell’illustrazione editoriale, ma anche come genere autonomo” come ci spiegano i curatori della mostra, Marzia Ratti e Gian Carlo Torre.
Quella che ripropongono oggi con questa esposizione itinerante, realizzata grazie alla risposta entusiasta di artisti, collezionisti e cultori dell’incisione grafica, è una panoramica articolata della xilografia italiana nello spazio di un intero secolo, una selezione di opere di gran pregio di artisti del secolo scorso e contemporanei.
La mostra comprende una parte che riguarda l’editoria libraria in cui oltre alle illustrazioni, espone diverse copertine di libri ormai entrati nel patrimonio storico dell’editoria, titpica deli anni del primo novecento e tra le due guerre. Una seconda parte espone opere in diversi formati, dal piccolo ex libris alle incisioni di grande formato realizzate con legni composti.
Dal catalogo, edito da Silvana Editoriale a cura di Marzia Ratti e Gian Carlo Torre possiamo ricostruire una storia della xilografia italiana moderna.
I contributi degli specialisti del settore e le immagini riportate offrono un excursus non solo temporale ma tra gli stili e le scuole un lavoro stimolante per quanti vogliano avvicinarsi alla bellezza e alla preziosità dell’incisione su matrici di legno e anche per scoprire il fascino delle incisioni policrome a più matrici o con legno a perdere. Tra queste dobbiamo citare la sezione dedicata a Remo Wolf, maestro indiscusso per quasi tutto il Novecento e oltre; i lavori con la particolare tecnica di Giovanni Berio (Ligustro) e dei suoi allievi, con le loro opere policrome realizzate con la tecnica giapponese Nishi-Ke (v. l’immagine di apertura). O le incisioni monocrome il cui tratto riesce a esprimere immagini in mezzatinta, o le raffinate opere, come i volti nascosti di “Attesa malinconica” di Furio De Denaro, l’artista e cultore dell’incisione immaturamente scomparso lo scorso gennaio 2012.
Il catalogo è una vera guida ragionata all’incisione xilografica, con un’introduzione di Franco Sciardelli, e testi su vari temi. Tre saggi presentano la rivista “L’Eroica” (Letizia Vergnano Pecorella) e la sua antesignana “Ebe” fondata nel 1905 (Leo Lecci), e un riesame della mostra di Levanto (Marzia Ratti).
Gian Carlo Torre ci offre un’introduzione alla xilografia nell’editoria italiana nella prima metà del Novecento. Ancora sul tema dell’Eroica Francesca Cagianelli ne descrive alcuni interpreti, mentre Giuseppe Virelli ne descrive la presenza alla XI Biennale di Venzia. Altri saggi dedicati ad artisti e a collezioni sono offerti da Renato Barilli su xilografia e espressionismo, da Roberta Correggi sull’Archivio Righetti di La Spezia, da Silvia Zanini su Adolfo De Carolis, da Umberto Giovannini sulla xilografia in Romagna, da Manuela Rossi sulla xilografia a Carpi.
La postfazione di Sandro Ricaldone, infine ci porta all’attualità con le sue interessanti note sulla riproducibilità “Dal torchio al tablet”.
Seguono le Biografie dei Maestri del Novecento, Biografie degli autori contemporanei, e un Orientamento Bibliografico.
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