Come anticipato nel precedente capitolo, oggi si parla della selezione delle opere. Che cosa significa e qual è lo scopo, soprattutto in una grande Casa editrice.
Sia i piccoli, sia i grandi editori ricevono quotidianamente dozzine di proposte di pubblicazione che non si possono respingere a priori, senza un sommario esame, poiché potrebbe capitare nelle loro mani qualche buon inedito. Almeno, questa è la speranza di chi scrive. Ma non potendo valutare in dettaglio tutte le proposte, si effettua, di solito, una rapida cernita. Gli scritti più interessanti saranno letti a fondo, in seguito, da personale qualificato per il tempo necessario (in genere sei mesi).
Sarebbe buona norma rispondere a tutti gli autori, ma spesso non avviene, vista la mole chilometrica dei testi che approdano sulle loro scrivanie.
Al contrario, le opere segnalate da agenti letterari o da specialisti di varie materie si esaminano con attenzione perché dovrebbero già essere state selezionate. Ma sugli agenti letterari occorre fare un discorso a parte (che faremo).
Alternative alla ricerca (ma non per autori di primo pelo) di nuove opere possono essere:
– la ristampa in veste economica di opere di successo a cui si vuol aprire un nuovo mercato;
– la ristampa riveduta, aggiornata e ammodernata graficamente di opere di sicuro mercato (riedizioni);
– la raccolta in un solo volume di opere pubblicate in precedenza separatamente;
– le opere ottenute obbligando per contratto gli autori a concedere un’opzione preferenziale sul loro lavoro;
– le opzioni che si richiedono a editori stranieri su opere pubblicate (in questo caso la selezione è superata).
Superata la prima scrematura, le opere che dopo un sommario esame si valutano degne di attenzione, vengono date a un collaboratore competente in materia, che analizza quanto trattato dall’autore.
Quali aspetti prende in esame chi valuta?
– La validità intrinseca dell’opera: il livello della trattazione rispetto ad altre analoghe;
– l’interesse che l’opera potrà suscitare in generale e in certi segmenti di mercato, tenuto conto del momento in cui si pubblica;
– le possibilità di mercato, indagando sulle possibili collocazioni dell’edizione;
– la sistemazione in base alle relazioni esistenti tra il libro in esame e le collane o i volumi già in produzione, per abbinare il nuovo prodotto a quelli esistenti;
– la legislazione, controllando che il contenuto sia adeguato alla legislazione vigente;
– l’apporto di innovazione e originalità, da considerare in relazione agli orientamenti del momento o prossimi della casa editrice.
I contratti editoriali
Evidenziamo le clausole più impegnative e più comuni negli accordi tra autore ed editore.
I punti fondamentali del contratto di edizione (o contratto con l’autore) sono di solito le utilizzazioni cedute, diritti spettanti all’autore e il loro pagamento e i termini di pubblicazione dell’opera. Delle varie utilizzazioni a stampa viene venduto, di norma, il solo diritto di pubblicazione in volume.
In caso di mancato rispetto dei termini previsti nel contratto si rischia di incorrere in una penale e anche nella rescissione del medesimo. In effetti non pochi piccoli editori, in genere a pagamento, “dimenticano” di promuovere l’opera una volta pubblicata.
Nel contratto l’autore dichiara di essere unico autore e proprietario esclusivo dell’opera e si impegna a non pubblicare altri scritti che possano essere in concorrenza con l’opera in oggetto, a consegnare nei termini indicati un certo numero di cartelle dattiloscritte in forma standard (2000 battute per cartella). Se dopo tre mesi dalla data indicata non risulta consegnato l’originale, l’editore ha facoltà di risolvere il contratto (anche su questo aspetto torneremo e invitiamo gli autori a segnalarci loro esperienze in merito).
L’autore ha diritto a correggere le prime bozze e, su sua richiesta di revisionare anche le seconde. L’editore in genere sceglie il carattere e il corpo da usare, ma non provvede alla composizione, perché l’originale gli viene fornito in word dall’autore.
L’editore garantisce all’autore un corrispettivo pari a una certa percentuale del prezzo di copertina delle copie vendute, al netto di IVA. Il pagamento delle spettanze avrà luogo entro 90 giorni dal rendiconto annuale delle vendite (31 dicembre). Di norma è previsto che un certo numero di copie siano date in omaggio all’autore (di solito sei o nove) e l’autore potrà acquistare altre copie usufruendo dello sconto librario. Attualmente, i piccoli editori, non a pagamento, quando va bene, recapitano all’autore 2 oppure 3 copie gratuite.
Qualora trascorsi due anni dalla data di pubblicazione, l’opera risultasse di difficile smercio, l’editore potrà venderla al prezzo corrente delle rimanenze; l’autore potrà sempre rilevare allo stesso prezzo le copie giacenti e in tale caso non viene dato nulla in corrispettivo all’autore.
Presentazione grafica
A eccezione di alcuni casi di contratto particolari, spetta all’editore decidere la presentazione grafica e la tiratura del volume.
L’editore in sostanza assume i seguenti obblighi:
– presentare l’opera adeguatamente corretta, con il titolo dato dall’autore;
– non apportare modifiche di sorta senza il consenso dell’autore;
– far rispettare il copyright;
– pubblicizzare l’opera in modo adeguato;
– pagare una percentuale degli utili ricavati dalle vendite dei volumi e dalle utilizzazioni collaterali (teatrali, cinematografiche, videografiche, ecc.);
– fornire gratuitamente all’autore un certo numero di copie dell’opera.
Notazioni e diritti
Infine, le notazioni obbligatorie per legge in Italia sono:
luogo e anno di pubblicazione, nome e domicilio dello stampatore e dell’editore.
Va inserito nella pagina di retrofrontespizio il copyright, seguito dall’anno di pubblicazione e dal nome del detentore del diritto, il numero dell’edizione, il nome e il domicilio dell’editore e il luogo di pubblicazione, i nomi di chi ha contribuito alla realizzazione dell’opera (traduttore, curatore, grafico di copertina, illustratore, ecc.), il codice ISBN (International Standard Book Number), il nome dello stampatore, il suo domicilio e la data di fine stampa (che possono figurare anche in ultima pagina).
Tutti i diritti non esplicitamente ceduti restano al possessore del copyright.
Il discorso affrontato qui sopra, differisce parzialmente, nel caso si tratti di piccoli editori, dove la selezione delle opere è più elastica e non presenta i canoni rigidi della grande editoria. L’organigramma è ridotto, spesso decentrato e fa capo a diversi professionisti che lavorano anche da casa per la piccola casa editrice e ne sono i curatori di collana.
Anche il grafico impaginatore si può trovare nel proprio studio o domicilio ed essere un freelance. La stampa viene affidata a laboratori e stamperie di propria fiducia che, spesso attualmente, stampano in digitale, con il sistema del print-on-demand.
Prossimamente, con una serie di interviste, prenderemo in esame la piccola editoria e il mondo del self publishing.
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