Proseguono le interviste sulla comunicazione: in questa parla un imprenditore pugliese, che alla stampa ha nel tempo associato l’editoria di libri e di un quotidiano.

Domenico Di Marsico, affascinato dal mondo delle arti grafiche, ha operato nel settore sin da giovane età e nel 1983 fonda a Bari l’azienda di stampa “GrafiSystem” utilizzando da subito tecnologia avanzata. Il segreto, è che riesce a fare di ogni lavoro, un capolavoro. Negli anni non ha solo prodotto ma anche creato: ha dato vita alla casa editrice “Di Marsico Libri” e  ha la testata giornalistica “Impresa Metropolitana” anche in versione on-line. È impegnato nelle attività Confindustriali in particolare nel settore della comunicazione e stampa, oltre che nella formazione grafica di cui è promotore in Puglia.

Cos’è per te la comunicazione ?

Domenico DiMarsico

La comunicazione per me è integrazione della conoscenza e diffusione di ogni forma di cultura. Per noi editori e tipografi, oltre che utilizzarla con strumenti editoriali (giornali, libri, web e visual communication…) ci permette di valorizzare le produzioni e trasmetterle al mercato, affinché non sia solo un bene di consumo. La comunicazione è anche uno strumento per conoscere le nuove tendenze artistiche e culturali e consente l’adeguamento dei propri prodotti alle innovazioni di mercato. In considerazione del fatto che oggi la comunicazione si avvale di vari strumenti che vanno utilizzati a seconda degli obiettivi e dei target da raggiungere, la scelta del mezzo è determinante per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

All’invenzione della stampa dobbiamo, per definizione, la democrazia della comunicazione. Web, internet, social… cambiano la comunicazione. È ancora più democratica? Il tuo giudizio è positivo o negativo? Perché?
Con l’avvento della comunicazione digitale, la carta da sola non era più in grado di sostenere il volume e la velocità dell’informazione. Quindi si sono integrati nuovi metodi, sia per velocizzare i contatti, sia per trasferire informazioni in tempo reale. Naturalmente, il controllo è molto più complesso, ma ciò non toglie e non danneggia la democrazia della comunicazione. Rimane comunque un mio giudizio positivo sull’utilizzo della carta, perché oltre che comunicare con le lettere, comunica con la grafica e con il tatto. Quindi, con la carta riduci la velocità, ma migliori la qualità del messaggio e la sua penetrazione.

Nella tua vita professionale quale ruolo ha avuto la comunicazione ? E come cambierà nel prossimo futuro ?
La comunicazione è stata determinante per la mia vita professionale, perché mi ha consentito di ricevere informazioni utili al miglioramento dei processi e anche per la ricerca dei materiali, e nello stesso tempo mi ha consentito di far conoscere il grado di professionalità della mia attività. Per il futuro prevedo che ci saranno solo degli aggiustamenti sull’utilizzo degli strumenti e che la carta troverà una collocazione sempre più preziosa e più utile per valorizzare il consumo.

Nella comunicazione qual è il rapporto tra forma o contenuto? Qual è più importante e perché?
Ritengo che il contenuto rimanga sempre un elemento determinante per definire la qualità di un prodotto, perché con un contenuto specifico e specializzato si valorizza anche la forma stessa del prodotto, rendendo facile il riconoscimento.

Domenico Di Marsico premiato col Pollicione d’Oro alla carriera al XXV Pellitteri’s Day 2017

Cosa vedi di positivo nel mondo globale di oggi ? E cosa di negativo?
Positivamente, posso dire che il mercato presta attenzione alla comunicazione cartacea e che le nostre opere possono facilmente raggiungere anche mondi una volta irraggiungibili. Questo naturalmente ci vede non più chiusi su un territorio, ma con la possibilità di spaziare in qualsiasi parte del mondo. La negatività, purtroppo, è che tendiamo a perdere le specializzazioni e la gestione del tempo, a scapito, il più delle volte, della qualità.

Secondo te un’azienda che ha sempre lavorato nel campo della stampa su carta, dovrebbe cambiare l’approccio al mercato? Se sì, come? Se non cambia, quale può essere il suo futuro?
La tipografia non può essere più un centro solo per la comunicazione su carta, ma dovrà adeguarsi a molti cambiamenti, dalle tirature ai metodi di stampa, e dovrà avere una velocità progettuale più adeguata ai tempi.
L’adattamento ai cambiamenti è una formula molto antica: la comunicazione ha dovuto nei secoli passati cambiare mezzi e materiali, quindi anche oggi, come sempre, non si può vivere di rendita.
Oggi se non si è pronti al cambiamento, non si è pronti ad affrontare il mercato, ragion per cui non si ha vita lunga.

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Queste le precedenti interviste pubblicate:

Antiga
Brunazzi
Cuneo
D’Adda
Elmi
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