Riportiamo, parzialmente, le idee che Federico Galli ha espresso su Competere , relative a quali strumenti possono essere utilizzati e quale ruolo può giocare lo Stato senza esercitare troppo peso e invadere la vita dei cittadini.

L’emergenza Covid-19 che ha travolto il Paese ha messo in piena luce gli effetti nefasti di anni di restrizione degli investimenti sociali; nonché la carenza di infrastrutture adeguate che ne è derivata. I danni economici che ne deriveranno sono al centro delle discussioni di questi giorni.

Secondo Federico Galli, sull’ultima newsletter del blog di analisi e ricerche di Competere, necessita innanzi tutto un piano espansivo di investimenti, con il supporto dell’Unione Europea.

Il governo italiano ha il dovere di fronteggiare la crisi reagendo con immediatezza, come sta facendo, ma non può limitarsi a questo.
«L’alternativa a un’azione coraggiosa e lungimirante per il rilancio dell’economia è la disgregazione sociale in Italia e la dissoluzione dell’Unione in Europa

Strumenti per l’emergenza

«Esiste adesso l’opportunità – afferma Galli – di presentare a Bruxelles un piano per l’introduzione di strumenti finanziari (solidarity bond o eurobond) volti alla realizzazione di opere pubbliche di vitale importanza per il nostro Continente e/o per l’introduzione della golden rule. Sul piano interno, bisogna invece lavorare sulla composizione della spesa statale e trasformare spese correnti in spese per l’accrescimento della dotazione di capitale sociale del Paese

Federico Galli sottolinea come gli investimenti, se ben congegnati, non solo sono indispensabili alla vita delle persone ma, attraverso il meccanismo del moltiplicatore, sono perfettamente in grado di autofinanziarsi.

Suggerisce pertanto, che sul versante interno il livello degli investimenti passi dagli attuali 38 a oltre 60 miliardi di euro in uno o due anni. Quanto alla UE, occorre lanciare un grandioso progetto infrastrutturale a tutela del territorio, dell’ambiente e della salute.

«Questa è l’unica risposta non illusoria ai problemi di disoccupazione e bassi salari che ci affliggono in modo drammatico da almeno quattro lustri. Lungi dal risultarne compromesso, il valore fondamentale dell’equilibrio di bilancio ne risulterebbe rafforzato» aggiunge Galli.

Afferma infine che l’Unione Europea è già attrezzata per attuare un programma di investimenti aggiuntivi di almeno 500 miliardi di euro all’anno, per il prossimo decennio, senza rischi per la propria stabilità finanziaria.

Non ci resta che sperare che le parole e le idee di Competere, come sempre limpide e ben informate, siano di stimolo a chi di dovere.

Leggere qui il precedente articolo ricevuto da Roberto Race di Competere: Coronavirus: occorre comunicare verità