Intelligenza artificiale (AI) e automazione dei processi (HR) emergono quali leve strategiche per la trasformazione delle risorse umane, a tutto vantaggio della produttività delle aziende.

L’ultimo HR study di Personio, azienda tedesca specializzata in gestione delle Risorse Umane per le piccole e medie imprese, analizza le strategie per la corretta gestione delle risorse umane, ponendo attenzione a che non vengano meno quei tratti della funzione HR correlati al “contatto umano”.

Nell’attuale quadro socio-economico, i business leader vedono nell’intelligenza artificiale e nell’automazione quel potenziale in grado di rivoluzionare le Human Resources e rendere più efficienti le aziende. Ma tale innovazione avrà successo solo se verranno mantenuti e preservati gli aspetti umani che caratterizzano il lavoro dei reparti HR.

Le basi dei luoghi di lavoro di domani

Questo è quanto emerge dalla nuova ricerca dal titolo “Colmare il gap HR – CEO: gettare le basi dei luoghi di lavoro di domani” condotta da Personio, che ha intervistato 250 dirigenti C-level e 500 responsabili HR presso le PMI Italiane.
I dati raccolti rilevano che, quasi tre quarti (70%) dei dirigenti sono convinti della necessità che la propria azienda diventi più produttiva e un numero ancora più alto (76%) ritiene che l’AI e l’automazione abbiano una grande potenzialità nel far sì che le risorse umane lavorino in modo più proficuo.

Divario di conoscenze

In particolare, nei prossimi cinque anni, più di tre dirigenti su cinque (69%) intendono introdurre più sistemi di intelligenza artificiale e di automazione nell’ambito delle funzioni HR. E, alla luce dei recenti progressi tecnologici dell’AI generativa come ChatGPT, il 56% di essi ritiene che, in futuro, le risorse umane saranno sostituite dall’AI.

Tuttavia, tali affermazioni così radicali sul futuro delle risorse umane sembrano essere frutto di un malinteso su quello che è il valore dei reparti Human Resources in seno alle organizzazioni. E infatti il sondaggio pone in evidenza un divario di conoscenze, con due terzi (66%) dei C-level che ammette di voler comprendere più approfonditamente l’effettiva funzione del proprio team HR.

Ruben Assandri, Head of Sales Italy and Emerging Markets di Personio, osserva: «Le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale generativa, di cui ChatGPT è un chiaro esempio, possiedono la forza per rivoluzionare i luoghi di lavoro. E i reparti HR non fanno eccezione. Ma un giorno le risorse umane saranno “sostituite” dall’intelligenza artificiale? Non lo credo affatto. E i leader aziendali che affermano che questo sarà possibile sono miopi e disinformati sul ruolo che le risorse umane svolgono nelle aziende.»

Tuttavia, non sono soltanto i team C-level a prevedere la crescita della II e dell’automazione all’interno dei reparti HR. Gli stessi responsabili delle Human Resources vedono negli strumenti digitali come l’automazione e i dispositivi dotati di intelligenza artificiale la chiave per trasformare la funzione delle risorse umane. E molti di loro provano incertezza sull’impatto che questo avrà in futuro. Quasi la metà (47%), infatti, si dicono preoccupati di perdere il lavoro, poiché, un giorno, la maggior parte delle funzioni HR sarà automatizzata.
La buona notizia è che quasi tre quarti (75%) dei dirigenti affermano che le risorse umane, in futuro, godranno di un ruolo più decisivo all’interno delle organizzazioni. Ed esiste, per i team HR, l’opportunità di sfruttare l’AI e l’automazione per poter ricavare del tempo da dedicare al supporto delle aziende con obiettivi a lungo termine. Il che viene riconosciuto da quasi i due terzi (61%) dei responsabili HR.

Per chi fosse interessato, citiamo qui un nostro recente articolo sulla AI applicata all’editoria.