Nel mese di ottobre l’inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +1,8%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%).

Questo è quanto risulta dai dati ISTAT riportati da Vittorio E. Malvezzi alla Commissione Carte e Cartoni CCIAA. Questo secondo le stime preliminari di fine novembre, ma non che è un dato statistico: la drastica discesa del tasso di inflazione si deve infatti in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale dovuto all’effetto derivante dal confronto con il mese di ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto.
Peraltro, un contributo al ridimensionamento dell’inflazione si deve anche alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari, il cui tasso tendenziale scende al +6,5%, esercitando un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+6,3%). Infine, più contenuta è la flessione dell’inflazione di fondo, che a ottobre si attesta al +4,2% (rispetto al 4,6% di settembre).

Sul fronte produttivo si intensifica la contrazione del manifatturiero che si manifesta con il forte calo degli ordini, anche verso l’export.

Le stime preliminari Istat per quanto riguarda il PIL italiano, nel 3° trimestre hanno indicato una crescita piatta tra luglio e settembre, mentre per il debito pubblico, il record storico di 2.859 registrato lo scorso luglio è stabile e si attesta a 2840.

Per quanto riguarda gli investimenti nella pubblicità – a parte la TV – si continua a registrare un calo in tutti i campi con esclusione dei media digitali (+4,3%).

Nella classifica della produzione industriale il settore carta stampa (compreso il legno che è inserito in questo gruppo) si trova all’ultima posizione nella graduatoria dei comparti con un -11,6, appena dietro all’industria tessile.
Se può essere una buona notizia per i convertitori di etichette e astucci, al secondo posto si trova la produzione farmaceutica e al terzo posto quella dei prodotti chimici.

Calma piatta nell’economia
Calma piatta nell’economia
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