Grazie all’intelligenza artificiale la Fintech Klarna ‘orgogliosamente’ licenzia 1200 dipendenti su 5000, sostituiti dalla AI. E ne licenzierà altri. Il futuro sarà quasi senza lavoratori?

Con questa “solleticante” notizia si è aperto l’incontro della Commissione Carte e Cartoni del CCIA del 25 settembre 2024. E non è una novità. Le imprese guardano con curiosità e interesse alle innovazioni – e alle comodità – che potranno ottenere dalla IA applicata alle macchine. Ma se ci sono i pro, ci sono anche i contro.

Si legge, a proposito del rapporto sull’impiego di billbonnerresearches, che “secondo le statistiche sul lavoro, i datori di lavoro hanno aggiunto 142.000 posti di lavoro in agosto. Si tratta di un numero inferiore ai 163.000 previsti da un sondaggio tra gli esperti. E comunque, il Dipartimento del Lavoro ha rivisto i nuovi posti di lavoro per giugno e luglio in calo di 86.000 unità. In primo luogo, i posti di lavoro part-time sono aumentati di 523.000 unità in agosto. I lavori a tempo pieno erano calati di 438.000 unità. Si sono aggiunti due milioni di posti di lavoro part-time, ma se ne sono persi un milione e mezzo a tempo pieno.” Risultato: aumenta la quantità, diminuisce la qualità.

In effetti della qualità sembra se ne occupi la IA. Non è dunque tutto oro… e ne riparleremo.

Ma questa è l’America. Tuttavia se veniamo in Europa scopriamo (o già sappiamo) che in Germania le aziende valutano la loro situazione attuale come “peggiore” rispetto alle aspettative erano più pessimiste. L’economia tedesca è sempre più in crisi. E sull’Europa basti seguire il “Piano Draghi.
Venendo a casa nostra nel mese di agosto si è attenuato il peggioramento delle condizioni operative del settore manifatturiero ma anche, seppur in misura inferiore, nel terziario.

Secondo i dati di Mazziero Research in 6 mesi si è accumulato un debito di 99 miliardi (v. grafico).

La AI inizia a far licenziare
La AI inizia a far licenziare

I dati ISTAT ci dicono che ad agosto, secondo le stime preliminari, l’inflazione scende a +1,1%, dal +1,3% del mese precedente, essenzialmente per l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici (-6,1% da -4,0% di luglio), nonostante le spinte al rialzo registrate nel settore degli energetici regolamentati. Nel comparto alimentare i prezzi dei prodotti lavorati tendono ad aumentare il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del “carrello della spesa” (+0,9% da +0,7%). Un sostegno all’inflazione si deve inoltre all’evoluzione dei prezzi dei servizi, che risente delle tensioni nel settore del trasporto aereo.

Sempre ad agosto l’inflazione di fondo sale a +2,0% (da +1,9% di luglio). Non cambia anche la tendenza negativa della raccolta pubblicitaria sulla carta stampata (-5,9).
Infine la fiducia delle imprese praticamente stabile e leggermente meglio di quella dello stesso periodo del 2023, mentre la fiducia dei consumatori è calata di almeno 2 punti.

Questi i dati preliminari. Chi volesse approfondire e ricevere dati e commenti può rivolgersi al conduttore della Commissione vmalvezzi@gmail.com