La situazione congiunturale ricavata dall’analisi a cura di Vittorio E. Malvezzi – Commissione Carte e Cartoni CCIAA Milano.

Dagli USA segnali contrastanti: tra “truflazione” e instabilità manifatturiera

Negli Stati Uniti, i dati macroeconomici mostrano dinamiche ambivalenti. L’inflazione (CPI) di marzo si attesta al +2,4%, meglio del previsto, ma il calo della domanda finale del PPI (-0,4%) ‒ con una contrazione dello 0,9% per i beni e dello 0,2% per i servizi ‒ suggerisce un indebolimento del ciclo industriale. Il tasso di disoccupazione sale al 4,2% e l’indice del manifatturiero della Fed di Philadelphia crolla a –26, un minimo che evidenzia una marcata perdita di fiducia. Si parla sempre più di truflazione, ovvero inflazione reale percepita come manipolata da dinamiche speculative, secondo fonti come Truflation Index.

Cina: crescita sostenuta grazie a stimoli di politica economica

Il PIL cinese cresce del +5,4% su base annua nel primo trimestre, superando le previsioni (+5,2%). Merito delle forti misure adottate da Pechino per rilanciare la domanda interna, anche se la crescita trimestrale (+1,2%) è leggermente sotto le attese.

Europa e Italia: fiducia in calo, ordini deboli e produzione industriale in contrazione
In Germania, l’aumento dei prezzi della carta da macero (RCP 1.04 e mista 1.02) continua anche ad aprile, spinto da tensioni logistiche pre-pasquali (fonte: Euwid). In Italia, i dati ISTAT confermano una riduzione dell’indice di fiducia: imprese a 91,5 (-1,7 punti), consumatori a 92,7 (-2,3 punti) ‒ i livelli più bassi da marzo 2021.

Il PMI manifatturiero scende a 46,6 (da 47,4), mentre il PMI terziario rallenta a 52. Il volume dei nuovi ordini cala al ritmo più rapido degli ultimi quattro mesi. La produzione industriale di febbraio segna -0,9% rispetto al mese precedente (fonte: ISTAT), con un unico segnale positivo nel comparto carta e stampa (+3,4%).

Commercio e vendite al dettaglio in stallo

Le vendite al dettaglio a febbraio restano stabili in volume e crescono appena dello 0,1% in valore. Tuttavia, su base tendenziale, si registra un calo dell’1,5% in valore e del 2,5% in volume. La flessione colpisce sia i beni alimentari sia i non alimentari, con particolare evidenza nel comparto calzature e articoli in pelle (-6,2%). In contrazione anche l’e-commerce (-1,9%).

Conclusioni

Il commento conclusivo non può che riflettere il clima di incertezza: ad aprile, la fiducia di imprese e consumatori subisce un deterioramento generalizzato. Mentre l’inflazione sembra contenuta, la stagnazione della domanda, l’indebolimento degli ordini e la cautela nelle decisioni di investimento alimentano un quadro prudente. Le uniche note lievemente positive arrivano da attese sulle vendite nel commercio al dettaglio e da una timida tenuta negli ordini manifatturieri. Serve però ben altro per parlare di ripresa.

Congiuntura – Aprile 2025
Congiuntura – Aprile 2025
Congiuntura – Aprile 2025

Indici disponibili presso vmalvezzi@gmail.com