Se è vero, come vero che in Italia si verifica più di un incidente al giorno sul lavoro, quasi tutti sono causati dalla mancanza del rispetto delle normative. Se tutte le attrezzature e macchine utilizzate fossero a norma avremmo una drastica riduzione del rischio.

Per gli imprenditori, oltre alla responsabilità civile e penale, c’è il rischio di maggiori costi e la perdita di produttività e di competitività per le loro aziende.

Quante volte diciamo, sentendo o leggendo di incidenti sul lavoro, “si poteva evitare”. Ma di chi è la responsabilità? Incidenti del genere, anche gravi e purtroppo anche letali, accadono pure nella filiera della stampa e in particolare della cartotecnica, dove le macchine hanno potenzialmente più pericoli: vedi le fustellatrici, le piaga-incolla, le platine.

Quali sono dunque i fattori di rischio e quali le soluzioni?

Essenzialmente due: la preparazione e competenza dell’operatore certamente, ma che passa in secondo piano se la macchina non è a norma.

Abbiamo sentito spesso dire dopo un incidente che l’operatore o l’operatrice aveva esperienza su quella macchina che conosceva benissimo. Eppure, se qualcosa è andato storto, significa che qualcosa non ha funzionato. Perché?

Veniamo dunque alla normativa. Sappiamo tutti, lo sanno gli imprenditori che investono nelle attrezzature e gli operatori che vi lavorano, che le norme CE certificate riducono il rischio di incidente del 99%. Quindi nessun rischio. Ma è sempre così?

Quante macchine che portano il marchio CE sono veramente a norma? Gli imprenditori non sprovveduti sanno benissimo che a volte, macchine importate da paesi extra europei, portano questo marchio, ma che è fasullo. Semplicemente copiato e incollato sulla macchina. Non è il marchio a certificare che la macchina risponde alle normative CE per la sicurezza, ma tutta la documentazione che sta alla base per poter ottenere quel marchio. Quindi il CE non si compra, ma si ottiene con rigorosi allestimenti e collaudi. Impianti elettrici, parti meccaniche in movimento, cellule anti intrusione e altri accorgimenti sono attentamente studiati e valutati per ottenere una macchina sicura.

Chiaramente i costi per una macchina realmente certificata CE e una macchina non a norma sono diversi. Purtroppo molti imprenditori guardano prima al prezzo, evitando di considerare le conseguenze.

Venendo allo specifico del settore cartotecnico abbiamo due categorie di aziende: quelle consolidate, sempre attente non solo alla sicurezza e di conseguenza anche alla produttività, sanno come investire: guardando, oltre alle caratteristiche tecniche, agli aspetti normativi e di garanzia per una produttività consolidata.

Negli ultimi anni però, come abbiamo avvertito chiaramente nel nostro girovagare per aziende, molti stampatori, visto il calo di commesse nel commerciale, si sono convertiti e lo stanno tuttora facendo, dalla stampa alla cartotecnica. Mancando di esperienza specifica devono affidarsi alle aziende fornitrici, e specialmente all’inizio, non possono o non vogliono investire troppo anche non sapendo bene quale sarà l’andamento del loro mercato. Cercano quindi macchine di seconda mano o si rivolgono a importatori che non hanno la competenza e la struttura, per mettere realmente a norma le macchine che vendono.

Che fare dunque? Assicurarsi che il marchio CE riportato sulla macchina sia reale, vale a dire certificato, con tutta la documentazione allegata.
Costa di più? Certo, perché per mettere la macchina a norma, quindi in sicurezza per l’operatore e per l’azienda stessa, richiede l’intervento dell’importatore che a sua volta deve avere un’officina adeguata alla necessità, con elettricisti, meccanici e progettisti con una conoscenza ben collaudata di quello che devono fare. Solo così l’azienda evita non solo gli incidenti, ma anche enormi perdite di denaro, per non parlare delle conseguenze penali.