Il direttivo di Argi ha incontrato la stampa tecnica di settore per illustrare la situazione del mercato a inizio 2012 e in vista della prossima drupa, analizzando l’andamento del comparto grafico in rapporto con la produzione industriale dal 2008 a oggi. Ne emerge un quadro non certo esaltante, ma neppure così fosco come ci si può immaginare.

I dati relativi agli scenari del settore sono stati illustrati e commentati da Francesco Crotti, presidente di ARGI a un anno dalla sua nomina.
Nel confronto con i principali Paesi dell’Unione Europea (Germania, Francia, Regno Unito e Spagna), l’Italia denuncia le sue problematiche evidenti soprattutto nel calo della produzione industriale e nella stretta creditizia, da cui emerge un quadro ancora poco confortante per la stampa commerciale, mentre la cartotecnica, grazie sia all’alta qualità dei convertitori italiani, sia all’export, si presenta un quadro con prospettive migliori, certamente superiori alla maggior parte dei Paesi vicini.

Andamento a confronto tra produzione industriale e comparto della stampa negli USA

Aggiungiamo, ai dati forniti da ARGI, quelli provenienti dalla US Federal Reserve in cui si nota ancora di più a livello americano, il divario tra il mondo della stampa ancora in forte calo, a parte un timido inizio di ripresa in questi mesi, a fronte di una crescita in atto, pressoché continuativa, nella produzione industriale a partire dal 2009.

Calano gli investimenti pubblicitari

Ciò che emerge subito, in senso negativo, dai dati ISTAT e Watch Insights aggiornati a novembre 2011, è il calo notevole degli investimenti pubblicitari sulla carta stampata: dopo una diminuzione del 4,3% nel 2010 rispetto al 2009, si registra un -5,4 nel 2011 rispetto al 2010 (quindi -9,8% nei due anni).

Andamento in Europa nel settore della stampa

Questo a fronte di un calo dell’1,1% della produzione industriale nell’ultimo anno, dato che ritroviamo anche nei principali paesi UE presi in confronto, esclusa la Germania in forte crescita. Gli stessi dati, riferiti al solo settore della stampa indicano un  andamento negativo, dove solo Germania e Spagna hanno registrato nell’ultimo anno un incremento percentuale.

Scomposizione effetti di crescita

Ma come emerge dalla scomposizione degli effetti di crescita è interessante osservare che solo la Spagna ha avuto un andamento positivo negli investimenti (effetto settore) pur a fronte di un forte calo dell’effetto sistema (l’economia in generale). L’Italia, pur negativa su tutti i fronti, mostra di aver ‘tenuto’ di più laddove le aziende si sono mostrate in grado di affrontare il mercato con capacità organizzative e produttive.

La cartotecnica

Andamento settore cartotecnico

Meglio il settore cartotecnico in cui l’Italia, pur non avendo avuto un andamento positivo nell’ultimo anno, si allinea a Germania e Spagna, mentre Regno Unito e, soprattutto, Francia mostrano cali notevoli.
Dalla scmposizione degli effetti di crescita nel comparto cartotecnico notiamo che l’Italia ha avuto un andamento decisamente confortante (+6,4%) relativamente all’effetto settore (investimenti) in cui si trova appena sotto la Germania (la Spagna ha un incremento percentuale maggiore, ma solo perché partiva da una base molto distante dalla nostra).

Scomposizione degli effetti di crescita in cartotecnica

Decisamente negativi Regno Unito e Francia.
A maggior ragione, l’andamento dell’industria cartotecnica italiana è da prendere positivamente se mettiamo l’effetto di settore positivo in confronto con un effetto di sistema decisamente molto più negativo di quello degli altri paesi.
In sintesi, Francesco Crotti ha evidenziato come negli ultimi anni, gli anni della crisi, si sia passati da un eccesso di domanda a un eccesso di offerta, soprattutto nel 2009, cui si aggiunga la stretta creditizia da parte delle banche che non permettono alle aziende di programmare gli investimenti.

Vendita macchine

Per quanto riguarda le aziende produttrici il forte calo nelle vendite, registrato nel 2011 è da mettere in relazione all’attesa della drupa 2012: molte aziende, dopo aver investito nel 2008, restano in attesa di vedere cosa emergerà da questa edizione che aprirà il 3 maggio, anche se non riteniamo che questo fattore sia molto influente sull’andamento generale.

Andamento vendite macchine

Un dato significativo emerge nel settore della prestampa, dove a un forte calo di vendite nelle attrezzature, fa riscontro una tenuta negli investimenti in servizi, soprattutto di manutenzione programmata. Per quanto riguarda le lastre, il calo di vendite è stato fisiologico negli ultimi tre anni, legato al calo di commesse, con una crescita solo nelle lastre processless.

Andamento del mercato di prestampa

Altro dato interessante è quello relativo alla vendita di macchine da stampa (offset e digitale): forte il calo dopo il 2008 con una lieve ripresa nel 2010, mentre l’incremento (+20%) si registra solo nel grande formato, con il piccolo formato (35/50) maggiormente penalizzato.

Consumi di lastre per tipologia

Se però distinguiamo tra offset e digitale (sopra le 70 pagine) troviamo che quest’ultimo settore va sotto la soglia 0% solo nell’ultimo anno (-25,7%), mentre è stato positivo nel 2009 (+6,7%) e nel 2010 (+55,0%); le macchine offset sono invece sempre in negativo: – 54,0% nel 2009, – 8,5% nel 2010 e – 36,5% nel 2011.

Andamento del mercato macchine per formato

Sempre in riferimento alle attrezzature vendute positivo solo il comparto cartotecnico dal 2009 (+6,1%), + 3,8% nel 2010 e + 9,2% nel 2011 (unico settore positivo in questo ultimo anno).
Negativo sotto tutti gli aspetti il fatturato del dopostampa in generale e della legatoria in particolare.

Andamento del mercato del poststampa

 

Commento

A fronte di questi dati e dalla discussione seguita a questa presentazione, Francesco Crotti ha dato alcune indicazioni, come emergono del resto sul campo, che oggi e nel prossimo fututo, l’imprenditore deve guardare non tanto alle tecnologie, quanto piuttosto all’organizzazione. Un suggerimento molto significativo, tanto più che viene da chi rappresente proprio le attrezzature, ma realistico. oggi l’azienda per vincere (o almeno per sopravvivere) deve saper gestire una organizzazione interna in senso lato: maggiore flessibilità degli operatori, dimenticando il paradigma del “far girare le macchine”.
Possono esserci macchine ferme ma avere un andamento positivo, ha detto in sostanza Crotti, ma con pochi operatori, pur di essere flessibile a essere operativi nei momenti di reale necessità.
La non prevedibilità delle commesse, può rendere necessario una sosta in alcuni giorni della settomana, per dover poi recuperare su tre turni nel fine settimana. Gli operatori devono quindi essere consapevoli, che salvaguardare il posto di lavoro può anche significare la necessità di rendersi flessibili, e disponibili, sotto questo aspetto. Un altro plus, ma che va gestito con una organizzazione ottimale (e di questo abbiamo già parlato in precedenza in un editoriale cui rimandiamo) è la capacità di gestione dei collegamento web con i clienti. Non intendendo con web un rapporto spersonalizzto, ma al contrario un rapporto continuativo e diretto, dove il cliente possa essere in grado di seguire la propria commessa senza muoversi dall’ufficio.

Il trend dell'industria grafica 2012