Dgitalizzati i più antichi manoscritti collezionati dai Medici

Sono 1.655 le opere del Fondo Plutei che saranno liberamente consultabili via internet – dal 19 novembre 2009 – grazie all’imponente progetto di digitalizzazione che Siav, in associazione con CESEPI, sta conducendo presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, una delle più prestigiose raccolte di manoscritti al mondo.

Tra questi ci sono tesori come il Virgilio Laurenziano, la più antica copia integrale dell’opera virgiliana revisionata da Turcio Rufio Aproniano Asterio alla fine del V secolo, e alcuni Autografi di Petrarca e Boccaccio.

L’impegno di Siav S.p.A. – società di sviluppo software e servizi di consulenza e outsourcing nell’ambito dei processi di gestione documentale – nel progetto fiorentino è cominciato nel luglio del 2008 e porterà entro dicembre 2010 al completamento dell’acquisizione e della messa in rete di circa 3.900 codici e autografi d’epoca medievale e rinascimentale, accumulati negli anni dalla passione di Cosimo e Lorenzo de Medici. Un progetto interamente finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il primo di tali proporzioni in Italia per la mole dei manoscritti e per il valore culturale delle opere, e parte della più ampia iniziativa di creazione della Biblioteca Digitale Italiana.

La lavorazione dei documenti conservati nella Biblioteca disegnata da Michelangelo, è stata condotta da Siav e CESEPI con l’ausilio delle più recenti e sofisticate tecnologie di ripresa digitale, garanzia di una elevata qualità delle immagini digitalizzate e di attenzione alla cura dell’integrità dei preziosi documenti originali.

L’acquisizione delle immagini è avvenuta utilizzando quattro speciali scanner dedicati a oggetti d’arte e studiati ad hoc per evitare danneggiamenti ai codici, sia dal punto di vista meccanico sia riguardo all’illuminazione durante la scansione. I tempi di esposizione alla sorgente luminosa sono stati ridotti e sono state eliminate le emissioni di raggi infrarossi e ultravioletti, suscettibili di compromettere lo stato di conservazione dei manoscritti. Le immagini sono state elaborate in tre formati diversi, in base al tipo di utilizzo: è stato realizzato in primo luogo un master d’archivio, in formato non compresso, utile alla conservazione sul lungo periodo e a eventuali riprese successive. Per la condivisione online locale (in biblioteca) e da remoto (sul web), sono state invece adottate forme compresse. La compressione effettuata è di tipo dinamico, ossia analizzata in funzione dell’opera, in modo da garantire un’ottima leggibilità salvaguardando la risoluzione e consentendo all’utente di ingrandire la pagina del manoscritto per esaminarla nei dettagli.