Pilot Italia, è l’unica azienda privata (le altre sono A2A e Fondazione Cariplo di Banca Intesa) che ha deciso di contribuire al restauro all’affresco di Leonardo da Vinci nella Sala delle Asse, al castello Sforzesco di Milano.  Il progetto intende riportare alla luce il capolavoro dimenticato che fu dipinto nel 1498.

La Sala delle Asse ha una storia travagliata. Voluta da Ludovico il Moro e affidata al geniale artista, inventore e innovatore, chiamato dallo Sforza a Milano, dopo aver iniziato nella bottega del Verrocchio e essersi affermato non solo come artista ma soprattutto inventore, ebbe un arresto l’anno successivo, quando il Moro dovette abbandonare la città per l’arrivo del Re di Francia, Luigi XII. Iniziava cosí il Cinquecento con Milano che fu per un lungo periodo sotto le dominazioni straniere, prima i francesi, poi gli spagnoli. La Sala delle Asse, di 15 metri per lato e un’altezza di 10 metri e mezzo, che si trova nel torrione del Falconiere, fu adibita a scuderia per i cavalli e magazzino per l’artiglieria e quindi le pareti furono intonacate con calce bianca. L’opera di Leonardo fu cosí dimenticata.

Il Castello Sforzesco divenne proprietà del Comune di Milano dopo l’Unità d’Italia. Nel 1901 furono avviati i lavori di restauro, ma quelli nella Sala delle Asse, le cui tracce di pittura furono rinvenute sulla volta grazie alle ricerche dell’architetto Luca Beltrami e dello storico tedesco Paul Müller-Valde nel 1893 sono stati, purtroppo, invasivi alterando l’affresco originale, con importune aggiunte al disegno originale vinciano.

Nel 1954, nel corso di una seconda fase di restauro il disegno di Leonardo da Vinci, viene messo in luce con l’eliminazione o quanto meno l’alleggerimento delle aggiunte a colori vivaci di inizio novecento.
Si giunge cosí al 2013 quando inizia la terza fase di restauro, dopo sette anni di approfonditi studi scientifici che ne verificano la possibilità di recupero. I disegni e le campiture scoperte in questa fase furono presentate in anteprima nel 2019.
A dieci anni dall’inizio di questo periodo preparatorio, parte ora la fase finale con un restauro accurato e rigoroso che ridarà finalmente vita a una delle opere meno conosciute, per non dire sconosciuta, del grande artista inventore.

L’intero lavoro, per il valore di un milione e mezzo, avrà la durata di tre anni, di cui diciotto mesi per il restauro vero e proprio.
Va dato merito all’etichettificio Pilot Italia per aver voluto sostenere, anche con il lavoro del proprio staff tecnico, alla realizzazione di quest’opera.