Con questa intervista ad Aurora di Giuseppe, coordinatrice editoriale di PAV Edizioni, entriamo nel merito delle Case Editrici non a pagamento, per scoprire che cosa l’ha spinta in questa avventura e quali sono le difficoltà che incontra un piccolo editore.

Iniziamo l’incontro con Aurora per far conoscere questa casa editrice, che nasce come Associazione Culturale, e la sua attività. Ci racconti, per iniziare, com’è nata l’idea di creare PAV?

«Grazie, Wilma, per questa domanda perché entra subito nel vivo: noi fondatori della PAV edizioni siamo in origine autori, amiamo la scrittura, e ci siamo scontrati più volte con le case editrici a pagamento. Pensi che per il mio primo libro, inviato a varie case editrici, sono arrivati a chiedermi anche cinque milioni di lire

Un problema per molti autori, anche se bravi. E quindi, mi spieghi qual è la vostra mission?
«Sconfiggere le case editrici a pagamento e i leoni da tastiera. Perché oggi uno scrittore non deve avere a che fare con approfittatori senza scrupoli, con discriminazioni e con persone che hanno poco a che fare con la scrittura e molto con il bullismo

Bene, allora cerchiamo di conoscere meglio, anche per i non addetti ai lavori, il difficile mondo della piccola editoria. Com’è strutturato il vostro team?
«Siamo tre fondatori: Pietro, Aurora, Vincenzo. Da qui l’acronimo PAV. Ma molte sono le persone che collaborano con noi. Forse non ci crederà ma all’interno della PAV a curare le nostre pubblicazioni ci sono tre grafiche, cinque editor di vario livello, tre persone che valutano i testi. In piú, mia figlia Laura, che si occupa dei contatti con gli autori, dei contratti, delle spedizioni… tutto sotto la supervisione del direttore editoriale e mia come coordinatrice editoriale

Quali servizi offrite all’autore che intendete pubblicare?
«Valutazione e cura del testo, pubblicazione, diffusione, promozione. È chiaro che, detto così, sembra tutto facile. In realtà dietro ogni libro c’è un grande lavoro, che parte dalla valutazione del manoscritto. Se il testo viene accettato si arriverà, dopo editing e impaginazione e tutta la cura possibile, alla pubblicazione. Poi il testo viene inviato al distributore, che prende una bella fetta dal prezzo di copertina, e inserito nei circuiti di promozione, tramite social e fiere. Ma una bella parte di promozione deve arrivare dall’autore

Com’è strutturata PAV a livello di grafica e stampa?
«Come dicevo, le grafiche lavorano all’interno della casa editrice, mentre per la stampa ci appoggiamo a vari laboratori

Quali sono i generi che pubblicate?
«Abbiamo a catalogo diverse collane: gialli, noir, storie di vita, romanzi storici, romance, poesia, saggi, favole, fantasy

Come arrivano a voi gli scrittori e come selezionate gli autori che intendete pubblicare? Si rivolgono a voi autonomamente tramite passaparola, vi scoprono attraverso internet, attingete al bacino dei concorsi letterari?
«Credo che la maggior parte arrivi tramite internet, altri per passa parola. Ma le garantisco che sono molti che arrivano a noi. Poi ovviamente non tutti vengono accettati.»

I tempi di attesa per una risposta sono lunghi? Date un preliminare cenno di eventuale interesse esaminando sinossi e biografia, o attendete di leggere tutto il testo?
«I tempi di attesa per la valutazione solitamente sono di 30 giorni fino a un massimo di 60. Trascorso tale termine, l’autore può considerarsi non scelto. Non leggiamo le biografie di proposito, ma solo il contenuto, in quanto un autore potrebbe essere un avvocato o un medico e non saper promuovere il proprio libro, oppure aver vinto cento premi ma con un testo che non ci piace. Mentre i tempi di attesa per la pubblicazione sono di 6 mesi, a volte anche un anno

Vorrei approfondire un tema molto sentito dagli autori. Quali difficoltà incontra una piccola casa editrice nel post pubblicazione, nella collocazione del proprio catalogo nella vendita online e tramite librerie?
«Siamo una piccola realtà, quindi ci sono molte difficoltà. Un esempio è il catalogo MetAlice, in cui qualsiasi libro dovrebbe essere catalogato allo stesso modo. Infatti, ogni libro di qualsiasi casa editrice, anche delle grandi case editrici, possiede un ISBN, che dà diritto a essere inserito in un unico catalogo. Purtroppo, però, anche questo catalogo richiede un pagamento. Per essere inserito con immagine di copertina, quarta e tutte le descrizioni del prodotto, va pagato un tot a libro, altrimenti risulterà senza immagine. Abbiamo provato a non farlo, ma purtroppo ci siamo resi conto che è impossibile se non si vuole essere tagliati fuori.»

Per non creare confusione con la nostra rubrica MetaAlice – il cui nome è nato prima sulla scia dei blog MetaPrintArt, MetaInItaly e MetaTrend –, precisiamo che il catalogo MetAlice di cui parla Aurora, è il nuovo servizio di Informazioni Editoriali rivolto agli editori che integra il Catalogo dei Libri in commercio che, a partire dal 2022, inserisce i nuovi titoli gratuitamente solo per un sottoinsieme di informazioni come: EAN, tipologia di prodotto, nome dell’autore, curatore, illustratore, titolo dell’opera, marchio editoriale, pagine, peso e misure, data di pubblicazione, stato editoriale, prezzo, catalogazione di base. Mentre le informazioni a pagamento, riguardano l’immagine di copertina, la descrizione, la catalogazione completa, la tipologia dettagliata del prodotto, il tipo di edizione, la collana, le illustrazioni e la lingua del testo.
Va da sé che senza copertina un libro non viene identificato, e senza descrizione del contenuto non si sa quale tema affronti, quindi sono dettagli importanti da inserire sugli store online, ma dal 2022 sono a pagamento.

Aurora, che cosa pensano gli altri editori di questa novità del catalogo a pagamento? Avete parlato tra voi di questo cambio di rotta?
«Gli altri editori, in molti a quanto mi risulta, si sono lamentati come noi. Inizialmente, quasi nessuno ha aderito, ma ora credo che stiamo accettando tutti, anche perché non si può vedere il proprio lavoro discriminato – o meglio – messo in rete senza immagine di copertina e senza descrizione. Anche gli autori si sono lamentati, perché hanno visto il proprio libro buttato lì, in rete come se fosse uno straccio

Avete rivolto le vostre lamentele a MetAlice o a chi di dovere?
«Con MetAlice ci siamo lamentati in tanti – credo – ma solo in via ufficiosa

Quindi vi siete scontrati contro un muro di gomma, si sono dimostrati sordi al malcontento?
«Eh, sì purtroppo

Come fate promozione, quali sono i canali utilizzati per pubblicizzare e far conoscere la CE e gli autori?
«Tramite fiere, social, canali radio, blogger. Partecipiamo alle fiere del libro, ci serviamo dei social quotidianamente, abbiamo dei blogger a cui mensilmente inviamo le nuove uscite e ci sono due canali radio che ci supportano e settimanalmente intervistano i nostri autori: “Radio non uno di più”, dove il mercoledì sera c’è una rubrica denominata “La PAV racconta” e il portale “Barnabò” che ogni quindici giorni contatta un autore e lo intervista. C’è anche una rivista bimestrale: “PAV Edizioni Magazine”, uscita da gennaio 2023, ad aprile uscirà il prossimo numero marzo-aprile, in cui inseriamo le interviste agli autori, i nostri concorsi e i Premi letterari italiani ed esteri più importanti, le fiere a cui partecipiamo

Avete programmi nuovi per il futuro?
«Le idee sono tante, difficile portarle avanti tutte. Posso dire che siamo molto attivi, creiamo concorsi, ci incontriamo spesso con gli autori, organizzando appunto convention, oppure incontri letterari

Come vedete il futuro dell’editoria?
«Sul futuro dell’editoria, non so, non ci voglio pensare. Io credo in una editoria sana e pulita, senza discriminazioni, dove è anche ammesso sbagliare. Sogno un’editoria che non sia a pagamento, librerie che ti ospitano senza creare problemi, autori emergenti che abbiano le stesse identiche possibilità di un autore di spessore. Lo stesso per i concorsi: noi proviamo ogni anno a partecipare al Campiello con i nostri titoli, cerchiamo di farci notare dal premio Strega. Risultato? Te lo lascio immaginare. Mi creda, molti dei nostri titoli sono molto validi

Recentemente abbiamo pubblicato un articolo “L’editoria è malata” In parole povere, qual è il problema dell’editoria?
«Forse ormai c’è troppo il fai da te, sembra che vada di moda, ma credo che siano due le cose che stanno rovinando l’editoria: le case editrici a pagamento e il self publishing

Grazie Aurora e auguri anche per gli autori che ospitate.

PAV Team

Il team dei fondatori di PAV Edizioni: Pietro, Aurora, Vincenzo