Prendo in prestito il titolo di questa mostra d’arte in cui gli autori narrano la loro visione ‘miraggistica e distopica’ della comunicazione e della società di oggi, per condividere alcune considerazioni, perché la comunicazione, mai come oggi, è deviata, è irreale, distopica, portatrice di miraggi.

Proprio nel mese di agosto ci hanno lasciato due Maestri della Comunicazione: Piero Angela, con la sua tecnica basata sui fatti, sulla preparazione e sul dimostrabile. E Miĥail Gorbaĉiov, il padre della Trasparenza nella Comunicazione.

Purtroppo entrambi questi insegnamenti sono oggi disattesi, non solo in politica con le promesse alle quali non crede neppure chi le fa (ma ci credono molti ingenui), che se ci crede ci sarebbe da dubitare sulla loro capacità di intendere e volere, ma anche e malauguratamente nel mondo della comunicazione industriale, soprattutto quando si parla di sostenibilità, dove ognuno dice la sua senza un minimo di aderenza alla realtà. Il ‘greenwashing’ domina anche sulle etichette e il packaging dei prodotti, su cui tutto è riciclabile, tutto è ‘verde’, tutto è amico dell’ambiente, tutto a impatto zero. Anche quando, quasi sempre, non è vero.

Questi ‘comunicatori’ sanno benissimo di non dire la verità, ma sanno benissimo che i destinatari della loro comunicazione abboccano (come abboccano ai prezzi espressi in ,99 €).

Questi sono i miraggi della comunicazione.

Poi c’è la distopia (che è il contrario dell’utopia). E qui gli esempi li abbiamo continuamente davanti agli occhi (soprattutto se abbiamo uno smartphone): e si chiamano ‘fake’ e informazioni complottiste, che hanno successo nell’alimentare discorsi da salotto o piuttosto da bar, che tutto dicono ma nulla risolvono.

E allora sarebbe meglio imparare dai Maestri della Comunicazione. E  ‘fare anche noi la nostra parte, in questo mondo difficile‘.