Si è riunita il 31 agosto la Commissione Carte Cartoni di CCIA, sotto la guida di Vittorio E. Malvezzi, nel corso della quale sono stati esaminati e discussi gli indici aggiornati sulla congiuntura internazionale. Rimandando alla segreteria della Commissione per tutti i dettagli, riportiamo qui alcuni spunti.
Come per i mesi scorsi si esaminata la situazione relativa a una disoccupazione da cui risulterebbe che negli USA i dati (3,50%) siano alquanto falsati. Per chi pensa che le cose vadano male solo in Europa e in Italia, si rileva che in America sono molti coloro i quali fanno un doppio lavoro, non in nero (che là non si può) e a tempo pieno. Ciò nonostante, il 43% degli americani acquista solo generi alimentari essenziali e continua ad accumulare debiti.
Tra i timori dominano le preoccupazioni per l’inflazione e la violenza alla pari con le spese per la salute.
Opinioni contrastanti sul calo del prezzo del petrolio a confronto con quello del gas: anche qui si parla di dati falsificati e tenuti nascosti.
Inflazione
Naturalmente l’impennata dei prezzi si nota anche in Europa con un 9,8% negli ultimi mesi con un minimo per la Francia (+6,8%) e un massimo per la Lettonia (+21,3%) mentre l’Italia con un 8,4% è tra i Paesi messi meglio (se così si può dire) al quinto posto e sotto alla media della zona Euro.
Nonostante ciò – si legge nelle note di Vittorio Malvezzi – complice l’impennata dei prezzi delle materie prime e l’incapacità dell’Europa di sganciarsi dai combustibili fossili russi in pochi mesi, si è venuta a creare una situazione unica: in Russia la merce scarseggia ma, a causa del surplus nella bilancia commerciale, il mercato finanziario “affoga” in valuta estera (dollari e euro). E il rublo, che non trova un mercato all’estero, si è rafforzato al punto tale da essere nominato come “la più forte valuta del mondo” del 2022: in un anno ha guadagnato oltre il 40% sul dollaro statunitense.
(Fonte: https://www.wired.it/article/russia-dati-economici-sanzioni-disastro/ )
E in Germania? Qui le vendite al dettaglio sono diminuite dell’1,6% in giugno contro le previsioni di un aumento dello 0,2%, causa l’aumento dei prezzi, che pesa sull’accessibilità economica dei consumatori, una inflazione ‘importata’ che porta alla recessione. Anche in Germania cala la spesa : del 3,3% quella dei prodotti non alimentari, e del 1,6% dei prodotti alimentari, con un massimo nell’abbigliamento con un calo del 5,4%.
Fallimenti
Preoccupante la situazione dei fallimenti, il cui numero continua a crescere. E non stiamo parlando di Italia. Se ci limitiamo alla Svizzera, la regione di Zurigo è una delle più colpite, con un aumento di fallimenti del 52%.
A livello Eurozona sono in calo tutte le attività per il secondo mese consecutivo, mentre si si azzera la crescita del settore servizi.
“Si può quindi concludere che il rapporto debito/PIL di Maastricht del 60% – che è ancora più irrealistico alla luce dell’aumento dei livelli di debito in molti Paesi durante la pandemia da Covid19 – dovrebbe essere adeguato a riflettere i cambiamenti nel contesto macroeconomico che esistono già da diversi anni.”
Italia
In Italia prosegue il declino della produzione industriale e il livello di fiducia è tra i più deboli mai registrati. Va da sé che il debito pubblico italiano è a un livello record (personalmente non sappiamo come possano certi politici in campagna elettorale promettere mari e monti e riduzione delle tasse a pioggia). Intanto dal PIL si rileva un’economia che “pur con tutte le criticità tipiche del nostro Paese, resta resiliente” con una crescita superiore alle attese.
Per maggiori informazioni, oltre alla Commissione della CCIA, vmalvezzi@gmail.com
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