Print4All 2025: poca innovazione, cartotecnica protagonista e uno sguardo critico al futuro della fiera

Cosa ti ha colpito al Print4All?” È stata probabilmente la domanda più ricorrente tra gli operatori del settore durante la recente edizione della manifestazione milanese dedicata al mondo della stampa e del converting. Una domanda che, per molti, ha avuto risposte tutt’altro che entusiastiche.

Un’edizione sotto tono

L’impressione generale è stata quella di una fiera senza grandi novità. Le tecnologie di stampa analogica, e in particolare l’offset, sono risultate pressoché assenti, lasciando spazio a pochi aggiornamenti in chiave Industry 4.0 o 5.0 delle macchine esistenti. Un segnale chiaro per dire che il settore sta attraversando una fase di consolidamento più che di vera innovazione.

L’assistenza prima di tutto

Ciò che invece è emerso con forza dalle conversazioni con espositori e visitatori è la crescente esigenza, da parte dei clienti, di un supporto post-vendita rapido, affidabile e qualificato. Le aziende cercano sempre più una consulenza tecnica mirata: vogliono essere guidate nella scelta di macchinari e accessori che rispondano realmente alle loro necessità operative, evitando soluzioni “a catalogo” che rischiano di diventare investimenti poco efficaci.

l digitale si nobilita

Anche nel campo della stampa digitale, si nota un’evoluzione non tanto nei macchinari, quanto nella qualità del prodotto finito. La richiesta di stampa nobilitata ‒ con effetti speciali, verniciature, rilievi e finiture premium ‒ si estende ormai al digitale, segno che anche in tirature ridotte non si è più disposti a rinunciare all’impatto estetico.

Cartotecnica al centro

La vera protagonista di Print4All 2025 è stata però la cartotecnica. Sempre più aziende di stampa tradizionale stanno facendo il loro ingresso in questo settore, con una domanda crescente per macchinari specifici per la produzione di astucci. La stampa resta comunque al centro della produzione, cuore pulsante di ogni lavorazione.

Affluenza in calo e pubblico poco internazionale

I numeri non hanno sorriso all’organizzazione. L’affluenza è risultata inferiore rispetto alle edizioni precedenti, e a ravvivare i padiglioni è stata soprattutto la concomitanza con IPACK-IMA, evento molto più dinamico e frequentato, specie per chi lavora nell’imballaggio. La presenza straniera è apparsa ridotta, con un rapporto stimato di 80/20 tra visitatori italiani e internazionali.

Sguardo al 2027, ma con qualche dubbio

Infine, non sono mancati i malumori riguardo alla frequenza della fiera. La prossima edizione è già stata annunciata per il 2027, a soli due anni di distanza, una scelta che alcuni espositori hanno accolto con perplessità, soprattutto se confrontata con eventi di respiro mondiale come drupa, che mantiene la cadenza quadriennale. La sensazione è che serva più tempo per permettere al mercato di evolversi e presentare vere novità.

In sintesi

Print4All 2025 lascia l’amaro in bocca a chi si aspettava uno slancio tecnologico o strategico. La fotografia scattata dalla fiera è quella di un comparto che riflette e cerca direzioni più che offrirne. In attesa del 2027, la sfida resta aperta: innovare non solo nei macchinari, ma nel modo di intendere e vivere l’industria della stampa.