Una volta al mese in Camera di Commercio a Milano si riunisce una delle tante Commissioni specialistiche: la nostra si occupa della filiera della carta, stampa e comunicazione.
Prima di iniziare a fotografare i prezzi, viene la parte che io trovo più interessante: gli esperti camerali fanno un giro d’orizzonte per confrontare le reciproche visioni sui mercati.
Da qualche anno anticipiamo i dati che per lo più vengono buttati in grafici e proiettati.
Un modo asettico per fotografare appunto una situazione reale e concreta, su cui poi si possono avanzare interpretazioni e azzardare ipotesi per il futuro.
È un modo in più per garantire trasparenza a quello che viene detto.
La prima cura della Universitas Mercatorum di Mediolanum – questo marchio aulico te lo trovi perfino sotto i piedi come entri in CCIAA – è proprio garantire correttezza, trasparenza e affidabilità ai dati.
Poi viene la fase della comunicazione che una volta si affidava praticamente allo storico mercuriale dei prezzi. Oggi è più che mai vivo e vegeto.
Si è però evoluto e si affianca a quelle vie di comunicazione che vanno sotto il nome di new media.
I grafici che seguono vengono dall’ultima riunione mensile di fine ottobre 2014 e pur avendo l’autorevolezza di fonti qualificate, ai Commissari esperti viene lasciata ogni responsabilità. Le fonti camerali seguono vie ufficiali, spesso a pagamento, che trovi online.
Stati Uniti
Come sempre, cominciamo il giro dagli USA: ci piaccia o no, dopo il 1492 molto parte da lì.
Il PMI è un indice creato da Markit, una società di studi sull’andamento dei mercati. Una logica di base semplice, chi mi legge sa che sono un grande ammiratore della sua logica stringente e grande semplicità di partenza. Se i capi uffici acquisti, questa la traduzione letterale dell’acronimo, non comprano, è logico che le cose stiano andando maluccio. Spesso altri indici finiscono col confermare, con il r ritardo però di mesi, i dati anticipati da Markit quasi in tempo reale. E’ il caso dei due grafici che confermano il buon andamento di occupazione e produzione.
Studenti, risultati ottenuti nelle diverse branche di studi, messi a confronto con il reddito delle famiglie di provenienza. Anche oltre oceano chi parte col piede giusto si trova in grande vantaggio.
Che sia giusto o meno, questo è quello che dicono i grafici. Sta a rettori universitari e pubblici amministratori rifletterci sopra e trarne conclusioni operative.
Indice PMI USA della produzione.
Un dato flash, cioè calcolato su dati non finali, proprio per sfornare indicazioni valide e aggiornate.
Per esperienza posso dirti che il dato finale che di solito arriva dopo 7 o 8 giorni, non si discosta di molto. In genere rettifica solo la seconda cifra decimale di una percentuale. Qui (v. grafico qui sotto l’Indice mette in guardia su una caduta dei livelli rispetto allo scorso mese, ma per ora tra su e giù, il trend continua ad essere positivo.
Il greggio ci riserva delle sorprese, sembrava non ce ne fosse più e che fatalmente per l’elementare legge della domanda ed offerta, il prezzo avrebbe dovuto schizzare su verticalmente – qualcuno cerca di ricostruire situazioni, stimoli e concause.
Personalmente ho sempre delle riserve sui dietrologi.
Sai, mi torna in mente il vecchio adagio che del senno di poi… Ma chi ha fatto lo studio è gente seria, se non servirà a predirci dove sarà il grafico domattina, può dare delle indicazione sui fatti macroeconomici validi in termini di trend.
Trasvolata atlantica…
… e piombiamo in Europa.
Atterriamo in Germania – sarà anche “über Alles” ma c’è fiacca pure qui – l’Indice che vediamo, lo Zew, è un indice che rappresenta l’andamento dell’economia in Germania ed è molto seguito nella grüne Deutschland.
Da molti mesi è in costante discesa. Andemm benn !
Al di là dei luoghi comuni è bene fidarsi di quello che dicono i grafici.
Con un cicinin di buonsenso nel leggerli, rendiamo più difficile la vita ai politici che cercano di farci su.
La diagnosi relativa alla Germania viene spietatamente confermata dal secondo indice per importanza: l’IFO.
Questo è un indice del sentiment corrente, meno concreto se vuoi, ma addirittura molto più pericoloso per il potere devastante che può generare un diffuso sentimento comune. Come vedi, i diversi aspetti esaminati sono tutti negativamente concordi: Clima d’Affari, Situazione Andamento Affari, Aspettative.
Germania – le previsioni parlano di una crescita di prodotto che regge e di una produzione destinata a rafforzarsi. La differenza tra gli indici che abbiamo visto prima e il PMI è che il pessimismo dei primi era dovuto allo sguardo rivolto al passato, mentre il PMI guarda al futuro.
A conferma di questo cauto ottimismo, consideriamo come dalla fine dell’anno scorso l’Indice sia costantemente ben al di sopra della fatidica linea dei 50, indicato nel grafico qui sopra a destra.
Italia
Ed eccoci su quello che nel Risorgimento veniva chiamato il patrio suol.
Italia – andamento stagionale del clima di fiducia.
Il trend del sentiment per Manifattura, Dettaglio e Clima Generale.
Verrebbe da dire che con primavera ed estate erano fiorite le speranze e al rientro dalle vacanze, dato e non concesso che siano state fatte, c’è stato un brusco risveglio.
PMI di settembre.
Markit ci abitua a un aggiornamento quasi in tempo reale e sorprende un dato così “vecchio”, almeno per i suoi canoni. In realtà mentre per altre nazioni ci sono dati flash che anticipano con grande approssimazione il dato finale che viene rilasciato all’inizio del mese, per l’Italia disponiamo solo dei dati finali.
Quindi una riunione di CCIAA che avviene di solito l’ultimo mercoledì del mese, necessariamente può disporre solo del PMI italico di inizio mese e relativo ai dati del mese precedente. L’unica considerazione positiva che si possa fare guardando il grafico, è che la caduta dell’Indice sembra essersi fermata proprio sulla linea di spartizione tra la situazione favorevole e il ristagno.
Giustizia – si fa per dire, neh ! uno dei punti negativi che penalizzano il patrio suol e ne abbattono drammaticamente l’attrattiva nei confronti degli investitori esteri, è proprio il modo come viene amministrata la giustizia in Italia. Un parziale indicatore è dato dal numero di giorni di durata di un procedimento giudiziario.
Considerando il confronto con gli altri, una persona di esasperata sensibilità come me, può rischiare serie turbe.
Raccolta Pubblicitaria Giornali – come sappiamo ben poco della macchina che sforna un giornale, viene pagato da abbonamenti e acquirenti. La pubblicità è il vero pilastro, quindi importanza vitale è tenere sotto controllo il suo andamento. Ad agosto il progressivo dice -10%. Se proprio vuoi cercare lati positivi, consolati pensando che nei mesi precedenti il dato era anche peggiore.
Raccolta Pubblicitaria Periodici – Suppergiù siamo lì.
Il dato è appena un cicinin peggiore: – 11%
Mercato Pubblicitario – Tutto negativo. Gli unici che tendenzialmente reggono sono i dati riferentesi ai new media, ma come puoi vedere raffrontando i volumi, hanno ancora scarso peso in relazione alla globalità degli investimenti.
Amazon come Editore – una bella fetta del proprio fatturato, Amazon la ricava vendendo libri ed altri media di comunicazione e divertimento. Mezzo di distribuzione ideale per vendere prodotti digitali come ormai si sta trasformando il libro. Oggi Amazon adotta una politica particolarmente aggressiva, tipo biblioteca circolante. Mi paghi un tot al mese e puoi scaricare tutto quello che vuoi. Qui siamo ancora al mercato USA, ma non ti preoccupare. Il mese dopo, quindi mentre leggi è già avvenuto, c’è stato l’annuncio anche per il mercato italico. Nessuna meraviglia che mese dopo mese i consumi di carta siano sempre in discesa.
Produzione Industriale – Indice di agosto rilasciato da Istat – Il leggero aumento rispetto al mese precedente non deve trarti in inganno.
In agosto, per i numeri di grandezza ridotta, può succedere tutto e il contrario di tutto.
Il trend disegna un grafico dal pattern preoccupante.
Bilancia Commerciale – L’Istat ci rilascia i dati dei flussi commerciali ad agosto.
Il saldo della bilancia commerciale è l’unico dato decisamente positivo che da molti mesi sorregge le sorti economiche della nostra disastrata repubblica.
Al di là che salgano o scendano import ed export, come in una casa ben amministrata, le entrate superano sempre le uscite con una regolarità inusuale nel nostro paese.
Cassa Integrazione – La CIG sale a 85,45 milioni di ore in settembre da 72,6 in agosto. Il dato in sé ha un valore indubbio, non è mai piacevole che aumentino le ore di CIG che costituirebbero una disoccupazione latente, se volessimo confrontarci con analoghe statistiche di altri stati. Però ricaviamo più informazioni se consideriamo un trend annuo e lo raffrontiamo all’andamento nell’anno precedente.
Gli andamenti nei due anni successivi sono abbastanza analoghi, il che è motivo di seria preoccupazione. Non si ottiene alcun miglioramento, nonostante le migliaia di teste tagliate (v. grafico sotto a destra).
Vendite al Dettaglio – Andamento decisamente negativo. Nonostante il dato anomalo di aprile che aveva fatto sperare in una inversione di tendenza, i dati si sono presentati negativi mese dopo mese. Sia su base di raffronto mese su mese, che su base annua. Ora diventa preoccupante anche il dato analizzato per tipo di distribuzione. Dopo la crisi ormai cronica dei piccoli negozi, vengono chiamati piccole superfici, ora va in crisi anche la Grande Distribuzione Organizzata.
Fiducia dei Consumatori – Nessuna meraviglia dunque se la fiducia oscilla da 6 mesi attorno a dati che sembrano alti solo perché a metà dello scorso anno è stato cambiato il metodo di calcolo. Indiscutibile poi una tendenza a scendere. Qualche dato analitico ricavato dal sito Istat.it .
La componente economica a 101,3 da 107,6, il quadro personale a 100,7 da 101,5. clima corrente e futuro GIù, a 100,6 da101,5 e a 101,7 da102,7 . Situazione economica del Paese Giù a -106 da -100; attese GIù a -16 da-9 . Disoccupazione SU (ko) a 58 da 56. Giudizi situazione economica famiglia a -55 da-56, attese Giù a -18 da-13. Bilancio familiare a -17 da -14.
Opportunità attuale di r risparmio Su a 126 da 114 , possibilità future a -49 da -47 Opportunità acquisto di beni durevoli Giù a -78 da -69. Andamento recente prezzi Su a -12 da -16 Attese sull’andamento dei prezzi, SU a -24 da -32. (v. grafico qui sotto a sinistra).
Andamento Consumi Carta – è una tabella che espone un raffronto della consegna di carta in Europa ed altri paesi, nel periodo dal 01/01/2014 al 31/08. Come avevamo già anticipato, di carta se ne consuma sempre meno. I dati aggregati ottenuti con un totale di totali vede a fronte di consegne nei primi 8 mesi del 2013 per 24,5 milioni di tons, una consegna nei primi 8 mesi del 2014 di 23,6 milioni di tons con una perdita secca di quasi un milione di tons., quasi un 4%. (v. grafico qui sotto a sinistra).
Carte per ufficio e stampanti –
E’ un dato particolarmente interessante perché, dato il loro impiego, costituisce un indice indiretto sul volume di affari. Per ora il preconizzato ufficio senza carta, in realtà si sta rivelando un ufficio senza carta “stampata”. Di carta bianca, le “rismette” come vengono chiamate, i computer ne macinano in dosi da cavallo. Dopo nove mesi abbiamo ormai un quadro che conferma consumi in leggero calo. Si salvano Germania e Spagna per motivi diversi e il Regno Unito che fa tendenza. Le rilevazioni in ottobre confermano la mancanza di ripresa dei consumi e preparano la volata di fine anno. Così ci spiega l’Esperto Camerale Gianluigi Magarini.
La Cina e il mondo
E adesso ci allarghiamo un po’ e andiamo a dare un’occhiata a quello che succede in giro per il mondo.
China Economic Panel –
I tedeschi dello Zew hanno messo a punto un colpaccio da mille e una notte. Sono riusciti a fare una joint venture culturale con una grande università cinese.
Zew più Uni di Fudan rilasciano mensilmente un indice, il CEP, che rappresenta l’andamento economico del paese. L’affidabilità del nome internazionalmente noto dei tedeschi, con le risorse locali qualificate, portano a risultati che vanno tenuti d’occhio. Nella fattispecie il titolo è già emblematico. Le aspettative economiche della Cina perdono terreno.
- PMI Cina – Ritroviamo l’Indice dei Capi Ufficio Acquisti che rileva la situazione in Cina in ottobre. Come ti avevo anticipato per certi paesi vengono rilasciati dati “flash” ma la differenza con il dato finale di solito raramente supera un aggiustamento della seconda cifra decimale. Qui il grafico è rimbalzato proprio sulla linea del 50. Ciò non toglie che il commento sia negativo. Markit ricorda che si tratta dell’espansione più lenta del prodotto nel giro di 5 mesi.
- Indice Baltic – è l’indice che misura l’andamento dei trasporti marittimi nell’Est asiatico. Per un riferimento viene presentato anche l’andamento dell’indice generale dei trasporti su qualunque mezzo, misurato dall’Indice dei Trasporti del Dow Jones. Vediamo un’impennata dovuta in buona parte ai recuperi di una situazione che vedeva le compagnie marittime in fortissimo disagio. Hanno messo in atto una serie di provvedimenti, alcuni per scelta, altri subiti. Le aggregazioni consentono almeno per il momento, una ripresa dei corsi.
Informiamo infine che i dati riportati sono disponibili per uso personale (ai soci CCIA i dati completi verranno inviati dalla Segreteria).
Nota del redattore: chi, non essendo a Milano, fosse interessato a saperne di più, può contattare l’Autore qui: vmalvezzi@gmail.com.
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