Considerazioni su Boxmarche, un’Azienda che sa quello che vuole.

di Mario Di Berardino

Ho avuto modo di leggere solo in questi giorni la documentazione riguardante la presentazione del Living Company Report 2015 di Boxmarche. E, come ormai accade ogni anno, mi stupisco nel vedere ciò che questa Azienda riesce a fare nel suo percorso di vita. Un percorso che, seppure ostacolato negli ultimi anni da una crisi generalizzata che colpisce anche il settore del packaging, riesce sempre a essere coerente con i principi che si è data; principi che la portano a elevarsi, rispetto ad altre realtà del settore, nel contesto di una gestione d’impresa imperniata sulla centralità della persona.
3Prendendo lo spunto dal significato che si è voluto dare al Living Company Report, quale “strumento per rappresentare l’azienda, le sue persone e i suoi valori come ‘contenitore’ di valore relazionale”, mi viene da fare qualche considerazione sui contenuti dello stesso e su ciò che questo documento rappresenta nella sua completa stesura: la esplicitazione di un ’bene culturale’ per “Disporre” (l’organizzazione in Azienda), “Distribuire” (risorse e ricchezza), “Divulgare” (idee e valori), così come definito nel titolo al Forum (chi è interessato può leggere qui un dettagliato resoconto del Forum).
Ciò che si evince, infatti, dal documento, non è soltanto il lavoro di un’azienda con impianti opportunamente messi insieme e indubbiamente ben gestiti per produrre imballaggi, ma un insieme di valori e di emozioni che non soltanto riescono a coinvolgere positivamente il personale nella specificità del lavoro di produzione, ma lo coinvolge anche nello sviluppo delle idee per il miglioramento del lavoro stesso e del prodotto che ne deriva; idee che sono, senza dubbio, la linfa vitale di quest’Azienda.

Tonino Dominici illustra la filosofia aziendale di Boxmarche

Tonino Dominici illustra la filosofia aziendale di Boxmarche

Ben si attaglia quindi alla realtà di Boxmarche il pensiero di Gobetti, che il Presidente, Tonino Dominici, ha citato nella sua presentazione: ‘La fabbrica come luogo di culto laico’.
L’ambiente che Boxmarche è riuscito a creare nel suo ambito lavorativo è di quelli che si fatica, oggi, a trovare, in molte altre aziende della stessa dimensione: un ambiente dove i lavoratori sono considerati e si sentono ‘persone’ prima che ‘dipendenti’, persone che provano un senso di soddisfazione a stare in Azienda e a svolgere il proprio lavoro. Un’Azienda che, come poche altre, non solo ha saputo gestire la crisi, ma da questa ha tratto anche gli spunti necessari per ‘guardare avanti’ e non fermarsi ad aspettare la mano tesa di qualcuno (leggere in proposito il commento del 10 ottobre scorso all’Editoriale di Marco Picasso del 30 settembre 2016).
Un’Azienda in cui, nonostante il particolare momento economico, si continua ancora a investire sul Capitale Umano con Progetti di Formazione per i dipendenti, Borse di studio a favore dei figli dei dipendenti stessi e Stage per studenti delle scuole del territorio.
E, a proposito del ‘particolare ambiente’ che si è creato in Boxmarche, mi si permetta di portare una testimonianza diretta. E’ capitato a me personalmente, infatti, di vivere questa atmosfera quando, nel corso di un amichevole incontro con Tonino Dominici presso lo Stabilimento chiuso per ferie, nello scorso mese di agosto, ho trovato, negli uffici, alcune impiegate impegnate a ‘sistemare e aggiornare’ la propria documentazione, nonostante il periodo di vacanza; altre se ne sono poi aggiunte, unitamente ad alcuni funzionari.
È stato sorprendente e, per certi versi, gratificante vedere la serenità con cui quelle persone si rapportavano, in quel momento, con l’Azienda: un modo indubbiamente particolare di “mettersi in discussione, accumulare esperienza e avere nuove conoscenze e nuove competenze” aspetti questi che fanno parte della filosofia di Boxmarche.
Questi comportamenti, associati alla propensione dell’Azienda di coinvolgere tutto l’ambiente che la circonda, dalle famiglie dei dipendenti alle autorità locali, dalle associazioni culturali alle strutture operanti nel territorio, determinano indubbiamente miglioramenti nell’ambito del lavoro e generano una crescita virtuosa, non solo delle persone che dell’Azienda fanno parte, ma di tutti quelli che anche indirettamente ad essa sono connesse.
Mario Di Berardino – 18/10/2016