Il primo webinar GIFLEX del 6 maggio scorso ha analizzato la situazione economica e strutturale del settore del packaging flessibile, evidenziandone le poche luci e le molte ombre, che tuttavia l’associazione dei trasformatori sembra affrontare con impegno pragmatico.

MIchele GualaIl presidente Michele Guala ha rimarcato l’importanza delle azioni intraprese da GIFLEX e Assografici per assistere le aziende in questo periodo di crisi sanitaria e forte incertezza economica. Azioni in parte estense a livello europeo grazie alla collaborazione con FPE – Flexible Packaging Europe.
Ha quindi esposto le prime considerazioni sugli andamenti del settore.
Crescita importante dei fatturati in marzo, a causa della corsa sfrenata dei consumatori all’acquisto di generi alimentari. Crescita tuttavia che non corrisponde a quella dei volumi prodotti per i molti fenomeni di destocking. In aprile, invece, sono rientrati nella normalità gli ordinativi di prodotti da parte dei clienti.

Prezzi materie prime

Qui sono comparsi i primi problemi legati all’aumento dei prezzi delle materie prime e all’allungamento dei tempi di consegna.
Segnalata anche una forte preoccupazione per tutta la produzione legata al canale Ho-Re-Ca e per i problemi di reperimento dei DPI.
Guala ha infine ricordato che non si sono persi di vista i temi legislativi di grande importanza: la Direttiva Single Use Plastic e il rinvio dell’entrata in vigore della Plastic Tax, che rimangono strettamente monitorati.

Packaging flessibile

Alessandra Benedini ha illustrato l’andamento economico del packaging flessibile, commentando i dati dell’indagine statistica condotta presso i soci GIFLEX.
Secondo i dati di Prometeia, il panorama pre-COVID presentava un +1,1% di fatturato rispetto al 2018 (di cui il 55% realizzato oltre frontiera) per un giro d’affari vicino ai 2.5 miliardi di euro, un comparto del Food dinamico (+1,5%) trainato dal mercato interno (+3,7% in Italia).
Aumento anche degli investimenti, accompagnato da un’accelerazione nel processo di digitalizzazione e da una crescita dell’occupazione.
Tutti scenari che ci si aspetta profondamente mutati dopo la scossa del COVID-19, che la relatrice ha definito oltre che nuova, esogena, globale, anche asincrona e asimmetrica.
«Quello del Coronavirus infatti  – ha affermato – è uno scenario mai prima verificatosi, che si riflette profondamente sugli equilibri economici, ma scaturisce da una situazione di crisi sanitaria. Uno scenario mondiale in cui né i Paesi né i diversi settori economici sono colpiti allo stesso modo e allo stesso tempo

I costi del lockdown

Per quanto riguarda il nostro Paese, ogni settimana di chiusura è costata lo 0,8% del PIL: una caduta ancora più intensa di quella del 2009, seguita da una ripresa non sufficiente per recuperare in tempi brevi. Il lockdown ha mutato notevolmente i comportamenti d’acquisto ed è molto probabile che alcune delle tendenze instauratesi permarranno anche in futuro.
Si registrano dati mai visti prima: -85% degli spostamenti in auto e -90% di quelli sui mezzi pubblici, una diffusione dell’e-commerce arrivata al 34,8%.
Per l’industria si attendono perdite prossime al 14% e anche le prospettive per i livelli di attività dei settori più legati al flessibile non sono troppo promettenti. Le previsioni sul 2020 presentano una tenuta della farmaceutica (+3,9%), ma una caduta nell’alimentare e bevande (-4,6%) legata al crollo previsto per il settore Ho.Re.Ca (-26,7%).
Tutti i principali microsettori alimentari risultano in flessione e la dinamica positiva dei consumi quest’anno non sarà sufficiente ad arginare il crollo della domanda B2B e dell’export.

Scenari macroeconomici

In conclusione del webinar Fadi Hassan, ha illustrato l’andamento economico settoriale all’interno degli scenari macroeconomici in azione.
La crisi COVID-19 sta agendo sempre più a livello globale: si registra un -3% sulla crescita economica mondiale, sbilanciata soprattutto verso le economie avanzate (-6,1%, contro il -1% dei paesi in via di sviluppo). Si riscontra, in particolare, come l’evento Coronavirus si sia innestato dopo un anno già piuttosto difficile (3 trimestri del 2019 presentano una variazione percentuale negativa rispetto ai trimestri corrispondenti del 2018) e in un orizzonte in cui molti fattori erano già in azione (trend di “Slowbalization” in atto dal 2008, indice di crescita per l’Italia in costante assottigliamento dagli anni ’70).
«La crisi COVID-19 – ha detto Hassan – andrà quindi probabilmente a modificare gli equilibri globali accelerando ed esacerbando tendenze preesistenti come lo scontro economico USA-Cina, l’aumento di meccanismi di protezionismo e l’accrescere delle difficoltà derivanti dal blocco operativo della Corte d’Appello della WTO. Tuttavia, non tutto il male potrebbe venire per nuocere. La crisi non colpirà tutti allo stesso modo e alcuni Paesi potrebbero trarre particolare vantaggio nel rivalutare alcune catene produttive, che hanno acquisito valore in questa nuova situazione economica e geopolitica

Hassan ha concluso che con forte probabilità le aziende modificheranno profondamente le loro strategie di risk management, mettendo al centro un nuovo modo di pensare che privilegi la resilienza e l’efficienza della filiera produttiva. Un occasione quindi di crescita e miglioramento in cui non verrà più ignorata l’eventualità che accadano fenomeni statisticamente poco probabili, ma estremamente dannosi e complessi come pandemie e disastri naturali.

E ora anche corsi di formazione

L’evento è stato seguito da circa 50 partecipanti con feedback molto positivi. Di conseguenza, GIFLEX proporrà altri incontri virtuali, quali conferenze e corsi di formazione. È parere del Comitato Esecutivo che, col perdurare di questa situazione di distanziamento sociale, nuove forme di partecipazione alla vita associativa diventino fondamentali per stare accanto ai propri soci sostenendoli e informandoli anche i questi tempi di forte incertezza.
È infine stata annunciata la temporanea sospensione del Congresso d’Autunno GIFLEX: l’eventuale annullamento sarà confermato una volta chiarite le evoluzioni della crisi sanitaria e le disposizioni nazionali in materia di eventi.