Il Convegno d’autunno del Giflex “Avvolgiamo il futuro!” si svolgerà il 19 ottobre a Bologna, quale importante aggiornamento sulla situazione attuale e il prossimo futuro dell’imballaggio flessibile. Alberto Palaveri ha illustrato alla stampa il programma del convegno di cui diamo le anticipazioni.

Sarà un appuntamento ricco di confronti con imprese, esperti e istituzioni sui nodi che il settore deve sciogliere nei prossimi mesi, a partire dai temi del caro energia, della situazione congiunturale, degli indicatori economici e della sostenibilità.

«Il flessibile cresce – ha detto il presidente di Giflex non solo, ma è anche sano e solido nonostante l’attuale quadro economico imponga alle aziende un grande sforzo per mantenere costi e servizi competitivi a scapito di marginalità e liquidità con un costo energetico superiore al costo del personale.»

Alberto Palaveri ha poi ricordato come il tentativo della GDO di ridurre l’impatto degli aumenti sui consumatori stia rallentando il corretto spostamento a valle dei maggiori costi, incomprimibili, che restano così sulle spalle delle aziende.  Stiamo quindi attraversando un momento carico di incertezze e di nuovi nodi da districare su molti fronti. Abbiamo davanti un altro anno di sfide impreviste che vede Giflex impegnata in uno sforzo maggiore rispetto al passato.

L’imballaggio flessibile è al centro delle diatribe ambientali legate alla plastica che è la sua materia prima, ma oggi a questo si aggiunge la non meno grave difficoltà del caro bolletta, e della preoccupante situazione internazionale. Aggiungiamo pure l’insediamento di un nuovo governo, che non possiamo prevedere come e quando si formerà. Per non dimenticare, ovviamente, gli strascichi dei due anni di pandemia.

Le grandi sfide non finiscono mai

Pur davanti a tutte queste difficoltà, Alberto Palaveri ci è sembrato fiducioso e propositivo – dote indispensabile per chi deve guidare una associazione tra imprenditori – proprio mentre «siamo stati violentemente proiettati in un’altra dimensione. E, ancora una volta, il mercato ci chiede di essere agili.»   Questo significa essere rapidi e veloci nella complessità della situazione, ma al tempo stesso rimanere solidi e vitali.

Sarà questo l’appello, o la raccomandazione del presidente di Giflex al convegno di Bologna, nel momento in cui l’emergenza gas potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza di alcune imprese.

Indicare la strada

Al convegno di Bologna sono stati invitati relatori che disegneranno per gli associati scenari nel mercato e per indicare la strada.

«Seppur tra emergenze e nuove priorità, la circolarità dell’imballaggio flessibile è e rimane la nostra grande missione – sostiene Palaveri – . Vogliamo concentrarci sul ruolo del metodo LCA per definire la sostenibilità, come misurarla, sistematizzarla e sicuramente come raccontarla ai nostri interlocutori, soprattutto alla politica attesa al Convegno di Bologna e con la quale continuiamo la nostra attività di lobbying

Per questo presenterà il 19 ottobre il nuovo gruppo interdisciplinare “LCA ed economia circolare”, che avvicina gli esistenti Comitati Tecnico e Sostenibilità di Giflex. Coordinato da Andrea Cassinari di Cellografica Gerosa, affiancato da Rosy Barrale di Goglio e Laura Passerini di Sealed Air, il gruppo lavorerà per supportare le aziende associate impegnate nei progetti di sostenibilità mettendo a disposizione l’analisi di modelli di LCA esistenti, fino all’elaborazione di protocolli di valutazione riconosciuti a livello internazionale.

Altro tema del convegno riguarderà gli aggiornamenti sulla nuova edizione della Packaging and Packaging Waste Directive (PPWD) la cui proposta sarà presentata, secondo le indicazioni, il 30 novembre prossimo, e alla presentazione del Position Paper di Giflex sulla direttiva.

Gli imballaggi flessibili ricoprono un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni. Dal 1985 Giflex è la principale voce del settore, e sarà ricordata raccontando l’eredità che ci ha lasciato il fondatore, il Cavaliere del Lavoro, Ing. Luigi Goglio. Un’industria del valore, sana e solida, a cui l’attuale quadro economico impone un grande sforzo per mantenere costi e servizi competitivi a scapito di marginalità e liquidità.

Durante il convegno saranno illustrati i dati conclusivi dell’Osservatorio Innovazione Packaging dell’Università di Bologna per i quali sono stati analizzati e validati oltre 170 casi studio, 87 siti web specializzati e 145 letture tecnico-scientifiche-divulgative e messe in campo occasioni di progettazione partecipata con gli associati Giflex.
Dall’analisi emergono elementi di innovazione del packaging flessibile riconducibili, da una parte a qualità visibili ed evidenti – come la semplicità e l’essenzialità strutturale – e dall’altra parte a qualità nascoste sotto la superficie e “silenti”, che rivelano tutta la complessità e intelligenza tecnologica di questa tipologia morfologica.Palaveri Giflex

«Tali qualità – ha spiegato alla stampa di settore Clara Giardina, referente della ricerca insieme a Erik Ciravegnacostituiscono il profilo identitario del flessibile, e saranno messe al centro della costruzione di vere e proprie “value stories” dell’imballaggio flessibile: attraverso un metodo generativo emergeranno narrazioni dove l’utente è al centro e il packaging diventa “l’oggetto magico” che permette di superare sfide e ostacoli del quotidiano, proprio grazie alle sue qualità”.

Clara Giardina Prometeia

Clara Giardina, autrice dell’analisi, è ricercatrice dell’Osservatrice Innovazione Packaging dell’Università di Bologna”

Analisi di Prometeia
Secondo l’analisi di Prometeia sui bilanci del flessibile nel 2021 il settore torna a crescere, +10,5%, con un fatturato che raggiunge i 3.383 milioni di euro. Rispetto ai dati pre-Covid tutte le classi dimensionali, dalle piccole alle grandi, risultano in crescita, confermando una produttività superiore a quella delle grandi imprese tedesche e una forza lavoro che, nel 2021, supera i 10mila addetti (+2%). Va tuttavia sottolineato che tale crescita, pur mostrandosi superiore alla media del manifatturiero, appare modesta considerata l’incidenza degli alti costi delle materie prime e dei forti aumenti dei prezzi delle commodity. Come industria occorre anche essere consapevoli che molti ancora oggi non sanno definire esattamente che cosa sia l’imballaggio flessibile. È per questo motivo che in questi mesi Giflex ha lavorato per dare un’immagine riconoscibile e positiva di questo packaging. La scorsa primavera, è stato dimostrato dall’Osservatorio Innovazione Packaging dell’Università di Bologna, come il flessibile si confermi un packaging dall’elevato profilo valoriale e di tendenza per le sue qualità riferite a sostenibilità, funzionalità, etica e digitalizzazione.

 

Il Convegno “Avvolgiamo il futuro!” si svolgerà il 19 ottobre a Bologna, presso l’Hotel Royal Carlton.