Il Gruppo Omet festeggia i suoi primi sessant’anni all’insegna degli investimenti nell’innovazione, nella qualità e con la visione sul futuro.

«Le crisi ci hanno sempre aiutato – afferma Antonio Bartesaghi recentemente intervistato da un quotidiano locale –. Abbiamo sempre investito, lo abbiamo fatto anche in questi ultimi anni nonostante la pandemia, il rincaro delle materie prime e dell’energia, le tensioni internazionali. Investire e pensare a nuovi prodotti quando il mercato rallenta ti mette in posizione privilegiata quando l’economia riparte. Ecco perché dico che le crisi ci hanno aiutato

Investimenti che hanno portato a risultati eccellenti, se guardiamo al nuovo Innovation Park con la nuova sede di Molteno, e alle macchine sfornate nell’ultimo anno.

Oltre che nell’innovazione, però, OMET investe nelle risorse umane per garantire la continuità dell’impresa negli anni.
«Come mio padre [Angelo Bartesaghi – ndr] mi ha insegnato – prosegue Antonio – non ho mai considerato l’azienda un modo per fare soldi, cercando di tenere un profilo basso e al lusso ho sempre anteposto il successo professionale, la voglia di realizzare i sogni imprenditoriali, la responsabilità d’impresa. Omet non è un caso unico, è un modello di fare impresa che vedo sempre più diffuso anche tra i colleghi imprenditori».

E infatti lo vediamo anche nelle politiche di welfare, di cui abbiamo parlato in precedenti articoli.
«La nostra politica di welfare parte dal presupposto di facilitare la vita a tutti i nostri collaboratori, di conciliare meglio il rapporto tra vita personale e vita professionale, affinché possano dedicare qualità al lavoro
E lo fa in modo semplice: chiede periodicamente ai dipendenti quali siano le loro esigenze e, di conseguenza, trovano i servizi che possono offrire persino per risolvere problemi personali o famigliari. Dai corsi su come ottimizzare l’energia, la gestione del risparmio, le pratiche assicurative e bancarie, ai servizi salvatempo come quello di recapitare la spesa online in azienda, dove ci siamo dotati anche di frigoriferi; o per il cambio gomme dell’auto.

Aggiungiamo anche le borse di studio, iniziativa già presente da alcuni anni, assegnate ai figli dei collaboratori che ottengono buoni risultati scolastici, indipendentemente dal tipo di studio o scuola che hanno scelto e non con l’obiettivo di premiare gli studenti che frequentano gli istituti che meglio rispondono alle esigenze occupazionali dell’azienda.