Una cartotecnica speciale e su misura, focalizzata in imballaggi flessibili base carta e food packaging, che affida la stampa alle macchine flexo UTECO.

Il 42° Convegno Nazionale GIFASP è iniziato con una istruttiva visita allo stabilimento Tecnocarta, che è, come ha detto Alessandro Tomassini nel presentarla, “una cartotecnica speciale”. Speciale nel senso che è completamente dedicata agli imballaggi in carta e cartone per il food e non-food, lavorando in bobina per più del 70% dell’intero flusso produttivo.

Fondata nel 1977 da Giorgio Tomassini, inventore eclettico di macchinari unici, progettati con la naturalezza di un vero artista della meccanica, Tecnocarta trova la sua ragione d’essere proprio nella sua incredibile flessibilità frutto della ricerca continua di migliori soluzioni per le esigenze in continua evoluzione dei vari mercati serviti.

Oggi l’azienda, nel sito produttivo di Passaggio di Bettona (PG), occupa 25.000 mq, lavorando più di 10.000 tons di materia prima (carta e cartoncino) ogni anno.

Speciali sono anche le destinazioni dei loro prodotti, la loro clientela è incredibilmente eterogenea: dalla multinazionale al distributore per ho.re.ca., toccando decine di settori e mercati in Italia e all’estero.

Per questo Tecnocarta ha creato il suo brand Atelier Tomassini, un vero e proprio laboratorio di idee e soluzioni per ho.re.ca. Qui si parte dal brainstorming con il cliente, si analizzano le idee del cliente valutando le possibili soluzioni, che vengono proposte e poi verificate con prove e quindi convalidate in accordo con il cliente. A questo punto le idee passano alla produzione.

Tecnocarta è veramente speciale, una “cartotecnica su misura” che soddisfa quotidianamente le richieste più stravaganti, da parte dei clienti ho.re.ca., la cui fantasia non ha limiti, come ben sa Alessandro Lazzarini, responsabile di Atelier Tomassini, che assieme ai collaboratori commerciali interni ed esterni, segue più di duecento distributori professionali, indispensabili per raggiungere ogni parte del pianeta.

Qui, come ha spiegato il Direttore di stabilimento Matteo Cianetti, dal 2008 l’azienda ha adottato la filosofia organizzativa della lean production: in Tecnocarta sono ossessionati dal miglioramento continuo e dalla eliminazione degli sprechi all’interno dei processi. Questa metodologia è stata nel tempo sempre aggiornata, fino all’adozione negli ultimi anni di percorsi importanti di crescita aziendale in ottica green, come il sistema Aticelca 501 per la riciclabilità della carta e la certificazione EcoVadis per la responsabilità ambientale, sociale e di governance.

Particolare importanza assume in azienda la stampa, anche in funzione dell’idoneità degli imballaggi destinati al contatto diretto con gli alimenti. A questo scopo Tecnocarta ha sviluppato il lato PE-protect, la barriera protettiva all’interno del packaging di Atelier Tomassini, che garantisce la protezione e la sicurezza alimentare per ho.re.ca. nel mondo.

Non ultima, l’importanza che Giorgio e Alessandro Tomassini danno alla storia della tipografia. Oltre ad aver realizzato al proprio interno un laboratorio per produrre carta a mano, ad esclusivo scopo didattico, stanno realizzando, con il supporto attivo di Francesco Tacconi, un vero e proprio Museo della Carta fatta a Mano e della Stampa di cui si vedono già i primi passi, e che sarà pronto entro il prossimo anno.

La stampa flessografica

In tutte queste evoluzioni costanti in ogni reparto aziendale, riveste un ruolo chiave la scelta delle macchine per la stampa flessografica.

Tra le altre, nel 2006 entra in Tecnocarta la prima otto colori ONYX di UTECO, seguita nel 2019 dalla innovativa CRYSTAL.

«Un notevole passo avanti nella tecnologia flexo» ci spiega Alessandro Tomassini «compiuto da UTECO nei tredici anni che separano le due macchine».

Passando nei reparti stampa ci viene spontaneo chiedere agli operatori come si trovano a lavorare su queste macchine e in entrambi i casi, esprimono soddisfazione, sia per la semplicità operativa, sia per la produttività. Per entrambe le macchine, pur nella loro evidente complessità tecnica, ci dicono che non è stato difficile apprendere le operazioni, in tutte le fasi della stampa, dal carico della bobina e al cambio di lavoro. Confermano che con un training puntuale e costante nelle prime settimane di attivazione sono riusciti ad essere velocemente indipendenti grazie anche al know how già presente in azienda.

Eppure, una differenza ci sarà in tredici anni di distanza tra le due macchine, infatti Alessandro Tomassini prosegue con queste parole «Lo sviluppo tecnologico apportato da UTECO nella Crystal è stato rilevante, consentendoci di essere più efficienti e performanti, sia in termini di qualità che di sicurezza».

Con queste macchine UTECO ed in particolare con la recente CRYSTAL, possiamo dire che Tecnocarta sia riuscita ad intraprendere quella crescita indispensabile per sostenere la varietà di esigenze di produzione e di livello di qualità di stampa indispensabili per ottenere risultati ottimali anche per i clienti più esigenti, che nel settore del food packaging non mancano.

Tecnocarta una cartotecnica anomala
Alessandro Tomassini presenta Tecnocarta
Tecnocarta una cartotecnica anomala
Matteo Cianetti illustra la filosofia organizzativa della Lean Production
Tecnocarta una cartotecnica anomala
Giorgio Tomassini, fondatore di Tecnocarta, con la moglie Antonia Tedeschi dove sta sorgendo il loro Museo della Stampa